142 Greg

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Sono passati tre giorni da quando James si è svegliato.

Tutto procede bene, mangia, cammina , parla ed ogni giorno diventa più inquieto, si è stufato di stare in ospedale ed i medici cominciano a non sopportarlo più come anche le infermiere, che prima facevano a gara per accudirlo, mentre adesso temono gli improperi del paziente che si è svegliato dal coma.

Greg non stenta a crederlo. Tenere James in un letto? Se non c'è con lui una bella donna è un impresa impossibile. A quel pensiero però il sorriso gli muore sulle labbra.

Maya.

E' un chiodo fisso ormai, un buco nero che risucchia tutta la sua allegria nonostante i progressi strepitosi che sta facendo giorno dopo giorno il suo amico. Sono passate 72 ore da quando James gli ha chiesto di Maya, rivelandogli che alla festa c'era anche lei.

Gli ha intimato di cercarla ed accertarsi che stia bene, ma purtroppo le notizie che gli hanno dato gli inquirenti sono tutt'altro che incoraggianti.

Inizialmente era positivo, non c'era il suo nome tra quello delle vittime, pensava fosse solo questione di ore e si sarebbe fatta viva lei stessa, se non altro per chiedere notizie di James. Ma più il tempo passava e continuava a rimanere irreperibile, più ha cominciato a preoccuparsi.

Sono 48 ore che evita di dire a James quello che ha scoperto, 48 ore che accampa scuse improbabili e si appella ad improrogabili impegni di lavoro od urgenze burocratiche per non andare in ospedale e passare con lui del tempo. Ha voluto assicurarsi che si rimettesse in forze, lasciargli due giorni per apprezzare la fortuna di essere vivo, godere della sua famiglia riunita e rendersi conto che la vita nonostante tutto, va avanti.

Legge il messaggio minaccioso che ha ricevuto pochi minuti prima da James, l'ultimo di una lunga , inevitabile escalation. Sà che è venuto il momento di tornare in ospedale e vuotare il sacco.

Chiama Sandra e si mette d'accordo con lei per darle il cambio di lì a mezz'ora per la visita serale.

Preferisce essere solo quando dirà a James quello che ha scoperto. Dubita gli basterà una notte per venire a patti con la realtà, ma non può offrirgli di più, non può tenergli nascosta la verità, non può più temporeggiare.

Anche se non sa veramente come fare.

Con l'aiuto di Alec ha cercato di ricostruire cosa è successo la sera della festa: hanno vagliato i rapporti incompleti della polizia , i verbali ufficiali delle testimonianze degli ospiti , i racconti dei vigili del fuoco che hanno partecipato al salvataggio in mare e i report ufficiosi dei periti chiamati ad indagare sull'esplosione . Sono tanti i frammenti che hanno cercato di collocare nella giusta sequenza, per dare un senso a quello che è accaduto sullo yacht e capirne l'epilogo.

Alec ha anche utilizzato i suoi contatti per sondare in che direzione puntano le indagini delle forze dell'ordine e per poter avere i referti delle autopsie.

Il puzzle adesso è completo.

Purtroppo però l'immagine che dà, non è quella che avevano sperato.

Raccoglie i fogli che ha analizzato nel pomeriggio con Alec, infila tutto in una cartellina ed esce di casa diretto in ospedale.

Greg cammina lungo il corridoio fino a raggiungere la reception, sorride all'infermiera carina, quella che diventa rossa ogni volta che lo vede arrivare e con cui il giorno prima si è fermato a bere un caffè.

'Di che umore è?'

Lei sospira seria.

'Pessimo. E' tutto il giorno che dice di volersene andare! Urla e strepita con i dottori, terrorizza noi infermiere e rifiuta di prendere le medicine. Sentivo dire al primario che probabilmente domani lo manderemo a casa...'

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