31 Michael

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Josh's pov

"Amico davvero io ti voglio bene ma è una fottuta settimana che sei accampato a casa mia, almeno spiegami il perché" disse Michael sbuffando e pettinandosi i ricci con la mano.

È davvero passata solo una settimana?

A me sembravano mesi che non vedevo più Natalie.

E questa cosa mi faceva imbestialire.

Stavo davvero facendo di tutto per dimenticarla, addiruttura traslocare temporaneamente a casa di un mio amico, ma più mi sforzavo più la mia testa mi riportava a lei.

Ma che diavolo mi sta succedendo?

"Cazzi miei" ringhiai facendo sbuffare il biondo.

In parte mi dispiaceva anche rispondergli così, ma odiavo gli impiccioni.

A Michael dovevo tutto.

Ci conoscevamo dall'alba dei tempi e mi aveva sempre parato il culo e coperto le spalle.

Anche in situazioni molto complicate, era riuscito per esempio a tirarmi fuori da un brutto giro in cui mi ero cacciato nel mio periodo buio.

Ma cosa gli avrei dovuto dire?
Ehy amico guarda c'è una ragazza che mi sta facendo impazzire e voglio evitarla il più possibile perché ho paura di provare qualcosa per lei?

Ma perfavore.

"Tu solo fidati di me" dissi cercando di alleviare il mio tono scocciato.

"Amico mi fido ciecamente di te e lo sai bene" prese una bottiglia di birra e la portò alle labbra.

"Solo non so più che scusa rifilare a mio padre" ridacchiò riponendo l'oggetto di vetro sull'isola della cucina.

Ridacchiai piano anche io, stravaccandomi sul divano.

Una cosa che adoravo di lui era l'umorismo impeccabile.

Sarebbe stato capace di far ridere anche un sasso.

"Senti" disse guardandomi fisso.

"Ora noi andiamo da Bob's e ci troviamo qualche bella pollastrella per distrarci che ne dici?" sorrise sornione all'idea di qualche bella ragazza avvinghiata a lui.

Ormai lo conoscevo troppo bene, sapevo persino cosa pensava.

Ripensai alla proposta.

Bhe perché no.

Il bacio con Natalie, i baci con Natalie mi erano sembrati così diversi, ma magari era solo perché ero in astinenza.

Ma se ti stavi baciando una in biblioteca di cui non ricordi neanche il nome?!

Particolari.

"Ci sto" sorrisi maliziosamente alzandomi, per poi seguire Michael attraverso il parcheggio.

Entrammo nell'auto grigia, che profumava di aghi di pino.

"Amico prima o poi mi dovrai dire che profumo per la macchina usi è troppo buono" ammisi mettendomi più comodamente sul sedile del passeggero.

Michael era estremamente e fottutamente geloso di ogni cosa che riguardava la sua macchina.

La chiamava sempre piccola e si rifiutava categoricamente di dirmi quel dannato profumo che usava.

E poi detto fra noi, bessy come nome era molto meglio.

"Sai che non lo faró mai Josh" rise lui imboccando la principale e fermandosi al semaforo.

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