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«Dai papà, sbrigati» metto il broncio affacciandomi tra i due sedili.
«Si, ma tu stai buona» mi canzona lui.
Allungo le manine e provo a fargli il solletico.
«No, il solletico no» ridacchia, so che lo fa solo per farmi felice. Anche io rido di gusto.
«Dai, fai la brava siamo quasi arrivati» mi accarezza il viso guardandomi.
«Attento papà» urlo ma ormai è troppo tardi...

Mi sveglio di soprassalto. Non favevo da un po' questo incubo, sono passati solo due giorni dalla partenza di Niko e già mi manca da morire, con lui non facevo mai brutti sogni, adesso sono tornata a svegliarmi nel bel mezzo della notte.
I miei incubi peggiori sono tornati a farmi visita.

Esco la mano da sotto le coperte e afferro il mio cellulare dal comodino, sono le quattro del mattino, dubito che riuscirò ad addormentarmi di nuovo per stanotte.
Scrivo un messaggio a Niko ma non attendo una risposta, so che starà dormendo tranquillo nel suo nuovo letto.

Rimango semplicemente sdraiata a fissare il soffitto, aspettando il suono della sveglia. Sembra siano passati anni quando finalmente suona.
Vado subito a vestirmi, non ho fame.
Mi vesto con le prime cose che mi capitano a tiro, mi sento molto giù di corda oggi.

Ci metto più tempo del previsto a prepararmi, quando scendo in cucina è già ora di uscire di casa, arriverò tardi altrimenti.
Saluto mia madre che mi sgrida per aver saltato il pasto e mi chiudo alle spalle la porta di casa.

«Buongiorno Amber» sobbalzo, non mi aspettavo la sua presenza.
«Kate cosa ci fai qui?» Le chiedo infatti.
«Ho portato la colazione» mi risponde agitando un sacchettino, il mio stomaco brontola capendo che si tratta di croissant, forse in fondo un po' di fame ce l'ho...
Me ne porge uno ed io lo porto subito alla bocca, è superlativo.
Le sorrido grata, questo suo gesto mi ha tirato un po' su di morale.

Le ho raccontato di me e Niko e di quanto mi manca, mi fido di lei, non so neanche io il perché...
Ma forse il mio intuito non sbaglia, da quando le ho parlato di come mi sento fa di tutto per farmi spuntare un sorriso e distrarmi da quel chiodo fisso.
Anche lei morde il suo croissant e comincia a fare dei versi di apprezzamento, probabilmente per farmi ridere, sono molto fortunata ad averla conosciuta.

Ci incamminiamo mentre finisco di mangiare e lei mi racconta che ha sentito delle voci riguardo Audrey e Liam.
A scuola tutti dicono che stanno insieme proprio come avevo ipotizzato, ma anche che litigano molto spesso.

«Quindi non disperare, Liam sarà presto tutto tuo» mi fa un occhiolino ed io arrossisco, non ho mai avuto un fidanzato e non ho mai dato neanche un bacio.
Non penso proprio che Liam potrebbe mai guardarmi in quel modo, siamo solo... Amici? Conoscenti?

«Io non voglio che sia mio né tanto meno che litighi con quella Barbie» preciso.
«E allora come mai ogni volta che ne parliamo ti brillano gli occhi, eh?» Mi punzecchia lei.
Sta mentendo, vero?
«Non è vero che mi brillano gli occhi.» Ribatto a braccia conserte, mi sento a disagio nel parlare di certe cose.

«A chi brillano gli occhi?» James interrompe quella conversazione.
«A me, quando ti penso» non riesco a capire se Kate sia seria... Aspetta! Hanno per caso una relazione?
Entrambi scoppiano a ridere, devo ammetterlo, sono abbastanza confusa.
«Beh non sei proprio il mio tipo, per iniziare non dovresti essere donna» la canzona facendole passare un braccio attorno alle spalle.
Cosa?!? James è gay?

«Quindi tu...» Mi zittisco, non posso veramente chiederglielo. È imbarazzante.
«Si sono gay piccola Amber... Quindi non ti innamorare di me perché altrimenti dovrei spezzarti il cuoricino e non voglio» fa il labbruccio e poi ridacchia.
Gli do un pugnetto giocoso sul braccio ma non rispondo, a quanto pare oggi sarà la giornata del disagio.

Per sempre tuo N.        ~IN REVISIONE~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora