Michael si ricompose, e Jane fece lo stesso. I due non parlavano. Michael pensava quale fosse il motivo per cui non gli avesse detto nulla e perché non fosse rimasta con lui, mentre Jane... lei sospettava qualcosa. Si era resa conto che Michael non si era ancora aperto completamente con lei. Ma Jane doveva saperlo, doveva sapere di più di chi fosse Michael, delle sue origini... cos'era quella storia che prima lo volevano morto. Non era più tranquilla. Forse per questo aveva fatto tardi, per questo non si era fatto sentire.
"Michael" "Jane" entrambi ruppero il ghiaccio chiamandosi l'un l'altro.
"Dici prima tu" confermò Jane.
"Jane, mi dici cosa ti passa per la testa?" Chiede lui inarcando il capo verso il suo sguardo, in un gesto molto dolce.
"È la stessa cosa che volevo chiederti, o meglio... perchè ancora non mi dici cosa è successo? Ti ricordo che stavamo per rimanerci fritti" spiega lei con calma.
" hai diritto a saperlo, sappi che se non l'ho fatto ancora era perché mi vergognavo"
"Di cosa Michael?"
"Di essere stato un vero delinquente"
"In che senso?"
Michael, finalmente, trova il coraggio di spiegare tutto a Jane. Da dove venisse, cosa aveva fatto ad allora, fino ad aggiornarla delle indagini arrivate adesso. Le confida quel segreto, secondo cui, avesse ucciso un uomo ma in realtà non fu così. Era stato un suo amico per farlo uscire da quella merda.
Jane alla fine di tutta la storia si gettò di istinto nelle braccia di Michael. "La tua adolescenza è stata così difficile, ma sono fiera di te! Perché sei riuscito ad uscirne pulito! Sono fiera dell'uomo che sei diventato, donne a parte"
Ci fu un piccolo sorriso sotto le sue labbra, un sorriso che fece gioire Jane. Era felice se lui era felice.
"Per me è stato davvero difficile crearsi tutto questo. Sono diventato famoso grazie ad un grande cantante che ho rincontrato per caso una sera. Si tratta di Stevie Wonder, non so se conosci."
"Si lo conosco, adoro le sue canzoni"
"Pensa che quando ero più piccolo mi propose già di lavorare per la Montown ma rifiutai, finché un giorno il destino vuole che mi ritrovo in un locale, dove li rincontro anche Fred. Fred sapeva quanto io amassi cantare così insieme ad un gruppo di amici si incaponisce di farmi esibire, il caso vuole che quella sera ci sia Stevie, mi fa nuovamente la proposta e io accetto"
"Ma sempre insieme ai tuoi fratelli immagino"
"In verità fui io a chiederglielo, con la promessa che poi ci avrei pensato a fare più in là un album da solo"
"E così è stato poi!"
"Si con Off The Wall, ed ebbe anche un discreto successo. Devo tutto a quell'album perché mi ha fatto credere di più in me stesso e ha trasformato ciò che avevo di marcio accumulato in uno sfogo, per questo a lavoro sono un figlio di puttana" disse Michael ridendo.
"Si infatti fai sempre tardi e a volte non mi vuoi con te alle prove". Disse Jane senza tanta cura.
"Si, solo perché non voglio sbagliare e tu sei una grande distrazione"afferma Michael.
"Ah, grazie della considerazione"
"Sei così irresistibile che non riuscirei a lavorare. Non ho combinato quasi niente quella volta che sei venuta con quella giacca di pelle nera e la minigonna"
"Dai che era un bel completino!"
"Appunto! Tutti ti guardavano, chi si fermava a parlare con te, chi ti chiamava di la. Io devo lavorare o pensare a chi ti sfiora e ti tiene gli occhi addosso? Il mio amichetto poi non ne voleva sapere di stare tranquillo"
"Michael! Sempre fine eh tu!"
"Tu però non hai ancora risposto alla mia domanda" le ricordò Michael guardandola sospettoso.
"Quale domanda?"
"Jane! Che cazzo ci facevi in quel bar?"
"La verità è che non volevo tornare a casa, Steph avrebbe subito iniziato con le domande e io non volevo, poi tu eri stato così odioso e quindi mi sono seduta in un bar aspettando di sbollire la rabbia"
"Lo sapevo!" Esclamò Michael scattando dalla sua posizione comoda. " chi cazzo erano quelli?!"
"Erano delle persone a casaccio"
"Si, e ho visto come il rosso aveva una certa confidenza nei tuoi confronti, a te non dispiaceva"
"Ma che dici?"
"Quello che ho detto"
"Hai voglia di litigare?"
"Tu ami mettermi sempre sotto pressione, in costante stress psicologico, ma ora basta!" Esclama ad un tratto Michael esasperato.
"Tu ti sei dimenticato di me, e poi mi vieni a dire che io accetto delle avance. Se proprio vuoi saperlo io non ti credo, non ti credo che stavi allo studio! Quindi dimmi la verità"
Michael è in silenzio, e sapeva bene quanto Jane avesse ragione, che in realtà era con la sua ex...
per un attimo chiude gli occhi e si ritrova davanti la scena di Tatum che lo bacia disperata, bisognosa di amore e lui che sente quel sentimento, quasi come se avessero per la prima volta condiviso lo stesso dolore. Poi Michael apre gli occhi storcendo le labbra, nervoso e in colpa..
"Michael!" Esclama Jane riportandolo quasi alla realtà.
"È vero non ero agli studios..." dice Michael all'improvviso.
"Dov'eri?"
"Stavo concludendo delle cose con il passato"
"Ancora Michael? Ancora mistero? Me lo dici o no?" Chiede lei ormai visivamente stanca.
" si trattava di un vecchio amico, non mi sono accorto dell'ora... nulla di che, ma devo tenerlo continuamente aggiornato"
"Parli di..."
" parlo di colui che ha sparato al posto mio"
Michael questa volta riesce a cavarsela. Le dice un'altra verità, fatta giorni prima. Decide di non raccontare nulla sull'esistenza di Tatum, non può e non vuole. Meglio non rischiare.
I due si calmano e riescono a chiarirsi.
"Adesso ci vieni a casa con me?" Chiede nuovamente Michael.
"Michael scusa, ma credo sia meglio che io ritorno a casa. Nei prossimi giorni saremo di nuovo in tour e vorrei passare del tempo con Steph"
"Ma se Stephany non vede l'ora che le lasci casa libera per fottersi Fred"
"Cosa cazzo dici?!"
"Andiamo non ci credo che tu non te ne sia accorta"
"Steph me lo direbbe"
"A me Fred già l'ha detto"
"Cosa?!" Esclama allarmata Jane. Perché Steph non le ha detto nulla?
"Avanti sto scherzando! Ma Fred vorrebbe... insomma ci sta. Le piace. Perché non lo aiuti un po'?"
"Già lo sto facendo. Io gli voglio bene!"
"Sicura che non vuoi venire?"
"Sicura Mike"
Michael rimase infastidito ma non lo diede a vedere. Così la accompagna a casa e dopo svariati baci, è ora di lasciarsi.. Jane sta per aprire la portiera ma Michael la ferma trattenendola la gamba. Poi la guarda diritto negli occhi quasi come se avesse un disperato bisogno di rimanerle accanto. "Michael"
"Non voglio che tu vada via"
"Michael tra pochi giorni partiamo"
"Lo so, ma a volte non passiamo tanto tempo insieme. Un po' perché torno stanco, altre volte faccio tardi"
"Si, ma non posso lasciare Steph da sola..."
"Posso rimanere da te?" Chiede di istinto Jackson.
"E Fred? Lo rimani da solo?"
"Ho un'idea, perché non facciamo venire anche Fred? Noi ci sistemiamo sul divano"
"Non vuoi mai un no come risposta vero?"
"Dai, così aiuti anche il tuo amico a mettersi con Steph!"
"Ah, e va bene!" Esclama Jane sbuffando.
"Ehi non sbuffare, se non vuoi me ne vado subito" protesta Michael mettendosi a mani conserte.
"Dai scemo, chiama Fred"
Cosi quella notte invece di dormire, rimangono tutti insieme a giocare e scherzare tra di loro. Fred era assolutamente contento di quella situazione tanto che passó tutto il tempo solo con Steph. La ragazza ne era molto attratta ma aspettava il primo passo da parte sua quando..
Ad un certo punto Michael e Jane andarono in un'altra stanza, ovviamente era una scusa. Passó circa un'ora e i due si addormentarono. Così essi dormire insieme, quasi abbracciati e Michael e Jane se ne andarono nella sua stanza. "Mi dispiace di averti fatto arrabbiare oggi" confessa ad un tratto Michael. "Non fa niente...l'importante è chiarirsi" dice Jane.
"Adoro quando mi sfidi... nel garage è stato stupendo" le sussurra Michael.
"E a me piace quando accetti la sfida"
Senza dire altro Michael la bacia assaporandone il gusto profondo che era la miscela di quel contatto, di quel sentimento, di quella sinfonia.
Il giorno dopo qualcosa di strano accadeva tra le mura del carcere. Un direttore di una rivista famosa fa visita a Notorius.
"E tu chi saresti?" Chiede Notorius in manette.
"Io sono quello che potrebbe farti uscire di qui, i dettagli lì avrai fuori se sarai disposto a collaborare"
"Che cazzo vuoi da me? Collaborare in che senso?"
"Ti basterà sapere che vogliamo la stessa cosa. Jackson ti dice niente?"
"Non nominarmi quello stronzo!"
"Ecco neanche a me è molto simpatico, allora vuoi uscire o no?"
"Che hai in mente?"
"Fuori lo vedrai"
"Fammi uscire di qui"Continua
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Who's Bad?
FanfictionATTENZIONE: SCENE DI SESSO DESCRITTO. Ragazzo cinico e diffidente dal passato non facile, s'imbatte in una ragazza intrigante capace di sconvolgere il mondo di certezze da lui costruito.