10 Quel vicino esasperante

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Chiusi la porta a chiave e quando mi girai lo vidi sdraiato a pancia in su sul divano.

Stava per portare la bottiglia alla bocca quando gliela strappai di mano.

"Hey!" protestó lui agitando le braccia.

"Credo che tu abbia bevuto abbastanza" dissi e rovesciai il contenuto nel lavandino.

"Chi sei tu per dirmelo?" chiese sbuffando.

"La tua vicina" ridacchiai.

"Io ti odio" disse lui iniziando a ridere di nuovo.

"Il sentimento è reciproco fidati" mi misi seduta sul divano a distanza debita.

"Ti odio perché non mi cadi ai piedi. Perché non fai come le altre?" biascicò diventando di colpo serio.

"Perché io non sono così"dissi facendo spallucce.

Stavo davvero facendo questo discorso con Josh Colson?

"È proprio questo che mi fa impazzire"disse iniziando a ridacchiare e a soffiare via una ciocca di capelli che gli era caduta.

Rimasi un attimo sbigottita. Cosa intendeva?

"Sei carina" ammiccò squadrandomi.

Avevo una maglia con i gelati e una tuta grigia. O era ironico o era proprio messo male.

E poi non ho sentito bene, Josh che mi fa un complimento?

Se avesse grandinato non me ne sarei stupita.

E per la croncaca, era estate.

"Tu che mi fai un complimento? Sei proprio ubriaco" dissi ridendo.

"Invece sono seriessimo"alzò un dito balbettando.

"Si dice serissimo" dissi facendomi scappare un'altra risata.

Si alzó e iniziò a esplorare la stanza ridacchiando a ogni passo che faceva.

Si avvicinò pericolosamente ad una mia foto di quando avevo otto anni. Avevo un pallone da calcio in mano, gli occhiali viola e non avevo i due denti davanti.

Lui prese in mano la foto e iniziò a ridere ancora piu forte.

Diventai paonazza e corsi nella sua direzione cercando di torgliela dalle sue mani.

"Josh dammi quella foto!"urlai diventando ancora più rossa.

"Mmm... No" mi schernì stendendo il braccio in alto in modo da non farmici arrivare.

Mi misi in punta di piedi, iniziai a saltellare, ma niente non c'era storia.

Ma perché sono così bassa!?

Feci uno sbuffo esasperata e mi riandai a sedere sul divano con le braccia incrociate.

Josh posò la foto sul comodino dove era poggiata e mi raggiunse sul divano ridacchiando.

"Principessa non ti sarai mica arrabbiata?" chiese scrutandomi da sotto le ciglia.

"Perspicace" più che arrabbiata ero esasperata. Quel ragazzo era impossibile.

"Sei sexy quando ti arrabbi" ammise ghignando.

Per tutta risposta gli tirai un cuscino in faccia.

Lui rise e prese una sigaretta dalla tasca.

Ma erano infinite quelle cose?

"Oh no qua dentro non si fuma" dissi togliendola con il pollice e l'indice dalla sua bocca.

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