Il tempo è un maestro prima ti insegna la lezione e poi ti fa la domanda.
Jane se ne stava lì a pensare, a rimuginare sugli ultimi eventi. Negli ultimi giorni la sua vita stava prendendo una strana piega: prima hanno cercato di ucciderla, il volo a Ludwing, il ritorno di suo fratello Stephan, e ultimo ma non meno importante l'assassino dei suoi genitori, per non parlare del malumore di Michael. Si sentiva esausta, aveva bisogno di staccare la spina, magari ritornando semplicemente a casa.
"Jane" Michael rientra in camera con uno sguardo strano, forse preoccupato. Si, era successo dell'altro.
"Michael" la voce di Jane accarezza in maniera impercettibile il nome di Michael ed egli comprende che la sua amata abbia capito.
"Quando finirà?" Chiede lei esausta.
"Piccola mia, il più presto possibile...devo dirti una cosa però"
"Parla"
"Notorius è fuori e non so come si muoveranno ma sappi che qualsiasi cosa accada io ti amo e farò di tutto per proteggerti, anche se non ci sono"
"Che vuoi dire?!" Chiese Jane preoccupata.
"Che forse mi faranno arrestare dato che secondo loro ho ucciso un uomo"
"Michael ma non è vero! E poi non conviene neanche a loro portare fuori questa storia"
"Non sai come funziona in un processo, è una guerra senza armi. Fred mi assicura che non rischio nulla, lui mi difenderà con le unghie e con i denti, inoltre ci sono le prove che ci ha fornito tuo fratello ma mai dire mai, voglio che qualunque cosa accada tu sia pronta"
"Michael io ti dico che quel bastardo andrà in galera! Non può passarla liscia, anche se porteranno a galla tutta la merda che hai fatto!" Esclama Jane in lacrime. Michael la guarda in colpa pensando a come l'avesse tradita e come allo stesso tempo fosse fortunato ad averla al suo fianco. L'abbraccia ad un tratto tirandola a se. La stringe come se non ci fosse un domani. "Ti amo Jane. Sono il più fortunato del mondo ad averti qui con me"
La porta della loro camera era semi chiusa e Stephan, il fratello di Jane poteva sentire tutto. Una morsa prese il suo cuore, come se un qualcosa l'avesse svegliato nella consapevolezza del suo stile di vita, dei suoi trascorsi da delinquente. Per tutto il tempo ha vissuto per sè senza pensare mai a nessuno. Sbrigava delle sporche faccende, rubava e faceva la vita facile, ma ora era diverso, la comparsa di Jane nella sua vita aveva cambiato il suo cuore, o meglio l'aveva risvegliato, anche lui era capace di amare e non tanto per lei, ma era arrivato il momento di fare qualcosa di speciale nella sua vita, era il momento di cambiare, così...
"Jane, posso?"Stephan bussó alla loro camera chiedendo il permesso di entrare.
"Che c'è?" Chiese lei infastidita.
"Volevo comunicarvi una decisione che ho appena preso"
"Che decisione?" Chiese Michael non capendo il suo volto.
"Ho deciso di costituirmi, e quindi dire tutto ció per cui Bob mi ha mandato e ha fatto" disse risoluto.
Jane rimase sorpresa, tutto si aspettava purché tale decisione. Michael invece, rimase impassibile. Probabilmente si aspettava una cosa del genere dopo una vita passata a far cose losche. Anch'egli voleva cambiare, proprio come fece Michael a suo tempo.
"Adesso che ti ho ritrovato già vai via?" Chiese Jane in lacrime.
"Tu non mi perderai mai più Jane. È stato grazie a te che adesso posso cambiare, fare qualcosa di buono nella mia vita"
Jane senza pensarci andó ad abbracciare suo fratello lasciandosi andare in un pianto liberatorio.
"Questo ti fa onore" aggiunse Michael con una mano sul braccio di lui.
"Grazie Michael"
"Quindi adesso le cose cambiano"
"Già Bob non ha più via di scampo"
"Solo che rimase un punto interrogativo su di te" disse Stephan.
"Già... per questo vedremo"
*******Michael e Jane ritornarono a casa. Per un po' decisero di vivere tutti insieme: Michael, Fred, Jane e Stephany.
Jane ritornó ad essere un pochino più serena rivedendo i suoi amici, ma lo stesso non poteva dirsi di Michael che era costantemente in allerta, con l'ansia che qualcuno o qualcosa potesse accadere. Sguinsaglió il doppio delle guardie del corpo per se e la sua famiglia lontano benchè non avesse più un forte rapporto. Quelle giornate sembrano fin troppo calma, serene. La quiete prima della tempesta, come un tornado.
Fred, intanto, era molto impegnato nella ricerca di prove e come portarle in tribunale semmai ci fossero stati problemi, al momento avevano già presentato denuncia contro Bob e Stephan si era costituito, quindi era già in prigione. Tuttavia, Bob era ancora libero e lo stesso valeva per Notorius "le indagini della polizia richiedono il loro tempo" questo fu la risposta del commissario, dunque poteva accadere di tutto. Sicuramente Bob già sapeva tutto, ma se si fosse mosso avrebbe commesso un grave errore.
Ad un tratto si sente bussare alla porta. Tutti si girano di scatto, silenzio tombale. Michael va ad aprire "chi è?"
"Michael sono io"
Dick si presenta a casa di Michael.
"Ehi Dick, che ci fai qui?"
"Sono venuto a darti una bella notizia"
"Che vuoi dire?"
"Devo ringraziare il tuo amico che si è costituito"
"Intendi Stephan?"
I presenti ascoltavano senza capire nulla, compreso Michael.
"Si, voglio seguire il suo esempio"
"Cosa?!" Michael non si aspettava di sentire una cosa del genere, soprattutto perché aveva promesso di proteggere il suo amico. Cosa gli era preso?
"Dick io non permetterò mai che tu vada in galera, dopo tutto quello che hai fatto per me"
"Michael, è meglio per entrambi, io non ce la faccio più a dormire la notte in questo modo. Voglio farla finita"
"Dici sul serio amico?
Sei sicuro?"
"Si che sono sicuro!" Esclamó Dick risoluto.
"Non ci credo la situazione si è conclusa da sola" affermó Stephany confusa da quella situazione.
Michael abbracció il suo amico Dick mentre Fred.
"Saró felice di difenderti Dick se me lo permetterai"
"Oh, sono onorato ma non ho una lira"
"Non preoccuparti ci penserò io a questo!" Esclamó Michael.
"Per te lo farò anche gratis" aggiunse poi Fred.
La situazione sembró migliorare all'improvviso, tutto si era risolto, quindi il processo non sarebbe andata nemmeno per le lunghe. Così Fred avvió subito le pratiche dopo che Dick si costituì al commissario che si occupava del loro caso.
Passó una settimana e Notorius fu nuovamente arrestato e non ci sarebbe voluto così tanto anche per Bob.
Michael quel pomeriggio fu costretto ad andare a lavoro e con le ragazze rimase Fred.
Si sentì bussare alla porta, Jane era convinta che si trattasse di Michael. Andó ad aprire con il suo dolce sorriso e chiese chi fosse. "Postino. C'è un pacco per il signor Jackson" affermó la voce.
Fred fece segno di non aprire ma Jane intravedeva un ragazzino con un semplice cappello. Si fidó del suo istinto e aprì sentendo che non ci fosse nulla di male. Non appena lei aprì alla porta il ragazzino "mi dispiace" guardó al suo lato e avanzó di violenza un uomo armato chiudendo la porta con un semplice calcio. Vi chiederete dove siano le guardie del corpo. In una scia di sangue lungo il corridoio dell'ingresso.
"Tu sei Bob"
"Oh vedo che non c'è bisogno di presentazioni" disse lui.
"Hai ucciso i miei genitori" sputó Jane con tutto l'amaro che aveva in bocca.
"E adesso lo farò anche con te"Continua
~Liberian Girl
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Who's Bad?
FanfictionATTENZIONE: SCENE DI SESSO DESCRITTO. Ragazzo cinico e diffidente dal passato non facile, s'imbatte in una ragazza intrigante capace di sconvolgere il mondo di certezze da lui costruito.