53. Fake lovers

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Passarono alcuni giorni da quando Michael e Jane cominciarono a lavorare insieme. Michael era dolce, presente, disponibile, Jane lo trovava cambiato e sebbene l'attrazione era palpabile tra i due cercava di non darlo a vedere. Si era imposta di vedere Michael solo ed esclusivamente come un collega di lavoro. Michael da altra parte, continuava a sperare che il bacio di quella sera tra Jane e Jake fosse rimasto lì, ma la gelosia lo prendeva e stava bene solo quando era con lei perché sicuro che non ci fosse Jake. Doveva escogitare un modo per stare il più tempo possibile con lei. Michael aveva preso per così dire, le sembianze di un amico ritrovato, cercava di non invadere troppo i suoi spazi e pian piano ritrovare la fiducia di Jane, ma la voglia di prenderla e baciarla si faceva sempre più grande ogni volta che l'aveva vicina, la sentiva, o scherzavano insieme.
Un giorno Michael invitó Jane nei MJJ studios per parlare di alcune faccende riguardanti il prossimo tour che si sarebbe tenuto nei prossimi mesi.
"Jane questo sarà il mio primo tour da solista e dovrò avere tutto sotto controllo e tu in quanto mia menager mi aspetto che mi seguirai in ogni mia tappa" le disse Michael con tono fermó e professionale.
"Cosa? Tu sei impazzito" gli informó lei storcendo le labbra.
"Non puoi fare altrimenti, mi pare che sia scritto nel contratto"
"Non mi ricordo questa clausola"
"Aspetta"
Michael rovistó nella sua scrivania e tiró fuori dei documenti.
"Ecco guarda, c'è scritto qui... altrimenti dovrai pagare una penale"
"Non potresti farlo"
"Certo che posso. Il lavoro è il lavoro"
"Sei un gran bel figlio di"
"Trovo molto carino il fatto che mi ritieni così brillante ma non posso fare altro" la bloccó lui continuando a parlare con un sorriso soddisfatto.
"Ho anche le mia vita qui a Los Angeles" si giustificó lei.
"Beh, dovevi pensarci due volte prima di fare questo lavoro. Hai paura che il tuo fidanzatino non riesca a stare senza di te?" Le chiese provocandola con un sguardo penetrante. Jane si senti trasalire, aveva sempre un certo effetto, come quello di stuzzicarla.
"Di lui non mi preoccupo non è come certi che conosco"
"Vuoi dire come me? Dillo non mi offendo mica"
"Già, lui non mi tradirebbe mai"
"Questo è un colpo basso... ma se vuoi giocare così accomodati pure" le avvertì Michael.
"Ho detto solo la verità"
"Immagino che ti seguirà, no?"
"Si!"
"Bene, così non correrai il rischio di essere tradita di nuovo, ma non si sa mai"
Jane gli tirò uno schiaffo e Michael subito dopo l'afferró per le braccia e la tiró a se. Mancava poco che si baciassero. Michael respirava quasi affannoso con gli occhi che trasmettevano un misto di rabbia e desiderio. Jane, invece, chiuse gli occhi mentre aveva la bocca semiaperta e respirava a malapena. Il suo petto batteva all'impazzata e si sentiva inerme, aveva paura che potesse succedere qualcosa tra loro ma allo stesso tempo desiderava riassaporare quei momenti con Michael.
Ad un certo punto si sentí bussare alla porta e subito entra un assistente che aveva accompagnato Jake in quell'ufficio. I due si allontanano subito.
"Ciao amore, sei pronta per andare?" Le chiese Jake. "Certo amore mio, andiamo a mangiare"
Michael a quell'affermazione girava il capo a destra e sinistra per ostacolare il senso di gelosia e di rabbia che senti divampare. Per non parlare del bacio che diede Jane a Jake. Manco a farlo apposta, arriva Sheryl pimpante.
"Michael andiamo a pranzo?"
A Michael si accese all'improvviso una lampadina e volle approfittare di quel momento anche per rispondere a Sheryl riguardo la sua proposta di essere finti fidanzati. Andó verso di lei, le prese il capo con una mano e le diede un bacio con la lingua. Sheryl sbarró gli occhi e poi li chiuse. Dentro di lei un misto di emozioni si fece strada ma sapeva che era un gioco. Così chiuse gli occhi e terminó subito il bacio con uno schiocco. "Certo Amore mio" continuó Michael imitando lo stesso tono di Jane.  Quest'ultima rimase di sasso. Tutto si aspettava tranne quel bacio. E ció che le diede più fastidio fu proprio sapere di questa nuova "coppia". Ma non voleva ammetterlo a se stessa così cercó di creare delle scuse nella sua testa per giustificare quell'azione poco galante da parte del suo datore di lavoro. Ma lei? Lei non ha fatto lo stesso?
Jane uscì immediatamente dall'ufficio scortata da Jake. Inizió a ribollire di rabbia anche lei.
"Caprone, chi si crede di essere quel pallone gonfiato? Se lavoro con lui è solo perché mi serve!" Esclamó lei.
"Posso sapere perché tanto fastidio? È il bacio che le ha dato o c'è altro?"
"Ma che mi frega del bacio!? Be ecco..." Jane non sapeva che dire quando.. " beh il fatto è che pretende che io lo segua in tutte le tappe del tour"
"E tu cosa gli hai detto?"
"Non mi posso rifiutare Jake, è scritto nel contratto"
"Ma che cogliona che sei! E io? Capisci che è tutto un suo gioco?"
"Lo pensavo anche io prima di vederli insieme"
"Tu dici che stanno insieme?"
"Perché non dovrebbero? In fondo lei mi ha detto di amarlo ancor prima che mi accorgessi di lui al ristorante quella sera"
"Qualcos mi puzza"
"Basta non ci voglio pensare andiamo a mangiare"
Nel frattempo Michael e Sheryl rimasero da soli.
"Immagino che adesso siamo fidanzati" riprese Sheryl con tono sarcastico.
"Scusa dovevo avvisarti, ma quando ho visto Jane baciare Jake non ci ho visto più"
"Tranquillo... hai visto come è uscita dalla stanza? Sembrava un ebete!"
Esclamó Sheryl ridendo.
"Si, non mi aspettavo questo effetto!" Continuó Michael soddisfatto e felice.
"Dai che la riavrai, bisogna giocare bene questa carta. Comunque ti faccio i miei complimenti"
"Per cosa?" Chiese Michael non capendo.
"Baci veramente bene!"
Michael arrossì ma cercó di non darlo a vedere. Anzi, ci scherzó sopra.
"Beh anni di esperienza" si vantó lui.

Continua

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