11 Fondue?

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18.00 Bret non rispondeva ne si vedeva.

18.30. Finalmente dopo un ora si degnò a rispondermi.

"Ma dove cazzo sei?!" urlai.

Aspettavo lì da un ora ed il cielo si stava colorando di un blu chiaro serale.

La brezza si stava alzando e indossavo solo una misera canottiera e dei pantaloncini.

"Merda" sentii imprecare mio fratello a bassa voce.

"Ehm, in pratica Melanie.. Beh mi doveva fare una sopresa.. Ed ora sono da lei" disse piano piano, cercando di non farmi arrabbiare.

Oh ma io ero già arrabbiata.

In pratica si era dimenticato di me.

"Mi stai dicendo che ti sei dimenticato di me per quella bagascia?!" chiesi ulrando incredula.

"Non chiamarla così" mi rimproverò con voce dura.

"Bret, questa non te la perdono " dissi attaccando, anche se sapevo che era una bugia bella e grossa.

Bret riusciva sempre a farsi perdonare.

Iniziai a camminare verso la fermata. Aprii l'app dei trasporti e con mio orrore scoprii che l'ultimo autobus era gia passato.

Provai a chiamare Kris, non ricevendo però nessuna risposta.

Feci un verso di sconforto.

L'unica soluzione era andare a piedi, nonostante fossero trenta minuti di strada da percorrere da sola al buio.

Io si che sto antipatica al karma.

Iniziai ad avviarmi maledicendo Bret e Melanie in tutte le lingue possibili.

Passati dieci minuti, vidi dei fari di una macchina in lontanaza e poco dopo una Range Rover che conoscevo troppo bene affiancò.

"Serve un passaggio principessa?" chiese un Josh spavaldo abbassando leggermente il finestrino.

Sbuffai. Era l'unica soluzione, e stavo morendo di freddo.

Il mio orgoglio si sarebbe dovuto far da parte per una volta.

Non risposi neanche e sbattei la portiera di Bessy entrando senza guardarlo.

La macchina ancora non partiva dopo cinque minuti.

Esasperata mi girai verso Josh.

"Che fai non parti?" chiesi alzando leggermente la voce.

Ero ancora molto arrabbiata per la questione di Bret, non si sarebbe aggiunto anche lui.

Lo ritrovai a fissarmi con la stessa espressione dei primi giorni di detenzione, quando mi accompagnò in macchina.

Quella di chi cerca di leggerti dentro.

"Partirò ad una condizione" disse con un sorriso.

"Se la prossima settimana accetti di uscire con me"un sorrisetto compiaciuto dipinse le sue labbra.

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

Iniziai a tossire con gli occhi sbarrati.

"Non fai sulserio" chiesi guardandolo male.

"Oh eccome" disse mettendo le mani sul riscaldamento e accendendolo.

Un aria calda investii il mio viso, e quella macchina divenne di colpo troppo confortevole.

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