'Ci siamo amico, l'ultimo sforzo e siamo arrivati. Vuoi che andiamo in salotto?'
Varca la soglia e si dirige verso il divano ma quando alza lo sguardo incrocia l'espressione attonita di Maya, il portatile le è scivolato a terra con un tonfo sordo, e lei li guarda come se avesse appena visto un fantasma.
La saluta con un cenno della testa, mentre la voce asciutta di James gli fa cambiare direzione.
'No, accompagnami in cucina. Sto morendo di fame. Hai avvisato Magda che mi servono delle stampelle?'
Greg fa come gli dice e si dirige dalla parte opposta, dandole la schiena.
'Certo, se l'è già procurate. Sai che quella donna si butterebbe nel fuoco quando si tratta di te.'
Sente che James prova a ridere, ma s'interrompe subito. Evidentemente la costola incrinata non và troppo d'accordo con il suo umorismo. Gli lancia un'altra domanda.
'Alec è arrivato?'
Greg annuisce pronto, mentre lo aiuta a sedersi su uno sgabello in cucina, davanti al bancone .
'E' nel suo ufficio gli ho detto tutto, sono sicuro che si è già messo al lavoro.'
'Bene. Mangio qualcosa e lo raggiungo subito.'
James si siede e libera il suo amico dall'abbraccio, Greg nota la smorfia di dolore quando lascia la presa.
'Come stai? Vuoi una pasticca? Ti prendo dell'acqua?'
James annuisce.
'Facciamo due.'
Greg si affretta a passargli un bicchiere pieno d'acqua e due antidolorifici.
'Non è una buona idea secondo me che tu te ne stia seduto qui, è molto meglio se ti sdrai a letto. Che ne dici? Ti accompagno di sopra?'
Lui scuote la testa.
'Non ci penso proprio, ho passato a letto le ultime 48 ore, direi che può bastare. Hai sentito i dottori, no? Sono solo acciacchi niente d' irreparabile, qualche giorno e sarò come nuovo.'
'Veramente i dottori hanno detto che ci vuole riposo assoluto e...'
James lo interrompe.
'Guardi cosa c'è in frigo? Ti prego, sto morendo di fame. Sono sicuro che Magda ha preparato qualcosa di buono.'
Greg fa come dice scuotendo la testa e gli mette davanti un piatto vuoto, le posate, il bicchiere ed un vassoio di pesce finto assieme ad una pagnotta di pane fresco e profumato. E' il piatto preferito di James. Se c'è una persona su cui si può fare affidamento in questa casa è Magda, è una donna eccezionale.
Almeno lei.
Greg vede Maya in piedi sulla porta, ha lo sguardo insicuro di una bambina e le mani giocano nervose con il bordo sdrucito della sua maglietta. Sa bene nelle ultime 48 ore quanto James abbia aspettato una sua telefonata, niente. Non si è fatta viva neanche una volta per sentire che fine avesse fatto.
Ha rinunciato a cercare di capirla.
Si chiede se sia così anche per quel testone del suo amico.
Fa per uscire discretamente dalla stanza, così da dargli la possibilità di chiarirsi, ma James lo richiama prima che possa anche solo avvicinarsi alla porta.
'Greg, prendi un piatto anche tu. Siediti. Da quant'è che non metti qualcosa nello stomaco?'
Vorrebbe svignarsela ma un gorgoglio sommesso lo tradisce. Ha passato le ultime 48 ore all'ospedale. Oramai sta diventando un'abitudine troppo frequente fare su e giù lungo un corridoio, mentre aspetta che dei dottori gli diano notizie sullo stato di salute del suo migliore amico.
Fa come dice, prende un piatto dallo scaffale e lo appoggia sul bancone.
Guarda Maya , che è ancora sulla porta e li guarda muta. Decide di dargli una possibilità.
'Mangi qualcosa con noi?'
Lei annuisce poca convinta, lo guarda preoccupata, poi guarda James.
'Cosa è successo?'
La sua voce è strana, sottile, incerta . La vede deglutire, mentre fa un passo in avanti.
Greg guarda James, per capire se voglia risponderle lui, ma vede che continua a mangiare come se non avesse neanche sentito la domanda. E' arrabbiato.
Lo conosce troppo bene per non riconoscere la linea contratta della mandibola. C'è un atmosfera gelida in cucina, e mentre va a sedersi al suo posto gli sembra di camminare su lastre sottili di ghiaccio, pronte a frantumarsi sotto il peso di quella tensione da un momento all'altro.
Risponde perché quel silenzio è insopportabile.
'Dopo che ti ho accompagnata a casa sabato ho ricevuto una telefonata da James. L'ho trovato nel piazzale sotto casa di Sabrina, a terra , l'ho dovuto portare in ospedale.'
Entrambi sanno che non ha detto la cosa più importante, Greg resta immobile, gli occhi fissi in quelli di Maya mentre James continua a mangiare come se la cosa non la riguardasse nemmeno, come se loro due non fossero neppure lì.
'Chi è stato?'
Greg apre la bocca per rispondere ma questa volta James lo precede brusco.
'Non ha importanza chi è stato, Maya. Non ti riguarda.' Indica i piatti vuoti 'Mangiate o no?'
Il silenzio torna ad invadere la stanza. Greg è rassegnato a pranzare in quest'atmosfera polare ma proprio quando sta faticosamente per ingurgitare il primo boccone, arriva Magda a salvarli tutti.
'James! Oddio ma cosa ti è successo.'
Gli si avvicina come farebbe una mamma con il suo primogenito più caro, lo abbraccia con delicatezza e comincia a parlare a macchinetta, mentre nel frattempo spalanca il frigo e tira fuori manicaretti di ogni tipo con cui comincia ad invadere il bancone. In breve tempo sono assediati dalle pietanze più disparate, persino a James scappa da ridere.
Il suo allegro chiacchiericcio riempie la cucina fino a quando il pranzo è finito, quando James allontana il piatto sazio , Magda si precipita fuori dalla stanza per recuperargli le stampelle e avvicinargliele visto che lui sta già cercando di alzarsi da solo.
Greg si alza in piedi per accompagnarlo.
'Salgo a trovare Alec, ho bisogno di parlargli. No Greg tu non ti muovere, ok? Ce la faccio benissimo da solo. Se dai qualche indicazioni a Magda e mi fai la cortesia di caricare la mia valigia in macchina, non mi servono molte cose, ma vorrei partire appena ho finito qui.'
Maya si alza in piedi
'Partire? Per andar e dove?'
Lui la immobilizza con un'occhiata gelida.
'Ho bisogna di un'ora per parlare con Alec. Ti dispiace raggiungermi alle tre nel mio studio? Dopo avrò bisogno di parlare anche con te.'
Maya guarda Greg, poi Magda per carpire qualche indizio. Ma entrambi fissano il pavimento, imbarazzati. Allora annuisce piano, mentre James esce dalla stanza senza aggiungere altro.
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ChickLitJames Hutton. Vivi l'attimo, spingiti oltre i limiti, premi sull'acceleratore. E non guardarti mai indietro. Maya Lane. Pianifica la strategia, valuta i rischi con attenzione , raggiungi il tuo obbiettivo. E vai per la tua strada, senza ripensamenti...