Quando Maya esce dall'ufficio di Alec è sfinita.
Sono le nove di sera e ha passato le ultime 12 ore a controllare e verificare ogni possibile pista che possa ricondurre gli uomini di Ygor a loro. Non ha mangiato e ha bevuto giusto qualche bicchiere d'acqua, troppo concentrata ad indagare sui possibili indizi lasciati per i segugi che stanno setacciando Nassau.
Sà che hanno fatto un buon lavoro, e la giornata di oggi ne è la conferma.
I filmati del sistema di sicurezza dell'aeroporto sono andati distrutti da un provvidenziale allagamento nel deposito dei server e la nonna e la sua controfigura che la polizia ha interrogato all'ospedale il giorno stesso sono ormai irreperibili, come da accordi presi. Hanno controllato ogni possibile traccia, facendosi aiutare dai ragazzi della sicurezza che Alec reputa più affidabili, prima che anche lui se ne andasse a casa, decisamente più tranquillo.
Lei è rimasta chiusa nell'ufficio di Alec altre due ore, non vuole commettere errori.
Sa bene cosa quella gente è in grado di fare e si sente responsabile per James: se non fosse per lei non si troverebbe in quell'assurdo ginepraio . Che poi non è vero neanche quello. Lei gli ha detto chiaramente di lasciare perdere, che non era importante, che fare la guerra a Ygor era una pessima idea... ma lui , come al solito, ha fatto di testa sua.
Si chiude la porta dell'ufficio di Alec alle spalle con uno stupido sorriso sulle labbra. Non sa perché sta sorridendo. Ok , lo ammette, lo sà.
Blandisce il suo ego il fatto che James abbia messo in pericolo la sua attività per dimostrarle non sa neanche lei bene cosa... che tiene a lei? Che le guarderà sempre le spalle?
Qualunque cosa sia , resta il fatto però che sia stata una pessima idea.
Ygor se l'è presa a morte con lui e ha cercato di affossare la sua attività. Hanno dovuto rubare il Tylor Burton, così da avere qualcosa per suggellare una tregua.
Sempre che vada tutto liscio.
Sempre che, come capita in questi casi, una variabile impazzita non faccia saltare per aria il loro piano ben congeniato.
Si aggira per la casa, al buio.
E' nervosa. Mille scenari apocalittici si accavallano nel suo cervello super attivo. E' stressata. Se fosse a San Francisco si vestirebbe ed uscirebbe per andare in un locale, per non pensare, per staccare la spina.
Ma non può.
Non può?
Sa che ha fatto un accordo. Ma sa anche che James gli ha detto che in questi casi avrebbe dovuto chiamarlo. Lo cerca in camera sua, non c'è. Si aggira per casa sperando d'incontrarlo 'per caso'. Non vuole chiamarlo e dirgli 'Ehi scusa ma averi urgentemente bisogno di una distrazione . Ho il cervello in overdrive e devo farlo in qualche modo stare zitto !'
Si chiede dove sia.
L'ha lasciato in cucina quando è arrivato Alec, non l'ha sentito tutto il giorno.
Si può sapere dov'è finito?
Guarda il cellulare che stringe in mano. Non vuole chiamarlo. Sembrare una sorta di fidanzata bisognosa non è nel suo stile, lei non ha bisogno di nessuno, mai.
Cristo santo! Si può sapere perché si è lasciata convincere a fare questa cosa? Doveva tornarsene un mese a San Francisco, anzi due. Occuparsi delle sue palestre, chiamare Liam .. con lui era sempre tutto così semplice. Voleva scopare prendeva il telefono e lo chiamava. Punto.
Perché con James si sente sempre così in imbarazzo?
Come se la sua opinione su di lei fosse fondamentale. L'ha detto anche lui che se aveva bisogno doveva chiamarlo, perché quindi non lo chiama ??? E' semplice: perché le brave ragazze che frequentano i tipi come lui non ti chiamano convocandoti con urgenza per una sveltina ... e a lei cosa importa? Non è mai stata una brava ragazza. Non le interessa avere un ..cosa? ... un compagno fisso di scopate? A lei non importa con chi scopa! E' lui che ha preteso questa regola dell'esclusività!!
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ChickLitJames Hutton. Vivi l'attimo, spingiti oltre i limiti, premi sull'acceleratore. E non guardarti mai indietro. Maya Lane. Pianifica la strategia, valuta i rischi con attenzione , raggiungi il tuo obbiettivo. E vai per la tua strada, senza ripensamenti...