Michael era steso sul letto di Tatum mentre lei era appoggiata sul suo petto che glielo accarezzava. Cosa stava facendo? Perché l'aveva fatto?
Guardava fisso nel vuoto fumando una sigaretta ancora nudo, a cercare di trovare una ragione, ma forse non vi era ragione. E Jane? Non l'amava più per caso? Certo. O peggio, amava entrambe?
"A cosa pensi?" Chiese ad un tratto Tatum.
"Eh?" Michael si svegliò da quello stato di trans.
"Cosa stai pensando?" Chiese Tatum tranquilla.
"Non riesco a capire perché sia successo" disse Michael apertamente guardandola negli. Tatum gli portó una mano al viso. "Michael non c'è nulla da capire, io desideravo te e tu me" riportó semplicemente. Michael la fissava negli occhi mentre prendeva il suo braccio e lo toglieva da se. Si alzó ancora nudo e inizió a vestirsi.
"Cosa fai?"
"Me ne vado Tatum" affermó lui.
"Non puoi andartene!" Esclamó lei saltando dal letto.
"Tatum, non rendere tutto più difficile"
"Tu mi ami ancora Michael, lo so, lo sento" gli intimó portandolo a se per baciarlo ma Michael si scansó afferrando le sue braccia abbastanza infastidito.
"Guarda che io non ho dimenticato cosa mi hai fatto. Io non ti ho perdonato, se sono venuto qui è solo perché mi preoccupo, non voglio che nessuno entri nei miei casini. Nemmeno una stronza come te" affermó acido.
"Adesso siamo ritornati a rialzare il muro, cos'è lo abbassi solo quando ti fa comodo?"
"È stato un errore, eravamo tutti e due vulnerabili, è stato solo sesso"
"Michael... ti prego" Tatum cercó di toccarlo ancora e baciarlo ma senza riuscirci.
"Tatum, basta!"
"E va bene, vai, vai da quella stupida! E scusa se ti ho disturbato" si lamentó mentre le rigava di nuovo il viso.
"Non ti azzardare a parlar male di Jane, lasciala fuori lei!" Esclamó innervosito. "Se ci saranno novità, chiamami" disse poi chiudendo la porta dietro di se e lasciando così Tatum. Uscì da quel palazzo quasi senza respiro, si fermó per un attimo appoggiandosi al muro portando la testa verso il cielo espirando fuori tutta la preoccupazione, la rabbia e si, i sensi di colpa. Michael notó una brutta sensazione che non aveva mai provato. L'aveva tradita, e si sentiva come se avesse tradito se stesso, il suo cuore, tutto ciò in cui credeva e stava costruendo. La felicità è tanto difficile da costruirla seppur con semplici materiali, ma un attimo è capace di distruggerla. Tuttavia, non si pentì di averlo fatto, si sentiva solo in colpa nei confronti di Jane, ma Michael l'avrebbe rifatto, anche prima, ma non poteva vedere un'altra volta. Non riusciva a spiegarsi come dei vecchi sentimenti potessero ritornare a galla, dopo tanto dolore, tanta rabbia. Come se non avessero avuto la loro gloria e siano tornati per reclamarla.
Michael si mise in macchina e controlló il cellulare. Notó le chiamate perse di Jane. Lui se la spassava e lei si preoccupava.
"Che razza di uomo sono?!" Esclamó tirando un pugno sul volante. In quel momento si ricordó di un servizio che doveva fare assolutamente prima di ritornare da Jane. Compose un numero e chiamó il suo 'salvatore'.
"Pronto?!" Rispose un uomo con voce profonda e tuonante.
"Dick, sono Michael"
"Mike, cosa succede?"
"Scusa se ti chiamo, non posso parlare a telefono, possiamo organizzarci per vederci?"
"Bró io sono nella tua città, non quella Natale"
"Ah perfetto, io non posso farmi vedere in giro ho un problema"
"Ah già, sei una star adesso"
"Non è quello"
"Mmm, dove sei?"
Michael gli disse il nome del quartiere e alla fine optarono per un posto in periferia. Non era prudente entrare in cittá. Dopo una mezzoretta Dick si fece vivo ed entrambi entrarono in una specie di scantinato. "Ciao Michael come stai?!" I due si abbracciarono dopo tanti anni, e sembrava che il tempo non fosse passato per nessuno dei due.
"Ehi bró ti trovi bene!" Esclamó Michael con un mezzo sorriso.
"Dimmi tutto!" Gli incalzó Dick sedendosi mentre cacciava una bustina piena di erba.
"Si tratta di Bob" disse secco Michael, guardando come l'amico faceva una canna. "Bob? Quel figlio di buona donna è ancora in giro?"
"Ti ho chiamato perché potresti essere nei guai"
"In che senso?"
"Lui e Notorius sono in società, e come tu sai ho deciso di collaborare con la polizia"
"E cosa centro io?"
"Dick... Bob lo sa"
"Cosa!? Cosa?! E quando pensavi di dirmelo coglione?! Questo deve sparire, ci penserò io a chiudergli gli occhi!"
"Dick non sono qui per questo, ma solo per dirti di stare attento, prima che tu possa essere scoperto io sarò già accusato di omicidio"
"Michael, ma come fai a dirlo?"
"Bob è uno sporco, bastardo, figlio di P****! Mi sta minacciando e non so che fare" Michael andava avanti e indietro cercando di calmare la rabbia, ma più parlava e più era peggio. Dick finì la sua canna e porse a lui il primo tiro. Michael la prese senza pensarci cercando di tranquillizzarsi. "Dimmi, di Bob"
"Dick, mi sta minacciando con i miei affetti più cari. Se non ritiro la denuncia farà del male a qualcuno. La mia ragazza stava per finirci secca l'altro giorno. Oggi è andato da Tatum e l'ha picchiata per colpa mia."
"Aspetta, aspetta. Cosa c'entra Tatum?"
"È a Los Angeles"
"E tu cosa centri con lei? Non mi dire che l'hai perdonata dopo il suo comportamento da P****!"
"No, ma ho fatto una cazzata. Ci sono andato a letto poco fa"
"Ehi, hai tradito la tua ragazza? Beh da te c'è da aspettarselo"
"Non scherzare, Jane è roba seria, era quasi un anno che non facevo sesso con un'altra persona"
"Provi ancora qualcosa per quella sciaquetta?"
"Dick, non lo so, so solo che ho una rabbia incredibile con lei ma è come se l'avessi sfogata andando a letto con lei. Sono confuso, mi è piaciuto, ma anche con Jane provo tantissimo quando facciamo l'amore"
"Facciamo che?!" Dick sgrignó la faccia sentendo l'ultima frase sdolcinata di Michael. "Amico io ti ho lasciato bene l'ultima volta, che ti è preso? Ti sei rammollito"
"È per colpa di Jane"
"Beh... scherzo, se è così non fare cazzate Michael,. Tienila stretta, ti sta salvando senza fartelo sapere"
"Mi sento uno schifo"
"Lo credo, non hai una foto? Voglio vederla"
Michael prese il suo portafoglio e cacció una foto insieme a Jane. "Oh, che pezzo di figa!" Michael diede una sberla sulla testa a Dick per monirlo. "Mi hai fatto male sce!"
"Allora cosa posso fare Dick?"
"Per stare tranquilli c'è solo una cosa da fare"
Continua.
~LiberianGirl
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Who's Bad?
FanfictionATTENZIONE: SCENE DI SESSO DESCRITTO. Ragazzo cinico e diffidente dal passato non facile, s'imbatte in una ragazza intrigante capace di sconvolgere il mondo di certezze da lui costruito.