51 Sguardi indiscreti

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"Vai Bret!" urlai portandomi le mani ai lati della bocca.

Si stava disputando la prima partita di play-off per la San Francisco High School, e stavamo andando piuttosto bene.

A quanto pare quelli che stavamo fronteggiando erano i secondi arrivati nello stato dell'Argentina, ma non erano molto bravi.

Più che altro puntavano alla forza e non alla velocità, sbilanciandosi troppo.

Eravamo in vantaggio di vari punti, ed ormai il sole si abbassava verso la linea del tramonto.

La giornata del resto era passata bene.

Io e Kris avevamo provato tutte e due le piscine, esclusa quella a idromassaggio, avevamo ordinato due cocktails al chioschetto del resort e avevamo passato qualche oretta al mare.

Inutile dire che lei si prese il sole mentre io lessi.

Insomma, si prospettava una vera e propria vacanza rilassante.

Ormai eravamo a Miami da due giorni, ma non eravamo riusciti ancora a girare la città.

"Amica ricordati che tra qualche giorno si va al Miami's Night Club!" squittì Kris, quando dopo aver esultato per la fine della partita, ci dirigemmo verso i spoiatoi.

Il Miami's Night Club era appunto uno dei locali più famosi e più frequentati del posto.

Era una semplice e banale discoteca dove i giovani bevevano e ballavano.

Non capisco perché avrebbe dovuto avere tanta popolarità.

Lei instisteva col dire che fosse munito di tecnologie fantastiche e di cocktail stratosferici.

"Non me lo ricordare" piagnucolai, pensando al dover uscire di sera tarda con un pezzettino di stoffa addosso.

Ma dopotutto ci andava tutta la nostra scuola presente, quindi se non mi avesse costretto Kris lo avrebbe fatto Nate.

E credetemi quando vi dico che Nate pensa più ai fatti che alle parole.

In primo liceo, ovvero quando avevo incendiato lo stanzino del bidello, mi ci aveva portato di peso al prom.

Sulle spalle. Come un sacco di patate.

Rabbrividii a quel ricordo, scuotendo la testa.

Scendemmo dalle scale di marmo degli spalti bianchi e ci avviammo verso la squadra, vittoriosa.

Quello stadio era davvero enorme.

Il campo aveva un erba verde e rigogliosa, i pali della meta erano di ferro e pitturati di bianco e il campo in sé era tre volte quello della nostra scuola.

"Bravissimi ragazzi!" dissi abbracciando Bret e battendo il cinque a Nate.

"Io sono sempre bravo bimbetta" sorrise Nate scompigliandomi i capelli.

"Sono fradicio di sudore, ci vorrebbe proprio un bel bagno" disse mio fratello dopo avermi lasciato un bacio dolce sulla fronte.

Vidi Nate illuminarsi e sorridere sornione.

"Amico, tu sei un genio" urlò dandogli una pacca forte sulla spalla.

"Ehy San Francisco si va tutti in spiaggia!"urló il bruno facendosi sentire da mezza scuola.

Si alzarono ulra di approvazione da parte della squadra di football e dagli spalti.

Circa cinque minuti dopo, tutti i giocatori e gli studenti stavano correndo verso il mare, che era a pochi mentri dal campo.

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