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"Voi cominciate, io arrivo." Mi alzo dirigendomi verso alla porta. Cam, Kylie e Nash sono seduti sul divano. Tornati qua dopo pranzo, abbiamo deciso di guardare un film. Anzi, gli ho convinti, dato che volevo attuare il mio piano. Sono passati cinque giorni dal pesce d'aprile, quindi è sabato, ed ho intenzione di vendicarmi.

Falli il culo Ale!

"Ma Hayes?" Chiede Kylie, prima che possa uscire dalla porta, curvando un sopracciglio.

"Aveva detto che stava arrivando." Esco dal dormitorio e come previsto Hayes è qua davanti.

"Hai fatto?" Lui annuisce sorridendo.
Dopo che gli ho raccontato dello scherzo, si è offerto di aiutarmi per farne uno a loro. Ha riempito due grandi pistole d'acqua con della colla liquida. Beh, potete immaginare quel che faremo.

"Pronta?" Fa incominciando già a ridere. Annuisco prendendo in mano una delle pistole con un sorriso in faccia.

Entriamo velocemente puntando le pistole sui tre ragazzi davanti a noi per poi cominciare a sparare colla. Tutte e tre ci mettono un pò per realizzare quel che stava succedendo, e poco dopo Cam si sveglia dal sul stato di trans e si alza deciso a prendermi di mano la pistola. Io indietreggio senza fermare le mie risate, mentre sparo ancora sul corpo del mio ragazzo. Cominciamo a correre quando sia lui che Nash ci inseguono imprecando mentre noi non la smettiamo di sparare.

"Brutti bastardi."

Nel momento in cui riescono a prenderci di mano le pistole, la colla finisce. Io e Hayes cadiamo a terra dalle risate. Sulle bocce di Cam, Nash e Kylie c'è solo una linea retta.

"Siamo pari." Cerco di smettere di ridere alzandomi. Prendo in mano il mio telefono che avevo appoggiato su uno dei mobili per poter filmare il tutto.

"Dammi un'abbraccio, su!" Esclama Cameron ironico avanzando verso di me con tutti i vestiti pieni di colla. Comincio a scappare mentre lui mi rincorre.

"Ti risparmio solo perchè dobbiamo andare." Arriviamo in camera e si ferma.
Guardo l'ora. 15:49.

"Sei una grande bastarda." Afferma cominciando a togliersi la maglietta e mi metto a ridere. Prende dei suoi vestiti dal mio armadio.

"Devo far la doccia..di nuovo." Sbotta guardandomi male mentre il sorriso non si leva dal mio volto. Entra in bagno con in mano dei vestiti e io torno in sala.

Nash esige a me e Hayes di pulire, ma lui si rifiuta.

"Eh no, adesso pulisci." Prende per il braccio il fratello minore che se ne stava per andare.

"Su vieni." Faccio ridacchiando.
Prendiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno per pulire e circa una ventina di minuti dopo abbiamo finito.
Hayes e Kylie, dopo che lei si è sistemata, decidono di uscire, mentre Nash di tornare nel suo dormitorio, ancora zuppo di colla.

"Ci vediamo." Mi schiocca un bacio sulla guancia per poi lasciarmi un'occhiata severa. Io rido per poi chiudere la porta.

Torno in camera e tiro fuori dal mio armadio delle salopette di gonna bianche e una maglietta gialla. Mi cambio e poco dopo Cam esce. Ha solo i pantaloni addosso e alcune gocce d'acqua sono presenti sul suo corpo, mentre i capelli sono bagnati.

Decido di farmi una treccia e poi metto delle Jordan ai piedi.

"Andiamo?" Chiede quando finisce e annuisco.

[...]

"No no, non devi tifare gli Heat." Cam scuote la testa come se fosse disperato. Siamo dentro al pullman che ci porterà all' American Airlines Arena.

"Nel tuo cuore ci deve essere spazio solo per i Lakers, okay?" Cerca di essere il più serio possibile facendomi solamente ridere.

"Va bene."

"Andate a vedere i Lakers?" Ci giriamo quando la voce di un bambino attira la nostra attenzione. Ha addosso la maglia della squadra, e di fianco a lui c'è un anziano, presumo suo nonno, intento a guardare fuori dal finestrino.

"Si, anche te?" Gli risponde Cameron amichevolmente. È bello vederlo alle prese coi bambini.

Il piccolo annuisce sorridendo.

"I Lakers sono i migliori!" Afferma soddisfatto, mostrando la sua maglia con lo stemma della squadra.

"Non sei di Miami?" Chiedo invece io curiosa.

I cazzi tuoi? Pedofila!

Il bimbo scuote la testa sorridendo senza mostrare i denti, facendo intravedere le sue fossette. Solo adesso noto che è veramente carino. Ha degli occhi scuri, così come i capelli che hanno delle punte che vanno sul biondo.
Noto che ha dei lineamenti simili all'anziano di fianco a lui.

Poco dopo il pullman si ferma poco distante dallo stadio e in pochi scendono.

"Come vi chiamate?" Cammina al nostro fianco tenendo la mano stretta a quella dell'anziano.

"Alexis, tu?" Mi viene da sorridere. Vorrei strizzargli le guance!

"Cameron." Risponde mostrando di nuovo le sue fossette.

"Ehi..io sono Cameron!" Afferma il mio ragazzo in modo soddisfatto e il bambino si mette a ridere.

"Hai un bel nome!" Scherza il Cam piccolo battendogli il cinque.

Qualche minuto dopo siamo già seduti sulle tribune, sempre vicino al bambino e l'anziano.

[...]

"Penso che sarò un ottimo padre." Afferma soddisfatto il mio ragazzo quando ci allontaniamo dal Cameron piccolo e suo nonno.
Dopo la partita, ci ha convinti ad andare a cenare al McDonald con lui, anche se il nonno non voleva perchè pensava fosse un disturbo per noi. Ma la sua simpatia ci ha catturati subito quindi non siamo riusciti a rifiutare. Cameron grande ha anche dato il suo numero al piccolo. Mi ero un tantino stupita del fatto che avesse già un telefono.

"Lo penso anche io." Mi metto a ridere immaginando Cameron circondato da piccoli bambini. Beh, infondo lo penso davvero che potrebbe essere un buon padre.

"Sono passate le 9:30." Affermo io e lui ridacchia.

"Ma io non ho intenzione di tornare nei dormitori." Aggrotto le sopracciglia.

"E..cosa vorresti fare?"

"Andiamo in un motel, quello dell'altra volta, se ti va." Cerca di convincermi. Mi guarda aspettando una mia risposta. Alla fine lo accontento.

"Va bene.." Fa uno dei suoi soliti sorrisi soddisfatti.

"Ma non è questa la strada." Aggrotto di nuovo le sopracciglia.

"Stiamo andando al mare." Si avvicina circondando il mio fianco con il suo braccio.

Qualche minuto dopo i nostri piedi sono a contatto con la spiaggia.

Cam si siede a qualche metro di distanza dalle onde, poi mi fa mettere tra le sue gambe. Appoggio il mio orecchio e la mia mano sul suo petto.
Il cielo, così come noi e la sabbia, è leggermente illuminato solamente dalla luna e dalle stelle.
Comincia ad accarezzarmi i capelli, mentre io disegno dei cerchi immaginari sul suo petto.
Questi sono i miei momenti preferiti. Essere avvolta dal suo calore e dal sul profumo, mentre l'unico rumore che si sente è quello delle onde che si muovono.
Non mi dispiacerebbe affatto restare qua, così, per il resto degli anni.

Il mio fottutissimo 394Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora