Per sempre tuo N. ~IN REVISIONE~

~19~

LUKE'S POV
Rileggo per l'ennesima volta la lista delle cose da mettere in valigia, domani mattina io e Niko partiremo per Miami e sono molto nervoso.
Mentre deciso se potete o meno il giubbotto di pelle la porta della mia stanza si spalanca.
"Alla fine parti?" Mia zia entra e si chiude la porta alle spalle.
"Si zia" rispondo seccato. Non abbiamo più parlato del mio viaggio dal giorno in cui gli ho detto che saremmo andati a trovare la madre di Niko.

Mi zia si siede sul letto facendomi cenno di accomodarmi accanto a lei. Butto la giacca dentro la valigia e la raggiungo.
"Ci stai andando solo per passare l'estate col tuo amico?" Chiede.
Annuisco poco convinto.
"Devi promettenti che non proverai a cercare tuo padre" mi dice poi tenendomi una mano.
"Perché non volete che io sappia la verità? Perché mi riempite di bugie da quando sono nato?" Dico cercando di rimanere calmo.
"Sto solo cercando di proteggerti Luke, ti prego, promettimi che non lo cercherai" dice poi.

"Non posso prometterti una cosa del genere, sono abbastanza grande e posso prendere le mie decisioni da solo" il tono della mia voce rimane abbastanza pacato nonostante la rabbia.
Si alza di scatto e si mette di fronte a me.
"Stai andando contro il volere di tua madre, la persona che ti ha dato tutto fin dal primo momento, per andare a cercare un uomo che ti ha abbandonato per ben due volte" urla.
"Lo sai anche tu che ormai non ha importanza che io scopra chi sia, hai solo paura che lui in realtà sia un buon padre e che tu possa perdermi" dico alzandomi anche io dal letto.

Butto le ultime cose in modo disordinato nella valigia poi la chiudo.
Mia zia è rimasta tutto il tempo con lo sguardo fisso sul pavimento.
Più la guardo e più mi sento preso in giro dalla donna che consideravo la mia ancora di salvezza.
"Ti do una notizia zia, mi hai già perso" le dico. Prendo la valigia ed esco di casa, non passerò un altro minuto qui dentro...

NIKO'S POV
Sto finendo di preparare la valigia quando sento la porta della mia camera aprirsi.
Mi volto e vedo Luke sulla soglia con la sua valigia.
"So che non vedi l'ora di essere su quell'aereo ma non partirà prima di domani mattina" gli dico ridendo. Ma lui non ride, molla la valigia e viene verso di me e mi abbraccia.

"Stai bene?" Gli chiedo notando la tensione che inonda la mia stanza.
Si stacca prima di parlare.
"Ho litigato con mia zia, mi serve un posto dove stare fino a domattina" abbassa lo sguardo.
"Puoi restare qui amico, ma perché avete litigato?" Gli chiedo.
"Non importa Sanders, voglio solo pensare alla nuova avventura che vivremo da domani" dice sorridendo.
"Si hai ragione, abbiamo un padre da trovare" affermo.

Alle cinque del mattino la sveglia suona.
Mi alzo immediatamente, oggi si torna a Miami. Trovare il padre di Luke non è l'unico obbiettivo per me, non ho dimenticato la promessa fatta a Mia... Ho sotterrato Amber in un piccolo angolo della mia mente ma, adesso che sto per tornare nella casa accanto alla sua, sentl la sua mancanza davvero molto.
Tocco istintivamente il bracciale che tengo al polso, molte volte Mia e Luke mi hanno chiesto perché lo portassi sempre ma non ho mai detto a nessuno il vero motivo.

Scuoto la testa per scacciare i pensieri.
"Sveglia dormiglione, dobbiamo prendere un aereo" dico a Luke. Gli tiro un cuscino colpendolo in faccia.
"Che dolce risveglio" ha la voce impastata dal sonno.
"Ci farai l'abitudine, passerai l'intera estate così" gli ricordo.
Stavolta è lui a colpirmi in pieno viso con lo stesso cuscino.
Scoppio a ridere e lui mi segue.

Un'ora dopo mio padre ci sta accompagnando in aeroporto.
Sento l'ansia salire lentamente... E se lei non volesse vedermi? Se ormai non si ricorda neache della mia esistenza?
Faccio un respiro profondo, non può avermi dimenticato, o almeno lo spero.

Mio padre continua a farci raccomandazioni finché il nostro volo non viene chiamato.
Ci abbraccia entrambi e poi esce dall'aeroporto.
Io e Luke saliamo sull'aereo, noto che Luke è agitato e io non sono da meno.
Una voce femminile annuncia che l'aereo sta per decollare.
"Pronto?" Chiedo al mio amico.
"Si e tu?" Mi chiede a sua volta.
Annuisco sorridendo. Miami stiamo arrivando!