Dentro

8 Alec

Alec sospira, seduto davanti alla sua scrivania.

Dopo tre mesi sa bene che il caso è praticamente chiuso.

Non significa che non continueranno ad indagare, ma la pista è fredda.

Niente tracce, nessun indizio, nulla.

Dai ricettatori non sono arrivate informazioni su chi potrebbe aver commesso il furto, nessuna segnalazione per pietre vendute singolarmente che potrebbero provenire dalla refurtiva. Solitamente è più prudente rivendere i gioielli anche mesi, anni dopo, ma qualcosa gli dice che non è questo il caso.

La precisione chirurgia con cui è stato eseguito il colpo gli suggerisce un'altra strategia.

Hanno indagato a fondo anche sull'ex marito di Maryl Green, l'unico che secondo il parere della donna potesse conosce le sue abitudini ed avere un movente per commissionare il furto.

Hanno scoperto che possiede parecchi club a Miami e la sua reputazione è a dir poco compromessa, è stato impossibile districarsi tra le sue molteplici attività. Anche un suo contatto presso l'FBA gli ha consigliato di lasciar perdere, è un uomo troppo potente persino per loro.

Alec chiude la cartellina, ordinandola diligentemente.

Nella sua carriera è riuscito a risolvere parecchi casi, gli dispiace andare in pensione lasciando proprio questo insoluto. Lo infastidisce, come un sassolino nella scarpa, fastidioso, insistente.

Un furto da 10 milioni di dollari realizzato in 11 minuti.

Il ladro è entrato ed uscito dall'albergo magicamente nonostante centinaia di telecamere sparse ovunque, senza che nessuna sia riuscito ad identificarlo. Tre mesi d'indagini serrate che gli hanno lasciati con un pugno di mosche in mano. E' sparito nel nulla, come in un gioco di prestigio.

Sorride e scuote la testa pensieroso.

Gli sarebbe piaciuto conoscerlo uno capace di una cosa del genere.

Si alza e si avvia verso la porta, dando un'ultima occhiata nostalgica all' ufficio.

Il suo lavoro gli mancherà.