capitolo 67-BRUTTO INCONTRO

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*non so di nuovo che foto mettere. Ye*

"oh cazzo" diciamo io e Zayn contemporaneamente, mentre la sagoma nera si avvicina. L'abbiamo riconosciuto come Alan, ma non è da solo. C'è una donna che sta tenendo stretta per le mani e per la vita. Ha anche un qualcosa a coprirle la bocca.

Guardo Zayn impaurita dalla scena di suo padre che massacra un'altra persona. Perchè deve fare questo? Deve finire in galera, a marcire dietro le sbarre per tutte le cose orribili che ha fatto o che ancora ha intenzione di fare.

"papà" dice Zayn.

"Zayn, bambolina" dice e mi sorride. Da come si muove e dalla sua voce capisco che non è ubriaco, ciò vuol dire che sta facendo tutto questo da sobrio.

"papà lascia stare quella ragazza" dice Zayn non sapendo cos'altro fare.

"Ah, vuoi dire la tua amichetta?" Chiede e alza la sua testa.

È Charlotte.

Rimango stupita alla sua vista: occhi rossi, trucco calato, guance bagnate.

Si, la odio per come mi parla e per come flirta con Zayn, ma so cosa si prova, l'ho vissuto anche io e non è bello. Non è bello sentirsi umiliata da un uomo che dovrebbe essere più maturo, non è bello subire le conseguenze delle sue idee malate e non è bello essere ritenuta minore da un uomo che dovrebbe trovarsi dietro le sbarre.

E non c'è niente da fare, lui è così, nessuno ha le prove delle sue azioni. Chiunque potrebbe andare dalla polizia e raccontare gli eventi, ma senza alcuna prova non si va da nessuna parte. Anche Zayn lo sa putroppo. In questo momento sta andando da suo padre.

"lasciala andare!" Dice e riesce a prendere Charlotte che è impaurita.

Lei viene verso di me mentre toglie lo scotch dalla bocca e la mia coscienza mi dice di confortarla, anche se la mia mente non ne ha molta voglia. Circondo il suo corpo con le braccia. Lei ricambia senza protestare e mette la testa nell'incavo del mio collo. Circonda la mia vita con le braccia e inizia a piangere.

"hai rotto il cazzo con questa storia, non voglio più avere a che fare con le tue stronzate! Basta, mi stai rendendo la vita un inferno!" Grida Zayn.

"tu sei mio figlio, devi fare tu quello che dico io e non il contrario! Ho 54 anni e mi tratti come un ragazzino!" Grida Alan.

"si hai 54 anni ma sembra che ne hai dieci! Sei come un ragazzino e io non voglio essere come te per niente al mondo! Sei pazzo!" Dice Zayn che si gira e viene da noi.

"andiamo" dice nervosamente e ci supera a grandi passi. Cammino con Charlotte verso di lui, che va verso la macchina presumo. È di pessimo umore dopo questa discussione con il padre. Non penso abbiano mai parlato più seriamente di così, Zayn gli ha detto che il suo comportamento infantile e si è arrabbiato veramente.

Ora sta a me renderlo più tranquillo, infatti appena saliamo in macchina penso a cosa poter dire una volta soli.

"Charlotte, mi dispiace" dice Zayn che deve sempre scusarsi con le vittime di Alan.

"non- non fa niente..." Dice lei singhiozzando. Lui prende la via per accompagnare a casa Charlotte.

Quando arriviamo lei scende e io l'accompagno alla porta. Mi assicuro che stia bene e quando entra, io torno in macchina. Per tutto il viaggio non oso parlare. Ho paura di dire la cosa sbagliata.

Quando arriviamo all'appartamento, saliamo le scale, ancora in silenzio. Quando entriamo Hatchi abbaia per la gioia, ma Zayn non lo degna di uno sguardo. Di solito perde tempo a giocare con lui, ma sta volta no. Sta volta si limita a sedersi sul divano.

Io finalmente trovo le parole giuste.

"Zayn, non devi prenderti la colpa, troveremo un modo per sistemare le cose con tuo padre"

"no Perrie non succederà! Non succederà perchè come vorresti fare eh? Non c'è modo di calmarlo e di farmare le idee assurde che gli vengono in mente e non chiamarlo padre perchè non è mio padre e non lo sarà mai!" Grida arrabbiato. A quanto pare non ho detto la cosa giusta. Però, non può prendersela con me, io sto solo cercando di aiutarlo.

"io sto solo cerando di-" cerco di dire.

"no Perrie, sta' zitta" dice in tono scontroso. Non posso credere di aver sentito bene. Mi sta trattando male, quando io sto cercando di farlo sentire meglio. Non dico niente, mentre lui mi guarda con lo sguardo fulminante, vado in camera, per evitare di far degenerare la situazione. Spero si sia reso conto di come mi ha trattato, senza un motivo. Metto il pigiama e mi allungo sul letto con la coperta fino al naso. Ultimamente fa più freddo, quindi meglio coprirsi. Accendo la tv dopo aver spento la luce e cerco qualcosa di interessante. Non c'è granchè, quindi spengo e mi giro di lato. Mi addormento dopo un po' con la testa piena di pensieri.

•Cammino in una Londra deserta. Non c'è anima viva. Guardo il cielo limpido mentre cammino ad una velocità normale. D'un tratto però il cielo cleste, cambia sfumature, diventando rosso e poi marrone. Non ho mai visto una cosa del genere. Inizio a sentire delle risate e poi senza accorgermene cado dentro una buca molto profonda. È tutto buio e l'unica cosa che vedo è il cielo marrone sopra i miei occhi. Poi quella visione viene sostituita dalla faccia di un uomo, Alan. Continua a ridere ma non so perchè.

Inizio a gridare e gridare per la paura quando vedo la sua mano raggiungermi e tirarmi su per il collo. Poi sento qualcosa di appuntito trapassarmi la gola, secca per le urla. E poi non sento più niente.•

Mi sveglio sudata e agitata. Ho avuto un brutto incubo, che sembrava davvero reale. Potevo sentire le mani di Alan stringermi la gola da non riuscire a respirare e potevo sentire la punta di un qualcosa usato per trapassarmi la gola. Per fortuna però è tutto finito, tutto un incubo.

"Perrie?" Dice Zayn accendendo la lampada.

"che succede?" Chiede.

"un incubo, è tutto ok" dico e mi giro di nuovo verso il muro per cercare di riaddormentarmi. Non era mai successo fino ad ora. Non avevo mai fatto incubi su ciò che mi è accaduto. Forse sarà stato l'evento di ieri sera che mi ha scossa. Sarà stata la vista di Charlotte in quelle condizioni, a farmi ricordare ciò che era accaduto a me all'inizio dell'estate. Sembrava passato così tanto, e invece solo pochi mesi.

O forse, sarà stato il fatto di come Zayn mi ha trattata ieri, ricordandomi un po' lo stesso modo in cui ero stata trattata da Alan, ma molto molto di meno. Fatto sta che riesco a riprendere sonno e la notte procede tranquilla.

***

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