113 James

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James guarda l'ora sul cellulare.

Da quando Maya ha rubato il suo orologio, raramente ne indossa uno.

Sorride.

Prima lo ha fatto per puntiglio, ogni volta che guardava il polso nudo gli tornava in mente di come era stato beffato, e questo gli serviva da pungolo, lo spronava a cercare con ancora maggior impegno il ladro che era entrato in casa sua per derubarlo.

Poi ha scoperto chi era quel ladro: una donna. A cui ha dato la caccia come a nessuna altra donna in vita sua, e quando l'ha trovata, per assurdo con il suo orologio al polso, ha deciso che non ne avrebbe indossato un altro fino a quando non fosse riuscito a farsi rifondere il suo credito e poi, ovviamente , farsi restituire anche l' orologio che per assurdo la ladra aveva preteso a garanzia.

Adesso quando guarda l'ora e vede solo il polso nudo sorride, all'idea di Maya, che lo indossa al posto suo. Sa che non c'è molto che lo tenga legato a quella donna, se non quell'orologio e una promessa... forse è per questo che per scaramanzia continua ad usare il cellulare. Odia non avere l'orologio al polso, ma adesso, odierebbe ancora di più se lei glielo restituisse.

Sono quasi le nove, ormai fuori è buio. Si chiede dove sia finita Maya. Sa che avevano la firma del contratto d'affitto alle 17,00 ma ha dovuto chiamarla per avvertire che non sarebbe potuto andare. Si è incontrato con Greg invece. Gli ha comunicato che è riuscito a strappare un accordo ad Ygor e hanno chiamato insieme i loro clienti più importanti. Ha 7 giorni di tregua, deve utilizzarli al meglio.

Come al solito Greg lo ha incastrato per una serata mondana, il giorno dopo c'è la festa di anniversario di Gordon Pax e la moglie . E' un magante delle telecomunicazioni che ha acquistato da loro molti oggetti particolari, per quanto non ne abbia nessuna voglia sa che è fondamentale farsi vedere in compagnia di gente facoltosa – più che mai in questo periodo. La festa sarà grandiosa e ci saranno tutte le persone che contano, una vetrina per la sua attività.

Se proprio deve andarci, vuole avere Maya al suo fianco. Per una volta parteciperà a un ricevimento con lei, non per motivi di 'lavoro' ma solo per divertimento. Digita il suo numero che ormai conosce a memoria e aspetta impaziente che risponda al telefono, dove accidenti sarà finita a quest'ora?

'Pronto'

'Maya, dove sei?'

'Alla palestra, perché?'

'Come perché? Sono quasi le nove, cosa ci fai ancora lì?'

'Niente di particolare... stavo guardando un po' in giro...'

James odia quando è vaga, il cervello di quella donna non gira mai a vuoto.

'Guardando cosa? E' un locale enorme e vuoto.. non c'è poi tanto da guardare...'

La sente sorridere

'Con un po' d'immaginazione si possono vedere molte cose, sai? Prendi questo locale , ad esempio, nella mia mente l' ho già completamente arredamento e non ho avuto modo di buttare giù due conti ma parliamo di centinaia di migliaia di dollari mi sa... Sei proprio sicuro di voler essere mio socio?'

James sospira sollevato.

'Puoi scommetterci ben più di qualche centinaia di migliaia di dollari che lo voglio. Ho sempre saputo che sei una donna pericolosa, e probabilmente lasciarti sola non è stata una buona idea, ma voglio farmi perdonare. Sei libera per cena?'

'Sì perché?'

'C'è un posto carino proprio lì vicino, ti passo a prendere, sarò lì in 10 minuti, 15 massimo. Voglio portarti a cena fuori.'

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