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AMBER'S POV

«Io vado in classe» comunico alla mia amica quando riconosco la squadra di rugby in corridoio.
È passato un mese dall'inizio della relazione tra me e James e non è cambiato assolutamente niente. Continuo ad evitare Liam nei corridoi della scuola, ogni tanto l'ho anche visto con Audrey, una cosa è certa: lo stronzo ha davvero una bella faccia tosta.

Fingere è diventato più facile col passare del tempo, inoltre James si è rivelato un ottimo finto fidanzato, gli voglio un bene dell'anima ed è l'unico a cui posso confidare tutto, escluso Niko ovviamente...
Con lui non ci sentiamo spesso ma diciamo che la nostra amicizia resiste comunque, in fondo sapevo che la distanza avrebbe crepato il nostro rapporto.

Ogni tanto, quando mi sento sola, ripesco la lettera che mi ha spedito e la rileggo. Chissà se manterrà davvero la promessa di mandarmi una lettera al mese... anche perché mi sono stancata di rileggere sempre la stessa.

Non ho mai trovato il momento adatto per raccontargli di me e James ma mi sta bene così, so con certezza che anche lui mi nasconde qualcosa...

Mi siedo al banco ripensando alle cose che dovrò fare dopo scuola, devo andare a ritirare la torta che mia madre ha ordinato per il nostro mesiversario.
Già... Ha avuto la brillante idea di festeggiare questa ricorrenza invitando suo genero per cena.

La giornata scolastica trascorre abbastanza tranquilla, non incontro più Liam fortunatamente, all'uscita James mi saluta comunque con un bacio sulle labbra... Per abitudine insomma.

Passo a ritirare la torta e arrivo a casa più distrutta del solito.
Quanto entro in casa trovo mia madre già davanti ai fornelli.
«Oh, bentornata, la torta mettila pure nel frigo» apre due uova in una pirofila.
Eseguo i suoi comandi, tolgo la giacca e butto lo zaino davanti al divano e poi mi accomodo, non lascerò questo divano finché James non suonerà alla porta.
Ma ovviamente, non sto neanche a dirlo,  mia madre non è d'accordo con i miei magnifici piani.

«Cosa ci fai ancora qui?» La guardo confusa, dove dovrei essere se non sul mio amato divano?
«Vai a prepararti, devi essere perfetta» ribatte severa.
Sbuffo sonoramente, non sta davvero dicendo sul serio.
«Ma dai mamma, è solo James, mi ha vista anche in pigiama» gesticolo tantissimo per cercare di convincerla, non ho proprio voglia di cambiarmi e mettermi in ghingheri.
Non risponde neanche, mi indica le scale con sguardo truce.
Spengo la TV, riprendo lo zaino da terra e salgo in camera.

Mi butto sul letto a peso morto ma poco dopo sono costretta ad alzarmi, aprire l'armadio e frugare all'interno di quel caos sperando di trovare qualcosa di decente il prima possibile.
Mi blocco per un istante quando, dal fondo, estraggo una t-shirt blu scuro. Sorrido istintivamente, ricordo benissimo il giorno in cui l'ho rubata a Niko...

Avevo dormito a casa sua e avevamo deciso di andare a fare colazione fuori, così mi ha prestato questa maglia con la promessa, mai mantenuta,  che gliela avrei riportata il giorno dopo...
Porto la maglietta sotto il naso ed inspiro a fondo, diamine... Ha ancora il suo profumo.

La nostalgia sale velocemente fino a raggiungere i miei occhi.
Un lacrime cade e raggiunge la stoffa della maglietta ancora tre le mie mani, lui mi manca così tanto...
Piego con cura la t-shirt e la metto sullo scaffale, probabilmente è l'unica cosa sistemata li dentro adesso.

Torno a cercare qualcosa da mettere, alla fine opto per un vestitino a maniche corte, la gonna mi arriva appena sopra il ginocchio, cade leggero lungo il corpo tranne nel punto vita dove c'è un elastico che stringe leggermente. Completo il look con le Vans e faccio una coda alta, non ho avuto il tempo di acconciare anche i capelli.

Per sempre tuo N.        ~IN REVISIONE~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora