There you are

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Alex pov
Ansia, panico. In tutta la mia esistenza non avevo mai sperimentato questi due sentimenti. Fanno male, ti fanno stare da schifo! È tutto il contrario di quello che ti fa stare bene. Ti tolgono il respiro, il tempo non passa mai, non sei mai rilassato, non ti senti mai libero. È orribile. Se avessi un cuore funzionante avrei già avuto una serie di infarti. Aspettare incatenato tra le mura di casa e fare avanti e indietro nella mia camera fino al tramonto dopo la notizia che Aaron non è tanto lontano da qui. Sono uscito fuori come un razzo non appena l'ultimo raggio di sole ha lasciato la terra da dietro le finestra dove io stavo aspettando già impaziente. Due minuti esatti e sono nel posto che mi ha descritto quel lupo falsa copia di Zanna. Solo a nominarlo mi viene il vomito dopo quello che ha fatto a me e al mio uomo.
Certo che poteva scegliere un posto migliore però eh.... Entro in una caverna buia e tetra, così profonda che il ricambio d'aria è davvero limitato. Si sente puzza di anidride carbonica, altri la chiamerebbero aria consumata. La luce della luna filtra a malapena all'interno ma non ci vuole un genio per sapere che lui è qui. Il suo respiro, se così lo si può chiamare, il suo odore si sentono da fuori e i suoi grugniti sono ancora più acuti. È lì in un angolo, raggomitolato,con le ginocchia tirate fino al mento e le gambe che fanno scudo dall'esterno. Il suo aspetto si riconosce appena, totalmente trasformato, solo io so che quello davanti a me è Aaron.
-Sei qui finalmente - gli dico in tono preoccupato, ma in risposta ottengo solo di soffi minacciosi a mascelle spalancate e zanne sguainate belle in vista. Ma non mi perdo d'animo, so che da qualche parte c'è il mio Aaron. Sono il meno indicato, per queste cose ci vorrebbe David che ha fatto calmare tutti dopo la loro trasformazione ma non so perché mi sento forte con Aaron... mi sento sicuro, non ho paura, voglio scusarmi, voglio fare ammenda con lui. Glielo devo.
-Calma calma-gli intimo mentre mi muovo verso di lui-amore sono io non mi riconosci? -
Nulla, tutto quello che ricevo in cambio è un suo ringhio e i suoi artigli che mi minacciano di stare fermo se non voglio essere tramutato in polvere. Ok, forse non è proprio questo il buon approccio. Lo so che dovrei andarci piano ma più lo vedo così più mi fa male, sono io quello senza controllo, non lui, e vederlo così selvaggio e smarrito mi addolora.
-Ok ok-mi tolgo la maglia per riempire un po' del mio odore questo posto-ora mi avvicino Aaron, annusami ok? Non ti chiedo altro solo.... annusami- gli arrivo vicino,i suoi artigli sono a quasi due centimetri dal mio naso.
No neanche così ci riesco.
-Ok, vuoi le maniere forti? Sotto bello mio, so come ti senti ma io rivoglio il mio ragazzo quindi sotto a chi tocca! -
Cazzo cazzo forse ho sbagliato di nuovo approccio perché non appena mi sono avvicinato a lui ha cercato di sbrandellarmi la carne.
Aaron cazzo come faccio? Ti rivoglio !
Sono nel panico più totale e non so davvero cosa fare. Ripenso a tutte quelle notti insieme quando a volte era nervoso e dopo vari tentativi per farlo calmare l'unico modo era la musica. Mi sembra l'unica possibilità , unica e disperata, ma devo provarci perché senza di lui io non so più chi sono. Prendo lentamente il cellulare, non ho molte canzoni sopra, anzi, ne ho solo una, la mia preferita ma spero che funzioni. L'ho cantata proprio per lui tempo fa, quando cercavo di metterlo in guardia da me. Demons degli imagine dragons. Un remake fatto al piano. Dopo aver messo play le prime note iniziano ad invadere la grotta e il buio, metto il cellulare al mio fianco, Aaron col suo sguardo vigile e spettrale su di me inizia a guardarsi intorno, come se non si renda conto da dove proviene il suono. Io comunque non ci faccio neanche caso, inizio a dire le prime cose che mi passano per la testa così come vengono. Lo guardo dritto negli occhi.
-Non so cosa dirti, ok? No! Mi correggo... so cosa dirti però... Insomma lo sai che tra me e te quello bravo a parlare sei sempre stato tu... io invece... Sono quello che incasina le cose però..... Insomma scusa -faccio una pausa ma Aaron ha cambiato espressione, il suo viso non è più contratto dalla rabbia, ora c'è diffidenza... ma non rabbia.
-Ho fatto casini anche stavolta, mi sono superato alla grande stavolta direi- sono nervoso
-Ho dimenticato te, cosa provavo per te, mi sono anche preso una mezza sbandata per un lupo... Lo so, sono una gran testa di cazzo e non ci sono scuse per definirmi diversamente.- mi mordo le labbra- Ma quello che posso dire in mia difesa è che non ti ho mai dimenticato, e non prendermi a calci Aaron dicendo che è falso. Sei sempre stato qui-mi rivolgo a lui indicandomi la tempia-È che mi ci è voluto un po' di tempo per capire che senza te non vado avanti! Tu sei quello forte non io - deglutisco a fatica - io pensavo sempre e solo a me stesso mentre tu hai combattuto una guerra per noi due e alla fine ci sei riuscito.
Sono qui, sono tuo, completamente tuo, lo sono sempre stato, ti prego guardami... sono qui a dirti cose senza senso perché ti voglio con me sempre, probabilmente sono egoista e ti voglio perché riesco a stare bene solo con te - Non ho mai parlato così tanto nemmeno di fronte a lui nemmeno per così tanto tempo.
-Qui dentro c'è sempre un cazzo di demone che non so controllare da solo e ho bisogno di te per farlo - È proprio come dice la canzone.
Quando fallisco nei sogni e quelli che fai sono i peggiori di tutti e il sangue scorre a pezzi non voglio nasconderti la verità, voglio farti da scudo, ma con la bestia che ho dentro non hai via di nasconderti, non importa ciò che respiri, sono sempre fatto di dolore ed è questo il mio regno. Perciò quando senti il mio calore guarda dentro ai miei occhi dove si nascondono i miei demoni. Non avvicinarti troppo, è buio qui dentro, è qui che ci sono i miei demoni.
Con tutte queste parole nemmeno mi sono accorto che Aaron è a un palmo da me. Proprio seduto di fronte che mi fissa. I suoi occhi ancora neri e il suo viso ancora irriconoscibile ma almeno non mi ringhia più contro.
-Hey ciao-gli dico piano. Lui fa un ringhio sommesso come se mi volesse rispondere ma subito dopo il suo sguardo si posa sul mezzo cuore che mi ha regalato lui. Lo guarda inclinando la testa da un lato, proprio come fanno i cani quando non capiscono bene una cosa.
-Lo ricordi vero? - contemporaneamente lo prende tra le dita artigliate rigirandolo e guardandolo attentamente - Me l'hai dato al compleanno e ce l'hai pure tu guarda... - forse ho fatto un movimento troppo brusco indicandolo col dito-hey hey hey calmo guarda-gli faccio vedere i palmi delle mani vuote ed aperte-visto? Non ti faccio nulla amore mio.... Come potrei? Sei quello per cui sono ancora qui- gli dico con un filo di voce. Lui si lascia sfiorare la guancia col polpastrelli delle dita. Non si scansa ma osserva la mia mano attento e poi..... Chiude gli occhi. La sua testa si abbandona sul mio palmo, come i gatti spinge con forza contro la mia mano fino a quando non è lui a prendermi di forza tra le sue braccia e mi stringe forte. Fossi stato umano, sarei soffocato. Ma va bene così. Inspira il mio odore, a pieni polmoni e le sue braccia vanno a finire ai lati della mia testa i suoi occhi di nuovo di un azzurro chiaro e i suoi tratti di nuovo normali. Si alza e mi esorta ad alzarmi con lui. Adesso ho davvero l'occasione di vederlo per intero.
Come se fosse nato per diventare vampiro. I suoi occhi e il suo viso perfetti di un colore diafano ma che fa risaltare i suoi capelli biondo grano. Il corpo scolpito sembra emanare forza da ogni poro e sotto la pelle chiara quasi si possono vedere i muscoli possenti e definiti.
-Mi hai salvato di nuovo allora-mi dice
-Salvato da cosa? Semmai sei tu che l'hai fatto amore mio-
-Ti sbagli se tu non mi avessi cercato io non saprei ancora chi sono-
Gli sorrido. Anche la sua voce è perfetta.
-Grazie-mi dice infine sorridendomi a zanne sguainate.... bello come non mai.
-Una cosa non hai cambiato però da vampiro-gli dico-cosa? - mi chiede curioso. Non perdo tempo e lo bacio by. Non ce  la faccio davvero più .
-Baciarlo è l'unica cosa per cui io sono ancora qui.
-Parli sempre troppo Aaron-.

Ancora tu nella testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora