ALEXIS' POV.
Mi sveglio a causa del telefono che suona. Mi maledico per non averlo spento prima di andare a dormire. Anche se però non mi ricordo di aver messo una sveglia..
Prendo in mano il dispositivo e noto che è una chiamata.
Cameron..Ma che problemi affliggono a sto ragazzo?! Rifiuto la chiamata e guardo l'ora. Sono le 7:13. Per fortuna ieri sono andata a dormire presto..però avrei potuto dormire ben altre due ore in più!
Sposto lo sguardo alle mie spalle quando sento dei picchietti sulla finestra che porta alle scale antincendio.
Mi alzo dal letto e vado verso la finestra. Quando ci arrivo vicino si rivela la figura di Cameron davanti a me.
Apro la finestra facendolo entrare.
"Ma sei scemo?" Sussurro. È meglio che non svegli nessuno, soprattutto mio padre..
"Forse." Fa lui come se fosse tutto normale.
"Mio padre è nella stanza a fianco..che ti è preso?!" Dico cercando di mantenere la voce bassa.
"Beh, tuo padre non ci sentirà se adesso vieni con me."
"Dove dovrei venire?" Chiedo confusa.
"Tu seguimi e vedrai." Scrolla le spalle, come al suo solito.
"Dove?!"
"Lo vedrai..sù, mi sono svegliato apposta a quest'ora per te..fidati di me." Afferma tenendo gli occhi fissi sui miei
Mi arrendo.
"Aspettami.." Sussurro sospirando. Lui esce dalla finestra con un sorriso vittorioso in faccia.
Prendo dei leggings neri, una felpa e li metto al volo. Mi lavo la faccia, sciacquo la bocca con del collutorio e mi infilo velocemente il giubbotto.
Chiudo la porta della camera a chiave in modo che nessuno possa entrare e notare che non ci sono.
Indosso degli stivali e raggiungo Cameron. Ancora non ci credo che ho deciso veramente di seguirlo.
Camminiamo il piccolo pezzo della struttura fatta in ferro, poco prima dei gradini, fino ad arrivare alla porta-finestra che porta al corridoio del palazzo.
Quando entriamo, chiama l'ascensore che in poco tempo arriva.
Entriamo e, dopo aver schiacciato il pulsante per il piano terra, attendiamo che arrivi giù.Mio padre oggi fa solo il pomeriggio e probabilmente dormirà fino a tardi. Quindi potrei anche scamparmela.
"Mi vuoi dire dove stiamo andando?" Chiedo di nuovo quando siamo fuori dal palazzo. Oggi non nevica, così come ieri, infatti la neve si sta sciogliendo un pò.
"Tu seguimi." Dice prendendomi la mano e trascinandomi non so dove. Non mi aspettavo questo gesto..ma comunque non mi dispiace.
Camminiamo per almeno una ventina di minuti, finché non provo ancora a insistere sul chiedere dove stessimo andando.
"Cameron.." Mi lamento.
"Siamo quasi arrivati." Dice lui. È da prima che dice questa frase, ma alla fine non è mai così.
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Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...