19 P r o m

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"Siete bellissime ragazze!" esclamò Nate, vedendoci scendere dalle scale.

Già, Kris mi aveva convinto o meglio dire, obbligato a truccarmi e a vestirmi per bene per il fatidico
p r o m .

Sarei voluta andarci in tuta, massimo jeans, ma lei quando si metteva una cosa in testa non era felice finché non la raggiungeva.

E poi, la mia forza di volontà era pari a zero.

Avevo un vestito di pizzo nero, capelli ondulati da boccoli morbidi, mascara nero, brillantini sugli occhi ed un rossetto troppo rosso per i miei gusti.

La mia migliore amica aveva insistito sostenendo che quel colore risaltava a pieno i miei occhi.

Così ho lasciato fare a lei, e dovevo ammettere che il risultato non era affatto male.

Nate, nel frattempo, stava letteralmente fissando Kris.
Da circa due minuti.

Scesi le scale dandogli uno schiaffo sulla nuca.

"La consumi così" gli dissi a bassa voce ridacchiando.

La mia migliore amica aveva scelto un vestito rosso, leggero lungo, con spalline trasparenti e brillantini sul corpetto mentre i capelli erano raccolti in uno chignon, da cui sfuggiva qualche capello ondulato.

Lei ridacchió lasciando un bacio a stampo al bruno sulle labbra, che intanto era arrossito.

Nate che arrossisce? Questa me la devo proprio segnare.

Uscimmo dalla porta e vidi l'alfa romeo di mio fratello che ci aspettava parcheggiata nel vialetto.

I lampioni non funzionavano molto bene, ma si potevano intravedere benissimo i tulipani arancioni e le margherite bianche che contornavano le aiuole del vialetto di casa.

Mi misi seduta sul sedile posteriore, aprendo lo sportello, lasciando davanti Bret e Nate, mentre Kris si mise vicino a me.

Il profumo della Bvlgari mi invase le narici, e un pensiero mi balenò in mente: era lo stesso che metteva anche Josh.

Scossi la testa a destra e a sinistra cercando di scacciare quel pensiero.

Non avrei permesso ne a lui ne a nessun altro di rovinarmi la festa, lo avrei fatto per Kris.

E poi, dopo la figura poco carina fatta in piscina, la mia voglia di vederlo era pari a zero.

Squadrai ogni centimetro del mio corpo, non ancora convinta del mio look fin troppo elegante.

Ripromisi a me stessa di non fare stupidaggini, tantomeno di bere.

Il mio corpo, non tollerava e non sopportava minimamente neanche una goccia di alcool.

Potevo anche bere una misera birra e il mio cervello faceva puf.

Per questo avevo avuto anche pochissime esperienze in feste o in alcolici.

Una frenata brusca mi risveglió dal mio trance, facendomi sbattere il naso contro il sedile anteriore.

Imprecai a bassa voce.

Spostai lo sguardo al di fuori dell'abitacolo, mentre con due dita mi massaggiavo il setto nasale.

Eravamo arrivati.

Mio fratello mi venne ad aprire la portiera, sorridendo beffardo.

Sapeva benissimo che odiavo le feste.

Lo guardai malissimo mentre scendevo dalla macchina cercando di non rompermi qualcosa cadendo sui tacchi.

Girai il capo, e per poco non mi venne un capogiro.

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