Hard as ice

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Aaron POV

Ad occhi chiusi sotto il getto d'acqua calda che mi bagna il viso, portando con se le lacrime che scorrono inevitabilmente mentre canto la canzone WHEN YOU'RE GONE.Una canzone che in questo momento sembra proprio scritta per me e per Alex.

O almeno in questo momento è quella che rappresenta di più il mio stato d'animo. Ruoto il rubinetto per chiudere l'acqua e mi passo le mani dalle labbra fino alla nuca per strizzarmi i capelli zuppi. Esco veloce dalla doccia e mi copro la vita con un telo, è impossibile vedere la mia immagine riflessa sopra il lavabo, il vapore si è attaccato allo specchio. Passo la mano per tentare di pulirlo ma peggioro la situazione, ora è un immagine deformata di me. Proprio come mi sento adesso. Pensavo mi sarei sentito meglio lasciandogli un po' di spazio ma non è stato così.Quando i miei occhi si sono posati su quella maglia strappata, ho visto rosso. Mi sono incazzato da morire e l'ho prima respinto e quando anche lui ha perso le staffe, senza riflettere l'ho baciato.

Sono un egoista

Questo lo sapevo già ma il fatto è che voglio di più, rivoglio tutto, i suoi ricordi i suoi baci le sue carezze  anche le sue incazzature... Ho notato che quando si lascia guidare dall'istinto il suo corpo reagisce automaticamente nel fare i vecchi gesti. Per questo ho capito che non posso mettermi da parte per nessuna ragione, lo amo troppo e devo fare in modo che lui ricordi. Quindi è il momento di reagire di andarmelo a riprendere. Mi preparo velocemente per uscire. Decido di non mettere nessun profumo perché ad Alex piace l'odore della mia pelle.Un vecchio eco che è diventato più che altro abitudine. Indosso il giubbotto pesante, fuori fa davvero freddo, afferro le chiavi del SUV e apro la porta e....

Bam!

Alex mi si para davanti agli miei occhi. È palesemente confuso.Stavolta non si aspettava che fossi proprio io a comparirgli davanti,di solito lo fa sempre lui e lo si vede.Non si aspettava di vedermi e la sua espressione sul viso lo conferma con le sue sopracciglia e la sua fronte corrugata

- Ciao- mi dice con gli occhi bassi

- ciao - sussurro di rimando emozionato - Stai... cercando tuo fratello? - chiedo curioso mordendomi le labbra nervosamente

- No, in realtà stavo tornando a casa ma non so perché mi sono ritrovato davanti alla tua di casa-

Mi giro sorridendo e ringrazio il suo istinto,chiudo la porta di casa e gli mostro le chiavi della macchina

- Dai che ti accompagno - adesso ha alzato lo sguardo

-Non occorre tranquillo.Faccio volentieri due passi, come sai non ho freddo -

Si sta per girare e andarsene - Aspetta- so che tra di noi c'è imbarazzo perché la scorsa notte dopo il bacio sono scappato via.Lui si blocca all'improvviso girando solo la sua testa quel minimo che gli permette di vedermi nel suo campo visivo. Le mie emozioni erano troppo forti il pomeriggio prima, sapevo che mi avrebbe scopato volentieri, avevo visto subito la sua erezione ma l'aveva già al mio arrivo. Nel mio cuore sapevo che non ero stato io a farlo eccitare. Mi presi di coraggio

- ti faccio compagnia -

Mi guarda fisso negli occhi per un attimo ma poi  annuisce semplice. Rientro veloce in casa e prendo il cappello, la sciarpa e i guanti che lui stesso mi aveva regalato, nella speranza che si ricordasse quando mi copriva con dolcezza per non farmi ammalare. Essendo mortale ci teneva alla mia salute. Iniziammo a camminare fianco a fianco, quasi tutti i negozi erano chiusi, restavano solo le vetrine illuminate. Piccoli fiocchi di neve erano caduti nel pomeriggio imbiancando le strade e rendendo l'atmosfera romantica. Poca gente era in giro tranne qualche famigliola e delle coppiette che che passeggiavano o si tenevano per mano. Dio mio, quanto avrei voluto farlo anche io . Stavo morendo di freddo e lottavo contro il tremore, avrei preferito morire piuttosto però che mostrargli che stavo gelando... Mi avrebbe rispedito a casa.

Ancora tu nella testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora