60 Hutton

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Al di là dell'alterco che hanno avuto all'ingresso, l'incontro che hanno fatto nel suo ufficio lui, Maya, Alec e Greg è stato estremamente professionale e produttivo.

Il contributo che ha dato Maya non è stato un gran chè , si è limitata ad ascoltare e fare qualche cenno o poco di più, ma gli sembra che sia in linea con la sua personalità riservata . E' certo che vuole avere tutti gli elementi in mano prima di esporsi con una proposta concreta di fronte a degli estranei come sono loro per lei.

O forse era semplicemente stanca, sono svegli da 36 ore e quando se ne è andata in camera sua era sicuramente provata. Lo è anche lui. Appena arrivato ha dato istruzioni a Magda perché si occupasse di reperire tutto quello che poteva servire a Maya visto che è partita senza nulla e di prepararle la camera degli ospiti al piano di sotto. Dopo di chè, si è dedicato unicamente a risolvere il problema che hanno con Ygor . Greg si sta occupando di tenerlo buono perché la notizi non trapeli, mentre Alec sta utilizzando i suoi contatti per avere più informazioni possibili su Abramh Volutjy. Come sempre quando si ha che fare coi russi le notizie non sono mai rassicuranti.

Per quanto sia stanco, non riesce a dormire. E' preoccupato. Ha la testa che gli scoppia, si è fatto una doccia, ha infilato una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni della tuta ma non c'è modo che riesca a chiudere occhio se non prende qualche pasticca. Prende il tubetto sul comodino ma si accorge che è vuoto.

Merda.

Si siede sul bordo del letto e si prende la testa tra le mani. Non ha voglia di mettersi in macchina e supplicare un farmacista di dargliele senza ricetta. Sospira frustrato. Si alza, andrà a prendersi un bicchiere d'acqua se qualcuno dei ragazzi della sicurezza è ancora in piedi proverà a chiedergli di andarci al posto suo.

Cammina a piedi nudi per la casa deserta. E' ovvio. Quando vuole stare da solo è sempre piena di gente, una volta che ha bisogno sono tutti spariti. Si avvia verso la cucina, magari un bicchiere d'acqua fresca gli farà passare ogni male, come diceva sua nonna.

Entra in cucina e va dritto verso il frigo, prende la bottiglia ma una voce alle spalle lo fa sobbalzare.

'Soffri d'insonnia Hutton?'

Cristo santo, per poco non gli scivola la bottiglia dalla mano. Si volta verso Maya, che è seduta su uno sgabello, al buio, completamente vestita tranne che per i piedi che sono nudi. Per un attimo resta a fissarla pensando di averla sola immaginata. Le si avvicina, le prende il braccio e glielo gira per guardare che ore sono dal suo orologio.

'Sono le 2 di notte, vorrei sapere cosa ci fai vestita così in giro per casa.'

Maya tira via la mano e lo guarda.

'Non sarei a mio agio ad andare in giro per una casa che non conosco in tuta.'

Lui prova a sorridere ma gli fa troppo male la testa.

'Non era questo il punto della domanda Maya, il punto era che a che quest'ora della notte, dopo la giornata e la settimana che hai passato dovresti essere a letto. A dormire.'

Maya lo guarda

'Vale anche per te Hutton.'

Lui si siede sullo sgabello accanto a lei e beve un sorso d'acqua dalla bottiglia che ha in mano.

'Sarei ben contento di poterlo fare, ma ho finito le mie pillole e sono troppo a pezzi per mettermi in macchina per andare a cercarle.'

Con lo sgabello si gira dalla parte opposta, verso il bancone che hanno alle spalle . Appoggia la bottiglia ed i gomiti sul ripiano e si prende la testa fra le mani. Sospirando , chiude gli occhi e rimane li immobile ed in silenzio, non sa neanche per quanto.

Quando sente Maya che scende dallo sgabello non si muove. Ha troppo male, sicuramente ha deciso di andarsene a dormire visto l'ora, lei che può, invece si ferma dietro di lui e gli mette esitante le mai sulle spalle.

'Lo faccio solo perché mi fai pena Hutton, sia chiaro, non certo perché rientri tra le mie mansioni.'

Gli prende le braccia e gliele mette lungo i fianchi.

'Cerca di stare dritto, ok?'

Gli fa scorre le mani su per le braccia, poi sulle spalle, lungo il collo, fino ad affondargli le dita aperte nei capelli e stringergli la cute. James resta immobile, non capisce che cosa abbia intenzione di fargli, ma quelle dita gli danno una sensazione di momentaneo sollievo. Anche se solo per un attimo.

Maya continua.

'Esistono vari modi per liberarsi del mal di testa  cronico. Un rimedio molto semplice consiste nell' applicare una leggera forza sui punti di pressione, per favorire il rilassamento ed eliminare i dolori. Da quello che ho sentito oggi, siamo tutti in un gran casino con questi russi e se continui a non dormire non combinerai certo niente di buono, quindi vediamo di farti andare a letto ok?'

Lui non dice niente, col dolore che ha adesso accetterebbe anche un rito voodo.

Maya comincia ad esercitare pressione con le dita in vari punti.

Prima le tempie: gli mette i pollici sulle tempie e contemporaneamente massaggia ruotando delicatamente i pollici in senso antiorario. Poi sale fino alla cima della testa, scende sulla fronte e poi giù sulle sopracciglia usando gli indici per massaggiare delicatamente le estremità interne appena sopra il setto nasale. Per un po' lavora in silenzio, concentrata, poi riprende a parlare, lentamente, quasi a mezza voce.

'I punti di pressione sono gruppi di nervi localizzati in vari punti del corpo, che aiutano a regolare la circolazione del sangue. Il mal di testa, soprattutto quello provocato da ansia o stress eccessivo è causato dalla costrizione e rigidità del collo, dei muscoli cranici e di quelli facciali che ostacolano la regolare circolazione sanguigna. Stimolando i punti con la digitopressione, attraverso dei massaggi delicati, è possibile rilassare i muscoli tesi e ad aumentare la circolazione, portando così un immediato sollievo.'

Scende a massaggiargli il collo, gli mettere i pollici dietro, alla base del cranio, sui due lati della colonna vertebrale, gli inclina leggermente la testa all' indietro e premere i pollici spingendo leggermente verso l'alto.

'Può essere davvero un rimedio molto efficace per curare il dolore alla testa, ma è importante trovare i punti di pressione adatti per il trattamento e visto che non ti conosco sto cercando di capire quali sono i tuoi.'

Continua per un po', poi per ultimo gli massaggia le ampie spalle e scende lungo il braccio destro, gli prende una mano per trovare la parte sostanziosa sul dorso, ovvero il tessuto tra il pollice e l'indice, e utilizzando l'altro pollice, premere il muscolo con una forte pressione. Risale lungo il braccio e fa la stessa operazione dall'altra parte, col sinistro.

Quando ha finito Maya fa un passo indietro e leva le mani dal suo corpo. James apre gli occhi, incredulo. Aspetta qualche secondo, poi si gira sullo sgabello per averla di fronte.

La guarda da seduto.  Lei è in piedi, a pochi passi da lui, ha un'espressione speranzosa, sembra davvero una bambina adesso, carica d'aspettativa.

'Allora ?'

Gli domanda. Lui muove la testa a destra e sinistra, niente, il dolore è scomparso. Una magia.

'Sparito'

E poi succede una cosa incredibile, davanti ai suoi occhi. Una cosa persino più magica se possibile,  di una terribile emicrania scomparsa invece che con tonnellate di pillole, con una semplice digitopressione :  Maya sorride.

Un sorriso vero, che non gli ha mai visto prima. Che le illumina gli occhi e il viso e la fa sembrare davvero ... felice?  Sì, è certo che in quel momento sia davvero, sinceramente, felice. 

E' lì a piedi nudi, sul pavimento della sua cucina e gli sorride felice . Solo perché lui sta meglio.

'Allora Hutton andiamo a dormire, che domani ci aspetta una lunga giornata.'

E scompare silenziosa nel buio, come il personaggio misterioso di una fiaba.

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