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Ed eccomi qua, seduta su una sedia in mezzo al prato del campus. Con in mano il mio diploma, vestita con la toga rossa e con in testa il tocco, sempre rosso.
Devo dire che gli anni del liceo sono stati i peggiori della mia vita..già, hanno fatto veramente cagare al cazzo. Soprattutto i primi, ma almeno ho finito in bellezza.

Dopo un pò raggiungo mio padre e Nathan, con un sorriso in volto. Partirò da qua oggi stesso per tornare a Toronto. Purtroppo ne Cameron ne Mad vengono. Se ne vanno a Los Angeles, e poi partiranno in famiglia non so dove.

Mio padre mi stampa un bacio sulla guancia e poco dopo cominciano le foto a non finire.

Mi mancherà tanto questo college. Ma più di tutto il dormitorio in cui ho passato la maggior parte delle mie notti..il 394.

Quando arriva la sera, molti se ne sono già andati, altri invece come me sono ancora nei dormitori a finire di preparare le loro cose. Mio padre e Nathan invece sono giù insieme ai signori Dallas e Beer.

Interrompo quel che sto facendo quando bussano alla porta. Svogliatamente vado ad aprire e neanche il tempo di aprire bocca che le labbra di Cameron si posano sulle mie. Chiude la porta alle sue spalle per poi appoggiare le sue mani sui miei fianchi e stringermi a lui. Sorrido sotto al bacio, circondando il suo collo col mio braccio e appoggiando l'altra mia mano sul suo pettorale.

"Quindi.." Fa dopo un pò che le nostre labbra si allontanano.

"Quindi..?" Dico arricciando le labbra facendolo sorridere. Un giorno ha affermato che tutte le volte che faccio quel gesto lo faccio impazzire.

"Torniamo a fine giugno, in teoria. Ma ci sarò per andare in Grecia." Solo ora mi ricordo che devo assolutamente chiederlo a mio padre. Però penso aspetterò quando arriveremo in casa.

"Mh." È l'unica cosa che dico e dopodiché fa riunire le nostre labbra, ma mi stacco quando bussano alla porta, di nuovo.

La apro e mi stupisco nel vedere mio padre. Non mi aspettavo salisse. Probabilmente pensava stessi con Cameron.

"Hai finito?" Chiede cercando di abbozzare un sorriso.

"Quasi." Sorpasso il mio ragazzo per poi tornare a cercare di chiudere la mia valigia.

"L'aereo è alle dieci. Torno qua fra un'ora" Annuisco e poco dopo se ne va lanciando un occhiataccia a Cam. Appena se ne va vado a passi calmi verso Cameron. Lo attiro a me appoggiando le sue mani sulle sue guance e riunisco le nostre labbra. Lui ricambia circondando la mia vita con il suo braccio. Picchietto la mia lingua sui suoi denti e lui la socchiude leggermente permettendomi l'accesso. Le nostre lingue giocano tra di loro e intanto senza staccarci ci fa dirigere verso camera mia. Chiude la porta a chiave per poi farmi stendere sul letto. Continuiamo a coccolarci per qualche minuto, finchè decido di toglierli la maglietta. Mi prende per i fianchi facendomi mettere a cavalcioni su di lui. Prima di poter di nuovo riunire le nostre labbra mi guarda per un attimo. Mi scappa un sorriso, e finisco per far sorridere anche lui. Lo bacio di nuovo accarezzandogli i suoi capelli ribelli. I nostri respiri si fanno più affannosi. Mi sfila la t-shirt che avevo indossato facendomi rimanere in reggiseno. Si toglie i pantaloni per poi continuare a baciarmi. Capovolge la situazione facendo rimanere me sotto. Sfila e miei leggings per poi togliermi il reggiseno. Io circondo il suo collo col mio braccio mentre lui mi accarezza la vita. Mordicchia le mie labbra per poi cominciare a succhiare un punto della mia mandibola.

Penso che vorrei restare qua per sempre, in questo dormitorio, con lui che mi dimostra l'amore che prova per me.

[...]

"Che ci faceva Cameron da te?" Chiede mio padre quando ci sediamo nella zona d'attesa per l'aereo.

"Salutarmi." Scrollo le spalle. Mi sa proprio che Cameron mi ha contagiata.
Noto Nathan sorridere e lo fulmino con lo sguardo, peggiorando le cose.

Il mio fottutissimo 394Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora