137 Ygor

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Ygor è seduto sul ponte più basso del suo yacht a godersi il panorama , la piscina che ha  davanti si getta nel mare infinito. Adora il lusso sfrenato che lo circonda e ancora di più il modo in cui ne è entrato in possesso, di rapina.

Quella mano di poker rimarrà decisamente nella leggenda. Sorride ripensando al momento in cui ha abbassato le carte e gode al ricordo della faccia sbigottita del suo avversario, al terrore che ha letto in quegli occhi. Lo stesso che avrebbe avuto lui se i ruoli fossero stati invertiti.

Gli piace l'idea di essere in mezzo al mare, da solo. Quando è sul suo yacht senza invitati o ospiti a disturbarlo è praticamente irraggiungibile, si sente in cima al mondo. L'atmosfera è tranquilla e gli uomini della sicurezza lo tengono al sicuro da tutto e tutti, probabilmente sono gli unici momenti nella sua vita in cui non ha quella sensazione di ansia perennemente in sottofondo, che gli fa temere per la sua vita. E' così da quanto... dieci anni ormai? Di più?

Ha strappato con le unghie e con i denti ogni dollaro di cui può godere adesso, il suo potere e la sua ricchezza hanno un prezzo e lo sa. Non si lamenta, è disposto a pagarlo: ogni giorno. Vuole arrivare più in alto che può, e Martha gli serve proprio a questo scopo. Accedere al suo mondo è la chiave ed ormai la stringe quasi tra le mani. Certo, se pensa a quanto gli costerà la festa di domani , a quanto gli costa questo cazzo di yacht ogni singolo giorno tra equipaggio, servitù, carburante, intrattenitori.. è già incazzato. Allarga di più le cosce e affonda le mani nella testa di capelli che ha tra le gambe.

'Ingoia di più ..che cazzo pensi di fare.. leccarmelo e basta?!'

Ringhia livido di rabbia.

Solo all'idea che la sera dopo dovrà pagare centinaia di migliaia di dollari per sfamare un branco di gente di cui non gli può fregare assolutamente nulla lo fa incazzare, lui odia le feste, sorridere a quella gente inutile, fingere che gliene freghi qualcosa... ha solo cercato di fare il possibile per accontentare quella troia della sua futura moglie. Dovrebbe esserci lei , lì in ginocchio, tra le sue gambe. A prenderglielo in gola e farlo venire, se c'è una cosa in cui Marta è davvero brava, forse l'unica, è fare pompini. E invece non la vede da due cazzo di fottutissime settimane.

Costringe l'incapace di cui non ricorda il nome a piegarsi di più, la guida con le mani con scatti rabbiosi, quando la sente che fatica a respirare non molla la presa. E' una puttana cristo santo, la paga, che almeno faccia bene il suo lavoro. Continua a pompare con forza, non ha intenzione di usare preservativi e di quelle cagne non si fida, quindi gli rimangono due opzioni soltanto o la bocca o il culo. A lui vanno bene entrambi basta che lo faccia venire, cazzo, è talmente frustrato che vorrebbe urlare.

Quando sente che la donna in ginocchi davanti a lui comincia ed emettere lamenti indistinti, un guizzo di eccitazione lo attraversa. Quando lei gli afferra le mani e prova a fargli mollare la presa, divincolandosi .. cazzo.. ora si che è eccitato, comincia spingere i fianchi in avanti frenetico ed in pochi secondi le viene in bocca. Come non gli capitava da giorni.

Lascia andare la presa sono quando è soddisfatto e mentre quella creatura inutile si accascia a terra scossa da conati di vomito si alza disgustato per allontanarsi. Si allaccia i pantaloni ed entra in salotto a farsi un bicchiere di wiskey senza preoccuparsi minimamente del personale, con quello che li paga potrebbe anche sparare a qualcuno e loro si girerebbero dall'altra parte.

 Si allaccia i pantaloni ed entra  in salotto a farsi un bicchiere di wiskey senza preoccuparsi minimamente del personale, con quello che li paga potrebbe anche sparare a qualcuno e loro si girerebbero dall'altra parte

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