3 Sparkles

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"Nat non puoi capire, Jammins ha appena messo una novità sul menù!" disse Kris dall'altra parte del telefono con voce leggermente robotica.

"Sei seria?!" esultai.

Ogni volta che Jammins metteva una novità in merce ci precitavamo lì ad assaggiarla, anche le cose con nomi improponibili.

Una volta mangiammo una merendina chiamata infernal candy.

Alla fine, con nostro orrore, scoprimmo che era una merendina all' Habanero, un peperoncino molto,moolto piccante.

Credetemi quando vi dico che a fine pomeriggio avevamo chiesto a Bob, il barista, un totale di ventisette bicchieri d'acqua.

Insomma, non c'era una cosa che io e Kris non avessimo provato da Jammins.

Così in meno di cinque minuti, mi ritrovai a camminare attraverso lo Yerba buena gardens con le cuffiette che suonavano a tutto volume Breathe- Mako.

Ero quasi arrivata quando sentii qualcuno picchiettarmi la spalla con un dito.

Mi girai e vidi dietro di me un irritante ciuffo biondo.

"Ehy principessa come mai qui tutta sola?"disse iniziando a camminare di fianco a me.

Feci finta di non sentire per la musica alta e guardai al trove.

"Principessa lo so che mi senti"sbuffò il biondo.

D'un tratto i suoi occhi si illuminarono e sulla sua faccia si formò un ghigno perfido.

Avrei giurato di aver visto una lampadina accendersi sopra la sua testa, come nei cartoni animati.

"Bene, se non mi senti vuol dire che posso parlare tranquillamente e in modo molto dettagliato dell'altra sera quando stavo scopando con Nora, oppure preferisci quando lo feci con Jennifer?"disse sottolineando con enfasi il molto dettagliato.

"Bhe in pratica-"cominciò a raccontare abbassando le palpebre.

"Santo cielo fermati"dissi sgranando gli occhi e togliendomi le cuffiette. Non ci tenevo affatto a sentire le sue "avventure sessuali".

Josh fece un sorriso felice della sua vittoria.

"Te l'avevo detto" disse spavaldo.

"Ora dimmi, cosa vuoi dalla mia vita?"chiesi sbuffando.

Lui era l'ultima persona con cui avrei voluto iniziare una conversazione. Soprattutto dopo che mi aveva insultato qualche giorno prima.

Non rispose.

Prese delle sigarette nere dalla tasca, ne accese una e se la portò alla bocca.

"Fumi?" chiesi curiosa.

Uno dei miei difetti peggiori era la curiosità esagerata.

Avrei chiesto qualcosa anche al mio peggior nemico pur di sapere, infatti eccomi lì a chiedere un informazione a Josh Colson.

"Non è evidente?" chiese emettendo una nuvoletta di fumo grigia dalle labbra carnose.

Okay, c'era da ammetterlo, era proprio un bel ragazzo. Ma ciò non toglieva il suo comportamento più che sgarbato nei miei confronti.

Ti devo ricordare che gli hai tirato una scarpa in camera? O che gli hai dato una ginocchiata nei punti bassi?

Mi ricordò la mia coscienza. A mali estremi estremi rimedi no?

Sbuffai.

"Okay" risposi semplicemente.

Spostai lo sguardo su di lui. Aveva le mani nelle tasche dei jeans neri. Sopra di essi indossava una giacchetta di pelle con sotto una maglietta bluette della Nike che risaltava gli occhi azzurri e le lentiggini sul naso.

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