37 Non sei la mia ragazza

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Bhe che dire, a quanto pare la squadra si era davvero rivitalizzata.

Probabilmente anche gli avversari lo avevano notato, visto che avevano il fiatone e cercavano in tutti i modi di capire la nostra nuova strategia.

Il cartellone segnava 5-0 e tutta la nostra platea era scatenata.

Chi urlava, chi sbandierava lo stemma della scuola a destra e a sinistra e chi esultava o insultava i giocatori delle squadre.

Josh prese possesso della palla e corse in avanti verso la meta nemica, ma un giocatore abbastanza grande lo placcó, così lui con un gesto fulmineo la passo a Bret che intanto era scattato verso la fine del campo.

Si sentirono varie trombette e fischi vari.

Un altra meta per la San Francisco.

Tutti ci alzammo in piedi sbracciandoci.

Sentivo già in lontananza il sapore del thè al limone e il profumo di salsedine.

I tre fischi finali risuonarono nel campo e un boato si sollevò dai nostri spalti.

Io e Kris ci battemmo il cinque.

"Si vola in prima classe gente!" esclamò la mia migliore amica scendendo verso le panchine.

Scesi dalle scalette di ferro seguendola, ma una scena mi fece bloccare sul posto.

Nora stava camminando a passi lunghi verso Josh facendo sventolare la sua minigonna, che stava parlando con un partecipante della squadra.

Lei lo girò, gli prese la maglietta e lo baciò con trasporto.

Sentii il sangue gelare e i peli sul collo rizzarsi.

Ma la cosa che mi rese più sbigottita, era che lui non si spostò cingendogli i fianchi con le mani.

Mi girai velocemente non volendo proseguire la vista di quella pietosa scena.

Sentivo gli occhi bruciare, ma non avevo intenzione di piangere.

Non dovevo versare nemmeno una lacrima.

Ne per lui ne per nessun altro.

Sentii una morsa allo stomaco che mi costrinse a correre verso il bagno degli spoiatoi.

Chiusi la porta del bagno e mi sedetti a terra mettendomi le mani nei capelli.

"Perché?" sussurrai poggiando il capo sulle ginocchia.

***
Josh's pov

Alle mie orecchie giunsero i tre fischi dell'arbitro mentre correvo verso fondo campo.

Vidi tutta la squadra correre verso il capitano, ovvero Wilson, e mi unii anche io.

Dopotutto, avevamo appena vinto una vacanza gratis a cinque stelle a Miami.

Con anche il campo più grande e sofisticato che io abbia mai visto.

Musica per le mie orecchie, ovviamente anche per quelle del resto della squadra.

Dopotutto, ce l'eravamo proprio sudata.

A dir la verità, senza l'idea di Bret, o meglio di Natalie, non credevo saremmo riusciti a vincere quella partita.

Cercai con lo sguardo attraverso gli spalti quegli occhi grigi che mi facevano impazzire, non trovandoli, mentre un ragazzo continuava a parlarmi di qualcosa che non riuscivo a seguire.

Feci vagare freneticamente gli occhi ovunque, ma niente.

Improvvisamente mi sentii tirare la maglietta e due labbra si posarono sulle mie.

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