Release

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David POV

-Hey i modi! -
-Ho detto vieni Evelynn ora! -
Si ok mi sono pentito sia di come l'ho strappata dalla pista da ballo sia del tono che ho avuto. Ma ho dovuto farlo.
-Che cazzo ti prende adesso? - mi si rivolge Evelynn inviperita. Con le mani appoggiate ai fianchi e la fronte aggrottata sembra ancora più minacciosa anche se vestita di paillettes e tacchi a spillo. Anche se, proprio quei tacchi vertiginosi potrebbero diventare delle armi pericolose in mano a lei.
-Quel deficente di Steve- le rispondo
-Che c'entra quello adesso? Ancora è vivo? -
-Tuo fratello..... - mi lego nervosamente i capelli in una coda in modo che non mi diano fastidio - tuo fratello è andato via e adesso non si sa dove sia, almeno ha avuto la decenza di avvisarci. Ha lasciato detto che si sentiva poco bene ma Steve mi ha detto tutto: ha beccato Alex e un altro che si stavano divertendo diciamo così e ha dato di matto e ora non si sa dove sia-
-Quel testa di cazzo! - mi urla la mia donna contro - giuro che se prendo tuo fratello gli ficco un tacco dritto nel cuore e metto fine a tutte le sue sofferenze e i suoi crucci-si riavvia nervosamente i capelli dalla fronte - e l'altro glielo ficco in testa al mio di fratello così una bella amnesia gli viene una volta per tutte e ci rimane pure! Andiamo-
Ci segue anche Vanessa preoccupata, entrambe prendono frettolosamente i loro monclear pelosi dal guardaroba del locale ed escono.
-Per Lilith una persona normale qui ci sono solo io.... AARON! - urla all'aperto. Evelynn si stringe nel suo piumino dal freddo, i suoi capelli sono schiacciati contro la faccia
-AARON! - urla anche lei.
Io le anticipo e corro nella zona periferica del locale proprio all'inizio della foresta.
-AAROON! - urlo anche io e la mia voce è così potente che sembra un tuono a scuarciare il cielo ma nulla, nessuna risposta. Ritorno dalle due ragazze senza nessuna notizia, neanche loro hanno trovato nulla,
-be? - mi dice Evelynn infreddolita stretta nel suo monclear - nulla- le rispondo,
-Vanessa tu? - mi rivolgo a lei in cima ad un albero.
Mi fa cenno di no con la testa.
Mi squilla il telefono dalla tasca e ignorerei la chiamata se non fosse proprio Alex a farlo.
Cosa vuoi da Aaron? Ti ho sentito da tre kilometri David
Tu sai dov'è?
È qui con me, sta dormendo nella casa vecchia dietro la ferrovia, devo svegliarlo?
No, apposto così ciao.
Chiudo la chiamata.
-È con Alex Queen! - le urlo in modo che mi senta da lontano, lei trema, ha freddo, la raggiungo in due secondi
-Andiamo a casa dai-le dico a bassa voce stringendola tra le braccia-sei congelata-la accompagno alla macchina. Saluto Vanessa con lo sguardo, accendo l'aria condizionata in macchina e parto sgommando. Lei, si inizia a rilassare sul sedile chiude gli occhi e si addormenta quasi di botto.
Ammazzo in malo modo il motore della macchina, Eve, dorme ancora, non mi va di svegliarla e così, la prendo in braccio facendo attenzione e accompagnandolo in casa. Si stringe a me a contatto col freddo e strizza gli occhi, ma dopo le passa quando la poggi sul letto.
Lei dorme,io mi spoglio e rimango in jeans coi capelli legati guardando fuori dalla finestra la notte buia a fredda fuori e tanto tanto ventosa.
-Hey-mi giro, si è svegliata, sembra una scena già vista ma diversa - hey- le rispondo
-Scusa.... mi sono-
-Amore tranquilla-le dico accarezzandole la guancia col dito-sei stanca e avevi freddo. Tu dormi se vuoi-
-È solo che...-mi appoggia la fronte al braccio-tutta sta situazione.... Poi stasera.... Mi sento di impazzire-continua a dire strusciando la sua testa sul mio petto per poi abbracciarmi. Le do un'altra carezza e le alzo il mento baciandola appena sulle labbra morbide che ha. Diventa languida, lei si scioglie e mi allaccia le braccia al collo. Mi trascina su di lei mentre continua a baciarla. Sempre piano sempre delicato fino a quando i suoi baci non si fanno più audaci e allora capisco che vuole di più. Mi sciolgo i capelli un po' umidi dalla serata che mi scendono sulle spalle e scendo con la bocca ddal suo collo piano al suo seno scoprendolo e portando il suo vestito giù con le mia mani, fino a ritrovarmi tra le sue cosce ed il suo sesso già aperto pronto per accogliermi. Ci affondo la testa e lei i arca la schiena e geme.
I miei pantaloni sono sempre più gonfi intanto. Ha un sapore davvero buono. Lei artiglia le sue dita nei miei capelli spingendomi ancora di più il capo verso la sua apertura. I suoi seni irti e i suoi gemiti mi fanno capire che è quello che vuole. La giro a pancia sotto, è le spalancò le gambe ancora e torno a succhiarla. Lei si accarezza la testa ed è in preda alle convulsioni, non ragiona più.
-Dimmi che mi vuoi-le dico piano
-Ora e adesso Amore, fammi tua cazzo-

Ancora tu nella testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora