Per sempre tuo N. ~IN REVISIONE~

~47~

AMBER'S POV
Sto cercando da più di due ore senza risultati, chiudo silenziosamente il terzo cassetto passando al seguente.
È il più ordinato fino ad ora, sbuffo pesantemente ed estraggo il primo fascicolo dalla pila esaminandolo velocemente.
Quando estraggo il quarto ci trovo sotto un foglietto spiegazzato.
Lo prendo e cerco di decifrare le parole scritte.
'Buon compleanno! Papà ti vuole bene' rileggo più e più volte quella frase andando in confusione.

Dubito che il bigliettino fosse indirizzato a me...
Torno a cercare qualche altro indizio, c'è l'ultimo fascicolo e poi rimane solo un altro cassetto.
Quando però tolgo la copertina di quest'ultimo il fiato mi si ferma per qualche secondo.
È un certificato di adozione, il nome di Luke spicca rispetto all'altra miriade di nomi presenti nel contratto.
La firma di mio padre brilla nell'angolo in basso a sinistra.
Leggo velocemente il foglio, mio padre attesta di voler dare in adozione suo figlio Luke alla zia dopo che sua madre è venuta a mancare.
Non posso crederci... Luke è mio fratello.

Ributto tutti gli altri fogli inutili  nel cassetto alla rinfusa e corro in camera mia con il certificato tra le mani.
"Luke" lo chiamo cercando di trattenere le emozioni, non vedo l'ora di dirgli che ho scoperto la verità.
Mugola nel sonno ma non apre gli occhi.
"Luke svegliati!" Lo richiamo nuovamente a voce più alta.
"Torna a dormire" dice con voce rauca.
"No no Luke, guarda cosa ho trovato!" Ribatto.
Allunga il braccio sul comodino e accende la luce di malavoglia.
Gli passo subito il foglio che lui comincia a scrutare con aria confusa.
Dopo qualche secondo spalanca gli occhi, vedo molte emozioni comparire nei suoi occhi, getta il contratto sul letto con forza.

"Torniamo a dormire" ordina con voce fredda spegnendo la luce.
"Luke" sussurro, non l'avevo mai visto così gelido.
"Dormi" dice, il suo tono è leggermente più dolce.
Sbuffo sdraiandomi accanto a lui.
Sarà meglio lasciare perdere per stanotte e parlarne domani.

LUKE'S POV
Rimango a guardare il soffitto per il resto della notte, l'unico rumore è il respiro di Amber che pian piano è diventato regolare, facendomi capire che almeno lei si è addormentata.
Mi volto a guardarla e per la prima volta realizzo che sto dormendo in camera di mia sorella...
Amber è davvero mia sorella, su quel foglio c'è il mio nome e la firma di mia zia che spicca tra le altre. Chissà se Amber riuscirà ad assimilare il tutto e ad accettarmi nella sua famiglia. Sua madre era a conoscenza di tutto ciò? È per questo che aveva quella faccia quando mi ha incontrato la prima volta?

Mi alzo delicatamente in modo da non svegliare Amber, prendo il certificato che avevo risposto sul comodino, prima di uscire infilo il primo paio di scarpe che trovo e mi fiondo fuori da casa.
Non so esattamente cosa mi è passato per la mente, imizio a camminare senza avere una meta ben precisa.
I pensieri cominciano a vorticare di nuovo nella mia mente, ho voglia di piangere, urlare, prendere a pugni qualsiasi cosa mi capita a tiro ma continuo soltanto a camminare con lo sguardo perso nel vuoto.
Il clacson di una macchina mi fa sobbalzare.
"Stai più attento ragazzo!" Mi urla il vecchietto da dentro la macchina. Gli faccio un cenno di scuse e lui riparte indignato.

Attraverso la strada dopo essermi accertato che non vi siano macchine nelle vicinanze.
Solo ora mi rendo conto di dove mi trovo.
Il cancello della casa è a qualche metro da me, alzo gli occhi verso la finestra della sua camera, le tende sono chiuse e la luce è spenta, penso proprio che non sia in casa.
'O forse sta solo dormendo' mi ricorda la mia coscienza.
Guardo l'orario nel mio cellulare, sono quasi le sette.
Istintivamente mi avvicino al campanello e suono, il rumore riecheggia per tutta la casa ma nessuno mi risponde.
Sto per andarmene quanto sento la sua voce, non l'ho immaginato, cerco di capire da dove arriva il suono e poco dopo individuo una luce accesa nella casa affianco.
Comincio a muovermi in quella direzione fino ad arrivare davanti la porta di ingresso.