Michael non riusciva a dormire quella sera, si era svegliato già 3 volte, così decide di alzarsi cercando di non svegliare Jane che dormiva beatamente sopra di lui. La spostó delicatamente e notó la sua nudità. Si erano addormentati così. Cercó di coprirla bene per non farle prendere freddo.
Uscì dalla stanza e andò in cucina. C'erano due sue guardie del corpo.
"Salve signor Jackson, non riesce a dormire?" Si preoccupò uno dei suoi uomini.
"No, sono preoccupato per la mia famiglia. Fred."
"Si fidi di noi, non li accadrà niente"
"Grazie, volete un caffè?" Chiese Michael a entrambi.
"Si grazie sr. Jackson"
"Non chiamatemi signore, sono giovane" affermó Michael prendendola sul ridere. Michael si mise a fare il caffè, era ancora poco prima dell'alba e Jane non si sarebbe mai svegliata a quell'ora. Ne approfittó per restarsene un po' da solo, aveva bisogno di pensare e dare un ordine a quella confusione. Dopo aver chiacchierato con i suoi uomini e preso il caffè decise di andare in terrazza all'ultimo piano per fumare qualche sigaretta. Gurdó lo skyline colorirsi di un bell'arancione che andava poi nell'azzurro chiaro mandando via la notte. La luna stava lasciando il suo posto al sole e l'ultima ad aver salutato il cielo era ancora una stella luminosissima, forse era Sirio, pensò. Quella località era davvero bella al mattino, piena di colori, verde e animali. Uccelli di tutti i tipi annunciavano il mattino mentre i raggi illuminavano tutto a poco a poco. Un leggero venticello accarezzava i suoi ricciolini, mentre il fumo della sigaretta spariva nell'aria. Michael cerca di capire cosa fare, compre comportarsi in questa difficile situazione. Bob era stato in grado di mandargli a monte l'ultimo concerto, cosa che i fratelli Jackson non hanno permesso. Michael era l'unico che mancava. Non poteva restare lì con quel pericolo in agguato, doveva difendere Jane a qualunque costo. All'improvviso una chiamata anonima fece vibrare il cellulare di Michael. Sapeva che era lui o qualcuno affiliato. " che vuoi?" Rispose Michael rabbioso.
"Buongiorno anche a te Michael, hai 3 giorni di tempo per ritirare le accuse contro Notorius, se non lo fai ammazzerò uno ad uno i tuoi cari"
"Provaci e io ti..."
Bob staccó prima del tempo e Michael andò su tutte le furie sbattendo i piedi a terra. "Maledizione, bastardo del cavolo. E no, non mi farò rovinare la vita da te. Non questa volta"
Michael ricordó come Bob riusciva sempre ad umiliarlo, come si prese la sua ragazza, come diverse volte cercó di ucciderlo in diverse risse. Michael aveva con se dell'erba, era da un po' che non fumava, diciamo da quando inizió ad uscire con Jane. Voleva distendere i nervi, cosa che non facevano le sigarette normali così si fece una canna. Stava per accenderla quando si giro velocemente per intravedere Jane che lo raggiungeva di soppiatto. "Jane! Che cazzo fai?" Chiese impaurito, forse non voleva farsi scoprire.
"Volevo farti una sorpresa... ehi ma che hai? Che stai facendo?! Cosa nascondi?" Chiese Jane sospetta.
"Niente, volevo stare un po' da solo" affermò lui.
"È successo qualcosa? Ti sei spaventato e mi hai trattato malissimo" ammise lei un po' male.
"Volevo fumarmi questa" le mostrò lui " va bene?" Disse ancora nervoso. Michael si aspettava una ramanzina da parte sua ma invece non fu così, sebbene stava già esasperando Jane con quel suo atteggiamento. Jane sospirò numerosamente attorcigliandosi in vita la sua vestaglia di seta. Michael in quel momento si fermò a guardarla e si leccó le labbra. Come faceva ad essere bella anche a prima mattina? Jane si avvicinò a lui, si sedette sul muretto facendo penzolare i piedi, prese L'accendino li sopra, gli tolse la canna dalle mani e l'accese. Tutto sotto gli occhi corrucciati di Michael. "Ehi, ma è la mia canna" le incalzò lui.
"Ciò che tuo è mio e ciò che è mio è tuo no?" Ribattè lei con non cha lance. "Va bene, ma facciamo metà"
"Dì la verità, credevi che ti avessi ripreso!" Esclamò lei.
"Si... ma anche perché volevo stare da solo, non riuscivo a dormire"
"Bella idea di venire qui, mi piace" disse lei buttando fuori il fumo.
"Non ti facevo una da canne"
"Al liceo ne ho fumare parecchie"
"Tu? Davvero?"
"Si, perché no?"
"Non so ti facevo più una casa e chiesa" affermo lui sorridendo.
"Solo perché ero vergine?"
Michael si mise a ridere rumorosamente. Jane pure. Quell'atmosfera gelida di riscaldo per benino. "Michael..."
"Che c'è?" Le chiese lui portando la mano di Jane alla sua bocca. "Ora mi spieghi meglio cosa succede? E perché eri così nervoso prima?" Michael sospirò senza nulla da fare. Doveva dirglielo.
"Jane, siamo in pericolo. Il mio passato mi tormenta"
"Perché? Cosa è accaduto di nuovo?"
"Presto Notorius sarà processato, e con quello che ne verrà fuori avrà non pochi problemi un pezzo grosso dell'editoria, non so se lo conosci Bob Druko"le disse Michael attentamente.
Jane non appena sentì quel nome sentiva di morire. Credeva di essere ormai lontano che il passato almeno per lei fosse lontano, tuttavia, anche in questo caso Michael e Jane erano insieme.
Jane guardò il vuoto, una lacrima le rigó subito il viso. Varie scene le ritornarono in mente nella notte in cui uccisero i suoi genitori. Michael capì tutto, Bob centrava in questo. La prese subito tra le sue braccia cercando di non farle pensare, come se potesse bloccare tutto con quell'abbraccio. Jane pianse rumorosamente. Michael la cullava e le dava baci sul capo. Non diceva nulla, sapeva che le parole sarebbero state stupide in quel momento.
" sfogati Jane, caccia tutto quello che hai represso!" Esclamó Michael.
Jane piangeva più forte provando una rabbia inaudita. "Quel maledetto, maledetto è ancora libero! Maledettooo" urlò verso la montagna. Come se Bob potesse sentirla.
"Jane ti prometto che la pagherà cara, ma adesso dobbiamo dirci tutto. Ti prometto che non ti ometterò mai più nulla ma tu devi fare lo stesso" le disse Michael nell'intento di fare la cosa più giusta. Ormai si era innamorato e doveva pensare soprattutto al bene dell'altro, non solo per se. Non esiste più ciò che ci conviene di più. Ma la cosa giusta da fare per me e per l'altro, o come puoi combattere il male? Facendo altro male?
"Ho fatto tanti errori nel mio passato e con te è ora di dire basta. Tu sei il mio futuro. Allora ci stai?"
Jane annuì cercando di calmarsi. " Mi racconti cosa è successo ai tuoi genitori?"
" io fui adottata molto piccola, avevo si e no due anni. Mi hanno detto che fui abbandonata fuori ad un ospedale. Avevo un fratello più grande che andò in casa famiglia e non lo vidi più. La mia famiglia adottiva era abbastanza ricca e io potevo ereditare il tutto ma Bob non so come è riuscito a far modificare il testamento e a prendersi tutto, ecco perché è così potente. A Jake ho detto una bugia per non metterlo in pericolo. Ho detto che è stato mio fratello perché mi rivoleva indietro."
"E non è vero?"
"No, forse è pure morto"
"Jane mi dispiace, non avevo idea che tu avessi tutto questo dentro di te..."
"Quella sera non ero lì, non ho visto nulla, ritornai a casa dopo essere andata ad una festa e li trovai morti. Ma ci metto la mano sul fuoco che fu lui. Il giorno dopo non perse tempo a smembrare l'azienda di mio padre e farne altro. Io ormai ero maggiorenne. Poteva benissimamente liberarsi di me, lo fece con un dicendo dollari è una valigia. Fu lì che incontrai Stephany che mi ospitò" Michael la teneva ancora a se mentre ascoltava quella storia straziante. Le accarezzava i capelli abbracciandola con l'altra braccio mentre si appoggiava ad una ringhiera con le spalle.
"Scusa Jane, ma come fai ad essere sicura che è stato Bob?"
"Perché mi ha minacciata, mi ha picchiata"
"Cosa cazzo ha fatto?"
"Ha tentato di stuprarmi e io gli ho bruciato parte del viso con un ferro da stiro"
"Hai tutta la mia ammirazione"
"Ogni giorno mi rimprovero di non essere tornata prima"
"Io ringrazio Dio che tu sei tornata tardi, menomale che non c'eri" disse Michael.
"Ora sai davvero tutto di me" ammise Jane " ora voglio sapere come stanno le cose"
"Jane, Bob mi ricatta"
"Perché?"
"Perché vuole che io ritiri tutto ciò che ho detto al detective e mi ha dato tre giorni"
"Sennò?"
"Beh ci andrà di mezzo la mia famiglia e tu"
"Michael non devi dargliela assolutamente vinta! Preferisco morire che fargliela passare liscia. La deve pagare"
"Ormai è questo il mio obiettivo.. devo capire come, ormai il tour è finito. Il lavoro può aspettare i soldi non mi mancano"
"Io invece devo trovare qualcosina devo pagare comunque l'affitto"
"Cosa? Non credo proprio, fin quando non vedrò quel bastardo in galera tu sarai sempre con me, devo tenerti d'occhio"
"E quindi?"
"Quindi verrai tu da me e qualche volta da te, anche per non lasciare soli Fred e Steph anche loro sono in pericolo"
"Michael io sono con te"Continua
Liberian Girl
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Who's Bad?
FanfictionATTENZIONE: SCENE DI SESSO DESCRITTO. Ragazzo cinico e diffidente dal passato non facile, s'imbatte in una ragazza intrigante capace di sconvolgere il mondo di certezze da lui costruito.