38 James

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Il fatto che lui sia davanti a quella porta, dimostra in modo inequivocabile una cosa sola: che l'alcol fa fare cose stupide.

L'alcol e le donne.

Dopo tutto se lui è davanti a quella porta oggi, è certamente colpa di entrambi.

Sa che non dovrebbe essere lì, perché quando ci s'invischia con persone come Tony Costello non se ne viene fuori più. Quindi dovrebbe fare una cosa sola: girare sui tacchi e ripercorrere i suoi passi, montare in sella alla moto e dare gas, allontanandosi da tutto e da tutti, soprattutto dall'ossessione assurda che ha per quella donna maledetta di cui non conosce neanche il nome, eppure ha annebbiato i suoi pensieri e la sua razionalità.

Ma resta immobile, a fissare la porta. Anche se il cervello gli dice di non farlo, la sua mano sta già bussando. Quando si spalanca e vede il sorriso soddisfatto di Costello sa benissimo che fare affari con lui equivale a vendersi l'anima al diavolo, ma è troppo tardi... la sua anima ormai non gli appartiene più.

'Re Mida alla mia porta... - chiosa divertito Costello - pensavo che una volta passata la sbornia saresti rinsavito e ci avresti ripensato, invece eccoti qua. Mi hai davvero stupito ragazzo.'

Si scosta da un lato per farlo passare e James entra. L'ufficio di Tony allo Yacht Clab di Miami non è affatto come James l'aveva immaginato, cupo e fumoso, anzi. E' pieno di finestre che danno sul mare, arredi color sabbia e piante rigogliose... la luce è la cosa che lo colpisce di più, lo pervade .

'Dopotutto faccio sempre in tempo a ripensarci Tony, se noi due non troviamo un accordo conveniente me ne andrò e in fondo ... avremo solo perso qualche ora entrambi. Vale la pena conoscerci meglio se non altro... Le mie aspettative sono moderate per questo incontro, non sai ancora perché sono qui, dopo tutto.'

Tony scoppia in una fragorosa risata

'Tu sei qui per un'unica ragione ragazzo, perché io voglio che tu ci sia. Che troviamo un accordo o meno è secondario, anche se devo confessarti un segreto...è successo poche volte che qualcuno se ne sia andato senza darmi quello che chiedevo.'

Si avvicina all'angolo bar e indica le bottiglie

'Ci facciamo un drink ragazzo?'

James non ha nessuna voglia di bere, ma tenere un bicchiere tra le mani gli sembra una buona strategia, gli impedirà di mettergliele al collo se lo chiama ancora una volta ragazzo. Sa bene cosa sta facendo, vuole innervosirlo. Vuole capire con chi ha a che fare... sorride a Tony, un sorriso gelido e rilassato. I suoi nervi sono d'acciaio, lo sono sempre stati.

'Volentieri, uno scotch.'

Tony riempie due bicchieri e si dirige alla scrivania di cristallo poco distante, ne appoggia uno da un lato del tavolo e va a sedersi dalla parte opposta contemplando il liquidi ambrato che ha tra le mani.

'Mi sono informato sulla tua attività, sembra che stia andando alla grande.'

James si avvicina alla scrivania e si siede, annuisce modesto e prende il bicchiere in mano.

'Ce la stiamo cavando, l'evento di giugno pare abbia suscitato interesse e ora abbiamo molto richieste. E' un settore bizzarro ... non si possono fare previsioni nel lungo periodo.'

Tony solleva lo sguardo penetrante dal bicchiere e lo fissa serio, soppesandolo.

'Ho saputo che ti sei mosso con criterio, arrivi prima degli altri e scegli quello che ti interessa andandotene rapidamente... non hai pestato i piedi a nessuno.. almeno per ora e hai interessi in più campi.'

James ricambia il suo sguardo

'Faccio del mio meglio per evitare contrasti inutili. Mi piace questa attività proprio perché è varia, ci sono molti settori in cui posso muovermi, non vedo perché farlo dove c'è già qualcun altro che potrebbe offendersi senza motivo.'

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