54 Dammi un bacio

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"Dammi un bacio" sorrise Josh, mentre faceva la faccia da cucciolo.

"Hai assaggiato il mio gelato senza permesso, quindi non ti darò un bacio" sbottai, continuando a mangiare il mio buonissimo gelato.

"Ma dai era solo un'assaggio principessa, non te lo ho finito!" disse Josh mettendosi le mani nei capelli, ormai disperato.

Avevamo passato la mattinata insieme, passeggiando per la città e a osservare i monumenti o le spiaggie ghermite di gente.

Tutto merito di Kris, che aveva fatto i salti mortali per inventarsi una scusa plausibile per Bret e Nate.

Mi finsi offesa guardando male Josh, girando la testa di lato.

Sentii il silezio tombale, così piano piano aprii un occhio, per osservare la sua espressione.

Si guardava i palmi delle mani con un broncio di esasperazione, non sapendo cosa fare.

Iniziai a ridacchiare, girando la testa di scatto e poggiando le mie labbra sulle sue, con un semplice bacio a stampo.

Lui sorrise nel bacio prendendomi il labbro inferiore tra i denti, facendomi sorridere a mia volta.

Lui lo intensificò, rituffandosi sulle mie labbra rosse chiedendo l'acesso e premendo le dita della sua mano destra sul mio fianco.

"Mmm" muguló lui leccandosi le labbra, dopo essersi staccato.

"Cioccolato" sussurrò facendomi ridacchiare.

"Mmm" lo imitai leccandomi le labbra.

"Pistacchio" sussurrai sorridendo, cosa che lui ricambiò.

"Non ti leccare più le labbra in quel modo" disse lui dandomi un buffetto sulla fronte.

Assunsi uno sguardo di sfida, fissando il biondo negli occhi inziando a leccarmi le labbra come una bambina in cerca di pulire il gelato dalla sua faccia.

Lui rise scuotendo la testa, per poi fiondarsi di nuovo su di me, mordicchiandomi il labbro inferiore.

"Ti avevo detto si non farlo" soffiò sul mio mento, accarezzandomi i capelli dietro l'orecchio.

"Allora lo farò più spesso" ridacchiai, facendo viaggiare lo sguardo attorno a noi.

Mi illuminai quando vidi una scogliera alta, che dava direttamente sul mare e accessibile da un muro crepato.

"Guarda Josh" urlai alzandomi di scatto e correndo verso i massi giganti.

Il mare gli sbatteva contro, come a volerli scrostare da quel posto, ma loro erano fermi, immobili.

Nonostante ciò l'acqua lasciava dei luccichii sui massi che li facevano brillare alla luce del sole.

Mi ricordava un po' noi, me e Josh.

Il mare rappresentava le cose che avevamo dovuto affrontare o che avevamo vissuto fino a quel momento che cercavano di smuoverci.

Nonostante questo, alla fine eravamo riusciti a stare insieme.

Perché questo volevo, stare insieme a Josh.

Lui era capace di farmi sentire bene, felice e spenzierata.

Dal giorno della prima partita mi era cresciuto un dubbio in mente, che continuava a tormentarmi.

Cosa provo io per Josh Colson?

Bella domanda.

Il vero problema era che probabilmente conoscevo già la risposta al mio quesito, semplicemente non volevo ammetterlo.

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