9.4. Nuovo incontro

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In quel momento Potter quindi guardò per un attimo di puro terrore la grande porta, fino a che non decise di alzarsi in piedi ed avvicinarsi per constatare di persona di chi si trattasse.

I nipoti nel frattempo, lo stavano fissando con paura, Harry quindi si mise un dito sulle labbra e pochi secondi più tardi, dentro la stanza regnava il silenzio.

"Oh, ecco lo abbiamo svegliato! Scusaci tanto cocco, ma mia sorella aveva visto il camino accesso e quindi ha pensato bene di venire qui per..."

All'improvviso, davanti ad Harry si presentarono due signore di una certa età che molto probabilmente lo avevano scambiato per un'altra persona.

"Ma come, non ci riconosci?" Domandò Corinna, la prima signora da destra, una donna con i capelli corti e marrone chiaro tenuti indietro da una piccola crocchia.

"In effetti, sono parecchi anni che non ci vediamo, caro mio! Accidenti, come ti sei fatto bello! Ma qual è il tuo nome? Proprio non ricordo."

In quel momento il moro quindi provò a pensare di svicolare, ma poi alla fine concluse che se non avesse risposto, le due donne avrebbero potuto avere dei sospetti al riguardo, quindi era meglio dire sin da subito la verità.

"Harry." Sorrise, totalmente imbarazzato: ma quand'è che finiva quell'assurda tortura?

"Ecco, Harry! Mi sembrava infatti!"

Esultò subito dopo Karina, l'altra signora, nonché sorella di Corinna.

"Beh, caro visto che ci sei ti diamo la torta al cioccolato che abbiamo preparato per te. È inutile aspettare."

"Ma dov'è questa torta? No, perché io adesso dovrei proprio andare."

"È qui dentro." Disse sorridendo e posandogli poi in mano un grande sacchetto di plastica blu che, conteneva un'immensa crostata al cioccolato.

"Beh, grazie. Allora arrivederci."

"Certo caro, salutaci i tuoi zii, mi raccomando!"

"Senz'altro!"

Una volta chiusa la porta di casa, Potter guardò i suoi nipoti ridendo a crepapelle con un dolce in mano.

Hugo e Rose quindi si avvicinarono di fretta allo zio che a quel punto appoggiò il dolce su un tavolo che stava per venire assalito dai due giovani.

All'improvviso quindi Potter lì fermò, nel mentre il ragazzo si lamentò.

"E dai ho fame!"

"Lo so e ti capisco tesoro mio, ma queste signore non le conosciamo e anche se sono in buona fede, non mi va di mangiarla. Perciò andremo in un bar e poi a fare la spesa, ok?"

"D'accordo, andiamo." Rispose per poi sorridere e andare in bagno per sistemarsi meglio ed essere seguito a ruota dalla sorella.

Mezz'ora più tardi, dopo essersi infilato i cappotti, Harry e i ragazzi uscirono di casa alla velocità della luce per poi entrare in macchina con la speranza che non si mettesse a fare i capricci e quindi partisse subito.

Al primo giro della chiave però, l'auto non partì proprio e Potter nell'alzare lo sguardo osservando quindi lo specchietto retrovisore, venne colto dal panico totale: in quel momento infatti una macchina della polizia si fermò proprio dietro di loro ed Harry sentì il cuore fermarsi.

Ad un certo punto Draco, l'uomo bellissimo dai capelli biondo platino uscì dalla vettura e in pochi secondi si ritrovò davanti ad Harry che per pochi millisecondi lo fissò attraverso il vetro della portiera fino a che il moro non uscì facendo uno dei suoi sorrisi migliori, nel mentre Draco non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

"Buondì!"

"Buongiorno a lei!" Rispose Harry.

"Tutto bene? Mi era sembrato che non vi partisse la macchina, o mi sbaglio?"

"No, ha ragione." Sorrise il moro meno impacciato avendo capito che per il momento non c'era niente di cui aver paura. "È da qualche giorno che ha dei problemi nell'accendersi. Penso proprio che la porterò dal meccanico."

"Beh, se vuole intanto posso dargli un'occhiata io. Che cosa ne dice?"

"Oh, beh, grazie! Naturalmente se non è un problema, volentieri."

Balbettò leggermente rosso ed accaldato, nonostante il freddo pungente di quel dì.

"Se lo fosse non glielo avrei mai chiesto, non crede?"

Draco continuò a fissarlo con un sorriso disarmante, nel mentre Harry stesso si maledì per il fatto che quell'uomo sembrava un angelo sceso in terra.

"È vero." Sorrise nervoso pensando in un secondo istante di essere un totale idiota.

Potter infatti non era mai stato così imbranato e soprattutto in grandissima difficoltà con gli uomini.

Draco quindi si incamminò verso il cofano e dopo aver sollevato verso sinistra la maniglietta di sicurezza, per evitare che si potesse aprire, lo sollevò.

Nel mentre Harry lo fissava con stupore e grande meraviglia, Malfoy continuava ad osservare il motore della macchina, compreso il liquido di raffreddamento e la batteria, le cose più importanti della macchina.

"Credo proprio che le candele siano da cambiare." Disse per poi guardarlo.

Il viso di Harry, o meglio la sua espressione era nettamente preoccupata.

"Le candele?! E il resto?" Domandò con l'ansia che stava crescendo a dismisura.

"Beh, il resto mi sembra apposto, ma le consiglio di rivolgersi immediatamente da un meccanico, perché rischiate che vi lasci a piedi per davvero."

Harry sospirò. "Miseria."

"Senta, dov'è che dovete andare? Perché se vuole vi ci posso portare io!"

In quel momento il moro lo guardò del tutto sbalordito.

"Co- ma non voglio recarle disturbo, davvero." Disse molto imbarazzato nel mentre il biondo gli sorrise in maniera spontanea e genuina.

"Nessun disturbo, mi creda! Sono felice di poter fare qualcosa per voi!"

"Mi dia solo un attimo che spiego tutto a loro." Disse guardando Hugo e Rose che da quel momento lo stavano fissando spudoratamente e in assoluto silenzio. "Ed arriviamo subito, d'accordo?"

"Perfetto! Vi aspetto in macchina!"

Draco quindi si allontanò e Potter entrò dentro chiedendo la portiera e voltandosi verso i ragazzi.

"Ascoltatemi bene, da questo momento faremo un gioco."

"Che tipo di gioco?" Domandò Hugo confuso e completamente disorientato.

"Il gioco del far finta. Faremo finta che io sia vostro padre. Dovrete chiamarmi papà e se qualcuno vi chiede qualcosa voi dovrete dire che non voglio che parliate con gli estranei."

"E perché dovremmo mentire zio?" Domandò a quel punto Rose senza parole, nel mentre suo fratello Hugo rimase completamente zitto.

"Perché non voglio che vi accada nulla di male!"

"La menzogna, ma soprattutto la falsa testimonianza ti sembrano un rimedio zio?" Domandò Rose colpita. "Insomma se poi quello lo dovesse scoprire sarebbe un gran casino! Ci hai pensato a tutto ciò?"

"Sì e so perfettamente quanto tutto ciò sia sbagliato, ma ti garantisco che non accadrà mai più, intesi?"

"Ok, dai adesso andiamo zio, quello lì non vede l'ora di averti vicino!" Disse con un'aria decisamente divertita.

In quel momento quindi il battito cardiaco di Potter aumentò e le sue guance arrossirono moltissimo.

"Che cosa stai dicendo tesoro?"

La sua voce tremò e Rose quindi lo guardò sorridente.

"Che gli piaci e pure molto!"

Fine quarta parte.

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