9.9. "È complicato Rose."

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Il giorno seguente, Rose prese in mano il suo nuovo libro e dirigendosi in salotto, si sedette sul divano, iniziando così un nuovo viaggio con la mente e con il cuore, in compagnia del fratello Hugo, lo zio Harry, il fidanzato del moro, Draco e le vicine di casa, le signore Corinna e Karina Cox che, col passare dei giorni si erano affezionate molto ai due giovani e allo stesso tempo con Harry avevano instaurato un bellissimo rapporto.

Rose quindi in quel momento iniziò il suo libro e dopo due ore di lettura fitta, lo finì tutto, per poi richiuderlo con aria sognante.

"È il libro più bello che abbia mai letto nella mia vita."

Draco era orgoglioso ed Harry sorrise incredulo e felicissimo alla ragazza, oltre che essere immensamente grato al biondo che ogni giorno che passava amava sempre più e la situazione tra di loro diventava ancora più difficile.

"Grazie mille." Disse per poi alzarsi e correre da lui ed abbracciarlo forte. "Ti voglio bene Draco."

In quel momento il biondo chiuse gli occhi davvero emozionato. "Anche io piccola mia."

Corinna quindi scoppiò a piangere dalla gioia e Karina, rise per poi prenderla in giro.

"Ma smettila cara!" Finì per poi guardare tutti gli altri. "Lei piange anche alle inaugurazioni dei supermercati!"

Tutti scoppiarono a ridere, nel mentre Corinna arrossì in maniera evidente sentendosi leggermente imbarazzata.

Rose quindi a quel punto si staccò dalle braccia calorose e possenti del biondo e guardò lo zio che in quel frangente era rimasto molto colpito e alquanto confuso per tutto quanto.

"Papà io, voglio restare qui. Per sempre."

In quel momento il battito cardiaco del moro iniziò a muoversi con forza.

"Tesoro, vedremo, infondo noi abbiamo delle cose importanti da fare anche a Londra, ma torneremo. Dobbiamo tornare." Disse guardando il suo Draco che gli sorrise felice.

Rose però, sapeva bene quanto Harry in quel momento non fosse sincero, quindi presa dalla rabbia di dover ritornare a Londra, di rivedere le assistenti sociali e vivere nel terrore di essere allontanata da suo zio e Hugo, si alzò di scatto in piedi e correndo veloce verso la porta di casa, uscì in mezzo al freddo.

Potter quindi non pensandoci nemmeno, le corse dietro con il biondo platino alle calcagna che non lo voleva abbandonare.

Harry però lo fermò.

"Aspetta Draco. Lasciami andare da solo. Forse Rose ha bisogno di parlarmi con calma."

"D'accordo, allora ci vediamo domani. Sai devo svegliarmi presto." Sorrise.

"Sì, lo so. Grazie mille amore mio." Disse dandogli poi un bacio a stampo, ma che rappresentava il suo più grande sentimento per poi uscire di casa e chiudere la porta alla velocità della luce avendo dato l'ordine alle altre due donne, nonché vicine di "casa loro" di fare compagnia ad Hugo.

"ROSE!"

Potter quindi iniziò ad urlare con forza per cercare di farsi sentire correndo così a destra e a sinistra fino a che dopo vari tentativi e molti minuti, finalmente, non la trovò seduta su delle scale vicino alla sua scuola.

"Zio."

La sua voce era bassa e spezzata dal forte pianto che si era consumato fino a pochi attimi prima.

"Tesoro!" Sospirò. "Meno male che sei qui."

Potter quindi gli si avvicinò e dopo poco si sedette accanto a lei per poi guardarla per pochi istanti, dei secondi che gli sembravano davvero eterni.

Rose alla fine parlò.

"Zio, perché te ne vuoi andare da qui? Che cos'è che ci riporta a Londra? Assolutamente nulla!"

Le sue lacrime ormai sgorgavano come una vera e propria fontana.

"E poi non credo proprio che tu voglia davvero allontanarti da Draco, l'uomo che ami e che ti ama con tutto se stesso!"

"È complicato Rose, da una parte hai ragione, Draco è tutto per me e farlo soffrire è l'ultima cosa che vorrei al mondo, ma a Londra c'è comunque Ron, tuo padre, mio fratello. Noi dovremmo tornare là, prima o poi. Preferisci non rivederlo mai più?"

Rose tirò su col naso.

"Sì che lo voglio rivedere, ma non voglio perdervi, capisci? Se io rivedessi mio padre so per certo che quella strega della Thompson mi farà adottare da qualcuno! Ed io non posso neanche pensarci, ma soprattutto non voglio andar via da qui!"

Harry a quel punto se la strinse con forza tra le braccia ed accarezzandole i capelli rossi, lisci e lunghi.

"Shhh, non piangere piccola, stai tranquilla. Troveremo una soluzione, ok? Adesso non ci pensare, mh?"

La ragazza annuì solo con la testa ed Harry sospirò.

Non aveva idea di che cosa fare e di come comportarsi, ma avrebbe trovato il sistema per rimettere tutto a posto.

Nel mentre i due si stavano abbracciando stretti, donandosi pace e tranquillità, Draco invece di ritornare subito a casa, si stava facendo una lunga passeggiata per strada, passando casualmente davanti alla biblioteca comunale con la quale aveva attirato Rose per quella dolce caccia al tesoro.

In quel momento però, l'uomo vide tutte le luci accese e per questo, si incuriosì: erano le undici di sera e a quell'ora la libreria della città era chiusa: quindi chi poteva esserci?

Appena entrato, Draco si guardò intorno.

"C'è nessuno? Signor Harrison è qui?"

All'improvviso una donna, quella stessa signora che all'inizio si era spacciata per cameriera ed aveva dato informazioni ad Harry riguardo la "Casa dell'Angelo" facendogli credere che era un Hotel ed in realtà era solo una grande casa, si manifestò davanti a lui.

Quella femmina era proprio colei che secondo Mary non esisteva.

"Desidera?" Domandò la donna con un sorriso genuino e spontaneo.

"Mi scusi, cercavo il signor Harrison."

"Oh, beh in questo momento è a casa, ma lo sostituisco io. Sa, abbiamo deciso di fare degli straordinari per avere più persone, anche se onestamente ancora non c'è nessuno, ma non mi lamento di queste assenze la pace ed il silenzio sono sempre state mie amiche."

"Certo."

Draco in quel momento non ci stava
capendo assolutamente niente perché quella donna stava facendo dei discorsi davvero molto strani.

Ma chi era davvero?

E quale obiettivo aveva nella realtà?

"D'accordo, allora io vado." Disse il biondo sorridendo un po' imbarazzato.

"Arrivederci signor Malfoy."

Draco la guardò allibito.

"Come fa a sapere il mio cognome? Non gliel'ho neanche detto!"

"Io so sempre tutto."

Detto questo la donna sparì nel nulla e Draco in un attimo si ritrovò completamente solo dentro ad una biblioteca silenziosa.

Fine nona parte.

Drarry ~ StorieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora