47 Geloso Colson?

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"Sei fastidioso" dissi tirando una patatina in faccia a Josh.

Era tipo mezz'ora da quando eravamo arrivati al Bakery House che lanciava occhiate omicide a qualunque ragazzo entrasse nel ristorante.

"Ti dico che il cameriere ti stava guardando" sbuffò lui, afferrando la patatina fritta e mangiandosela.

"Non mi stava guardagndo Josh, sarà la diciassettesima volta che te lo dico" ridacchiai esasperata.

"Ma sei cieca forse? 'Cosa vuole ordinare signorina'? Gli avrei tirato volentieri una scarpa" borbottò assumendo un broncio arrabbiato.

"Josh è il suo lavoro chiedere alle persone cosa ordinano" risi sorseggiando la mia coca-cola.

Lui sbuffò tirando fuori il labbro inferiore aggrottando le sopracciglia.

"Sei proprio stupido" ridacchiai finendo il doppio cheesburger al bacon.

"E tu sei bellissima" sorrise facendomi arrossire improvvisamente.

In quel esatto momento il cameriere che ci aveva servito alle ordinazioni, tornò per ritirare i piatti ormai vuoti.

"Tutto di suo gradimento signorina?" chiese cortesemente sorridendo.

Quasi non gli scoppiai a ridere in faccia vedendo l'espressione 'ora-ti-uccido' di Josh.

"Si grazie mille" risposi porgendogli il piatto.

"Si figuri" sorrise di nuovo.

Ma non gli si paralizza la mascella così?

"Ha finito con questo teatrino o vuole ritirare questi benedetti piatti?" sbottò Josh, ringhiando al povero cameriere.

"Mi scusi, vado subito" si allarmò raccogliendo le posate cadute a causa del pugno sul tavolo di Josh e correndo via terrorizzato.

Lo guardai duramente mentre lui assumeva un aria infastidita.

"Bhe che c'è? Se lo meritava" borbottò alzandosi dal tavolo.

"Geloso Colson?" ammiccai seguendolo.

"Non immagini quanto Wilson" sorrise mettedomi una mano sulle spalle mentre uscivamo dal locale.

Mi sedetti su una panchina, trovando in pochi secondi le sue labbra sulle mie.

Dopo un attimo di titubanza ricambiai il bacio sporgendomi verso di lui.

"Grazie per questa serata" sussurrò lui dopo essersi staccato.

"Wow Josh ti stai rammollendo" lo schernii ridacchiando.

"Come scusa?" chiese alzando un sopracciglio e facendomi sedere sulle sue gambe.

"Io cerco di fare il fidanzato carino e gentile" disse baciandomi a stampo e portando le mani sui miei fianchi.

"E tu mi dici che mi sto rammollendo?" chiese staccandosi e iniziando a baciarmi lo zigomo.

"Già" sussurrai con il fiato corto, sorridendo.

C'era qualcosa che mi spingeva a desiderare sempre i baci e le carezze di Josh.

Mi mandavano in estasi e ogni volte era come se fosse la prima.

"Ci aspetta una giornata pesante" dissi riferendomi al viaggio del giorno dopo e spostandomi i capelli su una spalla.

"Finiamo questa in bellezza allora" sussurrò con voce roca avvicinandosi alle mie labbra.

Sorrisi, mentre di mia iniziativa unii dinuovo le nostre labbra.

Le assaggiai come lui fece con le mie, morsi il suo labbro inferiore e lui fece lo stesso, provocandomi un gemito.

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