22 Quella maledetta ragazza

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Josh's pov

Nora si avvinghiò a me non appena arrivammo in una classe vuota.

Un misto di pensieri si fece strada nella mia mente.

Più la mora si premeva su di me, più il suo volto sembrava quello di Natalie.

Nora mi posó le labbra sul collo caldo.

Più passavano i minuti, più mi rendevo conto di quanto fossi perso, di quanto in realtà non desiderassi la ragazza che avevo davanti..

La mano di Nora si posò sulla cintura di pelle.

E tutto mi sembrava fottutamente sbagliato.

Mi alzai riallacciandomi i jeans e scostandola con un braccio.

"Ehi ma che ti prende?" chiese lei aggiustandosi il vestitino.

Non le risposi, cercando di sistemarmi i capelli e uscendo di corsa da quella buia stanza.

Scesi le scale rischiando di cadere e con forza spinsi la porta della palestra, rientrando il quella che era una massa di adolescenti sudati.

Subito il mio sguardo fu attirato da una ragazza che ballava su un tavolo pieno di bicchieri, probabilmente da beer pong.

Poi i capelli le si spostarono dal viso e sentii le vene del collo pulsarmi .

Era Natalie.

Mi avviai verso l'interessata a pugni serrati.

Ma che cazzo le era saltato in mente?

Più mi avvicinavo, meglio riuscivo a vedere la faccia da stupido che aveva quel Trevor.

Che morto di figa.

Forse l'alcol mi dava alla testa, ma quella ragazza mi stava facendo davvero ammattire.

"Principessa scendi" dissi urlando una volta giunto al tavolo.

Lei non mi guardó neanche, probabilmente non aveva neanche sentito.

"Amico non sei suo padre lasciala divertire" biascicó un ragazzo al mio fianco, continuando a fissare la mia vicina di casa.

Chiusi gli occhi cercando di frenare l'impeto di spaccargli il naso.

Se non vuole scendere con le buone lo fará con le cattive.

La presi di forza per le gambe e caricandomela sulla spalla.

Sentii lei ribbellarsi dando piccoli pugni sulla mia schiena.

Ma non mi facevano niente.

Ero sempre e comunque un giocatore di football.

Uscii dalla prima porta di servizio che vidi, sotto gli occhi attenti di alcune ragazze del terzo anno.

Non le degnai di uno sguardo e la richiusi con il piede.

Poggiai con più delicatezza possibile Natalie su una panchina lì fuori.

Ero incazzato nero.

Cosa era diventata una specie di ballerina da discoteca?

"Si può sapere cosa stavi facendo?" chiesi con il più autocontrollo possibile.

Le sue labbra rosse si aprirono in un sorriso.

"Ballavo sciocchino!" rispose ridacchiando.

Era proprio ubriaca persa.

"Su un tavolo? Davanti a tutti?" chiesi strattonandomi la manica della camicia.

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