18. In settimana bianca

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Gennaio 2020

Harry, un uomo bellissimo sui trentanove anni, non molto lontano dalla particolare soglia dei quaranta, arrivò all'aeroporto di Londra per imbarcarsi finalmente sull'aereo che quel dì lo avrebbe condotto in Italia del nord, più precisamente a Canazei, in Trentino Alto Adige per passare le meritate e dolcissime vacanze di Natale a sciare -lontano per un pò dalla Magia e dalla sua incredibile storia di vita-.

Lo sci infatti era sempre stata la sua più grande passione sin da quando era un bambino di otto anni, anche se da giovane non era mai andato da solo, ma in qualunque occasione era in compagnia di qualche amico o familiare.

Quell'anno però Ron, Hermione e Ginny erano davvero impegnati in faccende piuttosto burocratiche e dunque Harry decise di andarci solo ed esclusivamente in compagnia di se stesso, senza però non riuscire a portarsi dietro il suo enorme bagaglio di pensieri; una cosa che proprio non poteva 'tenere fuori', nonostante lo volesse con tutte le sue forze.

Appena entrato dentro l'aereo di linea, diretto in Italia, una voce che parlava attraverso l'altoparlante avvisò che il viaggio sarebbe durato circa un'ora e mezza, salvo imprevisti.

Potter dunque dopo essersi messo seduto su uno dei tanti sedili del volatile, sospirò e chiuse gli occhi per cercare di dormire un pò.

L'uomo infatti aveva un estremo bisogno di appisolarsi per qualche ora, in quanto nei giorni passati aveva lavorato un pò troppo e dunque doveva staccare la spina sin da subito, anche da una situazione che nell'arco dei mesi si era rivelata insostenibile e difficile.

Ma di che cosa stiamo parlando?

All'improvviso, mentre Harry iniziava ad avere gli occhi lucidissimi, un uomo alto, robusto, con i capelli rossi e tantissime lentiggini tutte spruzzate sul volto, si sedette accanto a lui e il moro non poté fare altro che guardarlo.

Quel ragazzo infatti gli ricordava in una maniera impressionante i suoi migliori amici Ron e Ginny.

Quindi quel tipo poteva essere benissimo un cugino, o magari un fratello.

Ron infatti negli anni gli aveva parlato molto di tutti e cinque i ragazzi, compresa Ginny che ormai conosceva non bene, di più, ma in particolare di Bill e Charlie, i fratelli maggiori che non aveva mai visto e potuto conoscere in quanto troppo impegnati con il loro lavoro.

"Posso sedermi qui?"

Gli chiese infatti l'altro per poi sorridergli teneramente, un gesto che non poté fare altro che squartare micidialmente il battito cardiaco del moro ancora molto ferito dalla delusione d'amore più grande della sua vita, Matthew Liamsons, il ragazzo che per quattro lunghissimi anni aveva amato tantissimo e che era quindi in procinto di sposare, se non lo avesse trovato a letto con uno dei suoi migliori amici conosciuti a scuola per ben sette anni: Dean Thomas.

"Sì, prego."

Sorrise continuando a guardarlo per dei secondi infinti fino a che il moro alla fine non distolse lo sguardo e non lo posò sul finestrino accanto a se che dava a vedere un cielo bello, chiaro, limpido ed azzurro.

"Come ti chiami?"

All'improvviso quell'uomo fece voltare Harry che sorpreso dalla domanda, lo guardò.

"Harry, tu?"

"Charlie, molto lieto." Disse per poi stringergli una mano grossa e callosa tra la sua completamente piccola e liscia.

"Il piacere è tutto mio, Charlie."

"E cosa fai di bello Harry nella vita? Se posso sapere ovviamente e se non sono troppo indiscreto, dato che non ci conosciamo nemmeno, tra l'altro..."

"Oh, tranquillo. Beh, da quasi dieci anni sono un Auror e amo moltissimo il mio lavoro, tu?"

"Oh, come mio fratello. Beh, io invece vivo in Romania, lavoro ogni giorno a stretto contatto con i draghi e li amo, sono i miei animali preferiti devo dire." Sorrise emozionato, pensando a quanto prendersi cura di loro fosse importante e gratificante anche per il fatto che ogni giorno gli salvava la vita.

"Scusami Charlie se te lo chiedo, ma la curiosità a questo punto mi sorge davvero spontanea: tu di cognome per caso fai Weasley?"

A quella domanda dunque il rosso spalancò la bocca e gli occhi azzurri totalmente incredulo.

"E tu come Merlino fai a saperlo? Sei un mago, forse?!" L'uomo era davvero scioccato.

"Beh, in realtà la cosa è molto più facile: conosco alla perfezione i tuoi fratelli, Ron e Ginny, sono i miei migliori amici e negli anni mi hanno parlato un sacco di te. Tu guarda che coincidenza pazzesca!" Rise nel mentre il rosso era ancora senza parole e sembrava totalmente perso in un mondo tutto suo, senza dare segni di vita, fino a che non parlò.

"Mio oddio, è incredibile! Quindi tu sei Harry Potter, il "Bambino Sopravvissuto" che per una strana situazione si è salvato dall'attacco del..."

"Del Signore Oscuro, sì, sono proprio io." Rispose con i muscoli tesi e nervosi, in quanto il ricordo dei suoi genitori e del suo amato padrino Sirius Black morti lo faceva stare male ed una espressione piuttosto corrucciata si formò sul suo volto. "E tu sei l'unica persona che non mi ha riconosciuto sin da subito!"

Menomale che quel bastardo maledetto era morto, altrimenti lo avrebbe ammazzato ancora un'altra volta!

"Beh, forse perché io ti vedo per quello che sei veramente e non per come ti vedono gli altri. Comunque scusami tanto Harry: non volevo ferirti, o farti ricordare dei brutti momenti... perdonami." Disse con uno sguardo piuttosto triste, sincero, tanto che Potter allora gli allungò un mano sul dorso della sua e poi gliela accarezzò dolcemente. "Non fa niente, davvero, è tutto ok. Lo so che non volevi, davvero, tranquillo."

Charlie lo guardò a lungo e alla fine si voltò iniziando ad osservare il giornale, o meglio, la Gazzetta del Profeta che teneva tra le mani e non smise di leggere fino a che i due uomini non arrivarono a destinazione e non scesero dall'aereo.

Una volta fatto tutto e preso finalmente i loro bagagli dalla stiva dell'aereo, i due si salutarono e si divisero, ognuno per le loro strade.

Charlie era davvero un bel ragazzo, simpatico, pieno di iniziativa, allegro come i suoi fratelli, ma Harry ormai aveva il cuore già impegnato anche se non lo sapeva e non certo per il ragazzo dai capelli rossi, o Matthew Liamsons.

Inoltre quella persona che invadeva costantemente i suoi travagliati pensieri non gli sarebbe stato lontano con tanta facilità, dato che alla fine non era il loro destino, ma di chi stiamo parlando?

Fine prima parte.

Drarry ~ StorieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora