Per sempre tuo N. ~IN REVISIONE~

~49~

LUKE'S POV
Attraverso la strada e suono al campanello, sento il mio corpo fremere. Mi sento come un bambino il giorno di Natale.
Ad aprirmi è Kate.
"Ciao, James è qui?" Le chiedo cercando di sembrare rilassato.
"Si è in camera ma-" dice.
"Grazie" la interrompo entrando in casa.
Corro su per le scale finché non individuo la camera da letto.
Quando però apro la porta trovo la stanza vuota, dei passi alle mie spalle mi fanno sussultare visibilmente.
"Cosa ci fai qui?" La sua voce roca riempie l'intera stanza.
Quando mi volto per poco la mascella non raggiunge il pavimento: è a petto nudo, con solo i jeans addosso e i cappelli ancora bagnati.

Faccio qualche passo nella sua direzione, poso una mano sulla sua spalla e la faccio scendere lungo il suo petto.
Il suo respiro si ferma per qualche secondo per poi accelerare visibilmente.
Mi avvicino ancora al suo viso, James prova a parlare ma lo precedo posando le mie labbra sulle sue. Il mio corpo freme insieme al suo, mi era mancata questa sensazione, mi era mancato il sapore delle sue labbra...

"Scusa"sussurro col fiato corto tra un bacio e l'altro.
"Sono stato uno stronzo" aggiungo annaspando.
James mugola prima di baciarmi ancora.
Mi spinge dentro la camera da letto e chiude la porta alle sue spalle.
Le mie mani vagano sulla sua schiena nuda mentre le sue labbra si muovono fameliche sulle mie.
Scendo a baciargli il collo, ho bisogno di assaporare ogni suo lembo di pelle.
James geme quando arrivo alla clavicola, risalgo a baciarlo sulle labbra ma lui si stacca.
Mi guarda con desiderio e mi sfila la maglietta.

Si passa la lingua sulle labbra prima di scendere a baciarmi il collo, lascia una scia di baci fino agli addominali e poi risale lentamente, ansimo godendomi quella tortura.
Emette un mugolio soffocato quando gli mordo il labbro inferiore, mi sfiora i fianchi e la mia pelle prende fuoco sotto il suo tocco delicato.
Poi, di scatto infila una mano dentro i miei pantaloni lasciandomi di stucco per qualche secondo, la sua mano si muove su e giù al ritmo del mio respiro che accelera sempre di più.

Mi abbraccia da dietro senza rallentare il movimento, mi lascia dei baci sulla spalla, sento che potrei esplodere da un momento all'altro.
Raggiungo l'apice quando mi morde delicatamente il lobo dell'orecchio sinistro.
Lo sento sorridere soddisfatto, volto leggermente la testa e gli lascio un bacio sul mento.
"Ti amo da impazzire" gli dico ancora affannato.
"Anche io ti amo" risponde lasciandomi un bacio sulla fronte.

"Tutto apposto?" Kate bussa alla porta.
Divento paonazzo e James ride di gusto.
"Si tutto bene" gli risponde senza staccare gli occhi dai miei.
Sento i suoi passi sulle scale e sospiro di sollievo, ci è mancato davvero poco.
Restiamo a coccolarci ancora un po' finché Kate non ci chiama nuovamente dicendoci che la cena è pronta.
Scendiamo a mangiare e un'ora dopo ci addormentiamo sfiniti, non stavo cosi bene da moltissimo tempo ...

AMBER'S POV
"Buongiorno" mia madre entra in camera e apre la finestra dalla quale entra subito una forte luce, l'estate ormai è quasi finita ma il sole e le belle giornate non ci hanno ancora lasciati.
"Ti ho portato la colazione a letto" dice posando un vassoio sul letto. Da quando abbiamo parlato di Luke e tutta la storia di mio padre mi tratta da regina, probabilmente perché si sente in colpa per avermi mentito...
"L'avevo preparata anche per Luke ma non è tornato" aggiunge.
"Sarà rimasto a casa di James" dico addentando un biscotto.
"James il tuo ex ragazzo?" Chiede mia madre confusa, per poco non mi strozzo. Pensa ancora a quella storia?!?

"Si, loro si frequentano" dico sperando che non faccia altre domande.
"Ah, va bene" risponde ancora più confusa.
Mi lascia un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza, finisco la mia colazione velocemente e vado a prepararmi. Mi sono svegliata di buon umore e voglio andare a trovare Niko.

Venti minuti dopo sto già entrando in ospedale, saluto il dottor Martin e mi dirigo in camera di Niko.
"Buongiorno" mi siedo sul letto al suo fianco e gli poso un bacio sulla fronte.
I 'bip' fastidiosi della macchina a cui è attaccato sono l'unica cosa che si sente per quei minuti in cui rimango ferma a fissarlo senza sapere cosa dire.
"Mi manchi" dico poi.
"Spero di mancarti anche io, almeno un po'" aggiungo. Le parole che gli ho rivolto l'ultima volta mi tornano in mente: * "Cosa ne vuoi sapere tu? Non fai più parte della mia vita" *