9. Lontano da lì!

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Harry un uomo bellissimo sui quarant'anni circa, con i capelli corvini perennemente spettinati ed ampi occhi verde smeraldo che riuscivano sempre a colpire moltissime persone, tra cui vari uomini di tutte le età, si incamminò in un lungo ed immenso corridoio diretto verso una stanza.

In quella camera da letto c'era Ronald soprannominato Ron, suo fratello da parte di madre.

Lily Evans infatti, durante un'occasione particolare, dopo un anno e mezzo dalla nascita di Harry, avuto con James, l'attuale marito, aveva intrapreso una relazione extraconiugale con Arthur Weasley, un uomo molto affascinante conosciuto ad una festa con la quale in una notte di puro sesso nacque Ron che tra le tante cose, aveva i capelli rossi proprio come suo padre.

I due uomini però, anche se erano fratellastri e tra di loro poteva esserci un certo rancore, nonostante tutto si volevano bene e negli anni avevano imparato anche a conoscersi meglio e tra di loro era nata una certa sintonia, oltre che una grande e reciproca stima, mischiata con forte complicità.

"Ron?"

Dopo pochi secondi Harry varcò la soglia della camera del rosso e con un sorriso gigante salutò suo fratello che quella mattina era seduto sul suo letto al fianco dei suoi figli: Hugo e Rose, nonché nipoti del moro, avuti da Hermione Granger che però dopo pochi anni dalla loro nascita, li abbandonò.

Hugo e Rose erano ormai degli adolescenti di sedici e diciassette anni nel mentre il rosso al momento ne aveva appena compiuti trentanove.

Ma dove si trovavano i protagonisti in quel momento?

E perché Harry, così come i due giovani erano andati a trovarlo?

Ron appunto, da un anno a quella parte viveva in una comunità di recupero per tossicodipendenti situata a Londra, in quanto l'uomo circa due anni e mezzo prima oltre a drogarsi di eroina, era stato colto in flagrante nel mentre spacciava ed in un secondo momento fu arrestato anche per detenzione di stupefacenti.

Quell'episodio fu un vero e proprio colpo per Harry che nell'arco di pochi istanti si ritrovò a dover fare da genitore a quei due ragazzi innocenti che alla fine dei conti rischiavano anche di essere separati e dati in affidamento ad altre persone in quanto Potter non essendo sposato anche se era un parente prossimo non poteva assolutamente prendersene cura e quindi per questa assurda realtà, erano continuamente tartassati dagli assistenti sociali, ma in particolare da una donna: Annie Thompson, una signora piuttosto tosta e severa che avrebbe fatto di tutto pur di portarglieli via.

"Ehi, Harry! Sei qui anche oggi?" Domandò con aria piuttosto stupita in quanto il fratello lo andava a trovare sempre, nonostante il lavoro: Potter infatti lavorava alla Gringott, la Banca più famosa per i Maghi e le Streghe.

"Che domande mi fai Ron? Certo che sono qui." Sorrise. "Sei mio fratello, no? E lo sai che farei qualsiasi cosa per te."

Weasley gli sorrise.

"Peccato che non tutti sono stati disposti a farlo." Disse, con aria piuttosto triste pensando a qualcuno che nonostante tutto gli mancava terribilmente.

Guardando attentamente l'espressione del suo viso, Harry capì immediatamente l'origine dei suoi pensieri.

"Stai ancora pensando a lei, vero?"

La sua voce da calma e rilassata, cambiò di scatto per diventare seria e nervosa.

"Sì." Affermò l'altro con un'aria piuttosto colpevole, dato che sapeva quanto fosse sbagliato rimpiangere una donna simile.

"Lasciala perdere Ron, non ti merita."

Il suo tono di voce era ora freddo e distaccato.

"Ha ragione lo zio, papà!" Intervenne Rose un attimo più tardi, nel mentre Hugo stava ad ascoltare in assoluto silenzio. "Per me non è più niente. È solo una madre biologica che mi ha messo al mondo, ma non ha mai fatto nulla per me!" Disse con rabbia. "Però ci sei tu..." Disse guardando con un sorriso suo padre. "Che anche se non sei un santo e hai commesso degli errori madornali in passato ci sei sempre stato ed io non..."

"E non pensi che una famiglia senza precedenti sia migliore per te?"

All'improvviso qualcuno situato alle loro spalle li interruppe. Dunque, Harry, Ron, Rose e Hugo si voltarono verso quella direzione da dove proveniva la voce e notarono quindi che difronte a loro c'era Annie Thompson, l'assistente sociale.

"Che cosa vuole?!"

Harry perciò le andò incontro, cercando di capire che cosa desiderasse da loro e perché si trovasse lì.

La donna quindi lo guardò attentamente.

"Venga un attimo con me di là nel mio ufficio, potremmo parlare con calma."

"No. Non vengo con lei da nessuna parte! Mi può spiegare tutto anche qui. So dove vuole arrivare, sa?"

"Senta Harry, io sono un'assistente sociale e come tale ho il dovere morale di proteggere quei bambini da un futuro incerto che..."

"Prima di tutto non sono affatto dei bambini, ma dei ragazzi e Rose tra un anno avrà finalmente diciott'anni, quindi la smetta immediatamente di fare l'avvocato delle sentenze e mi ascolti una buona volta! Lei non può portarceli via, chiaro?"

"E perché non posso? Hugo tra un anno non sarà un maggiore e che cosa farà allora? Continuerà a vivere questa vita? Senza una madre ed un padre assente perché si deve curare e perché ha commesso dei gravi reati?"

La donna stava iniziando a perdere la pazienza ed Harry non era certamente da meno.

"Ron avrà anche sbagliato ma non è un mostro Santa Morgana! E poi è quello che hanno sempre fatto e che vogliono continuare a svolgere! Se prima lei avesse ascoltato con attenzione mia nipote avrebbe capito che..."

"Sua nipote così come Hugo del resto, non sono in grado di decidere da soli per il loro bene, in quanto troppo coinvolti emotivamente; quindi si arrenda Potter alla triste realtà e mi lasci fare il mio lavoro, intesi?"

Detto questo Annie se ne andò, facendo aumentare una rabbia latente ad Harry che a quel punto si girò con un grande scatto d'ira ed entrò dentro la stanza del fratello a tutta velocità.

Potter non avrebbe mai permesso ad una stronza del genere di togliergli quei ragazzi che erano la ricchezza di Ron e l'orgoglio del moro. Avrebbe quindi messo in atto un piano.

Fine prima parte.

Drarry ~ StorieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora