15.You've been hit by a smooth criminal

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Michael decise lasciarla stare, di non fare il passo più lungo della gamba e di prendersi del tempo per capire il da farsi. Quella ragazza non era per niente semplice, era un mulo, difficile, ma ogni cosa lo motivava nei suoi sentimenti e si promise che mai l'avrebbe lasciata andare, era lei che poteva aiutarlo a cambiare, a vedere la vita in modo migliore, qualcosa di pulito esisteva ancora. L'amore allora esisteva. Michael restó in anzienda per la maggior parte del tempo, tra consulenze, prove, si mise a scrivere e riscrivere. Provó di tutto e pensó anche a delle nuove attrazioni da portare sul palco quando avrebbe ricominciato il Victory Tour. Jane nel frattempo, fu costretta a ritornare a casa dato che Stephany non si sentì bene e aveva bisogno di lei.
La giornata passi liscia, monotona, senza alcuna novità per Michael. Si buttó a capofitto nel lavoro per non pensarci. Fred era dispiaciuto per lui, adesso che aveva cominciato ad aprire il suo cuore, Jane aveva deciso di non credergli, di non rischiare più, di poter dare una vera possibilità a quel rapporto intrigato che era il loro.
"Ehi Mike... che ne dici di una pausa? È tutto il giorno che sei incollato a quella sedia a scrivere e cambiare le note di questo demo.
"No Fred, preferisco finire questo progetto" disse secco senza nemmeno alzare lo sguardo dal foglio tutto scarabocchiato.
"Cosa stai progettando?"
"Sto cercando di elaborare un motivetto che mi è venuto in mente ieri sera"
"Mmm, e come fa?"
"Vuoi sentirlo?"
"Già lo hai sviluppato?"
"A sviluppare si, peró c'è parecchio da fare"
Michael fece partire il suono nella sala discografica che potè creare con gli artisti che si trovavano lì per caso quella giornata. Era un suono limpido, dolce, lento, faceva rilassare.
"Wow, è ottima per rilassarti!"
"Beh si, ma ho in mente alcuni strumenti particolari da aggiungere"
"Sono anni che ti conosco e ancora non riesco a capacitarmi per come tu faccia a creare questi capolavori!"
"Dai non è niente"
"Scommetto anche che l'ispirazione è venuta da lei"
"Beh si... diciamo che racchiude tutte le sensazioni nuove che non ho mai provato"
"Posso vedere le strofe?"
"No"
"Perché?"
"Perché non ne sono convinto, quando avrà un titolo allora si"
"Dai Mike!"
"Sei duro eh!"
"Che fa?"
"Non mi va"
I due rimasero a battibeccare ancora per un po' mentre l'orologio segnava l'orario di chiusura, infatti tutti erano già andati via.
"Andiamo a casa?"
"Va tu, io rimango ancora un po'"
"Va bene, ma non venire tardi, questa sera se vuoi partita e birretta"
"Si, rilassiamoci un po'"
"Ok, a dopo"
Erano le 9 e al suo piano non c'era nessuno apparte la sicurezza a piano terra. Jane, intanto, si stava occupando di Stephany che si è rotta un piede all'università mentre armeggiava con una telecamera molto grossa.
"Guarda, hai un'abilità assurda a romperti un piede con la telecamera!"
"Infatti non uscirò più di qui per il resto della mia vita per la figura che ho fatto"
"Si e intanto mi hai fatto perdere una giornata di lavoro, anzi di due lavori, oggi sarei dovuta andare in negozio"
"Dai, non ci mancano al momento i soldi"
"Oggi Michael mi ha chiesto di uscire"
"E allora che ci fai ancora qui?"
"Scusa come fai senza di me!?"
"Andiamo adesso già posso alzarmi con le stampelle"
"E poi ho detto di no, non ho nessuna intenzione di uscirci"
"Secondo me sei troppo dura con lui"
"Ma per favore Steph, lui vuole portarmi solo a letto"
"Beh non credo che ti sia dispiaciuto in quel momento quando la popstar ti ha fatta venire nelle mutande!"
"Ma che volgare e io che ti racconto sempre tutto"
"Devi, sia chiaro"
"Certo che no... e poi credo George abbia un certo interesse per me"
"Si, le farfalle le sente un po' più giù della pancia"
"Andiamo, perché dici così? Eppure lui si è comportato sempre bene con me, è gentile, onesto... anche a lavoro è sempre pulito e non mi ha mai messa a disagio"
"Contenta tu, ma per me ha ragione Michael"
"Tu Michael non devi più nominarlo"
"Guarda che sei stata tu a mettere l'argomento in mezzo"
"È meglio che mi metta a studiare va, domani devo consegnare delle cose dato che non le ho fatte oggi"
Jane si mise a rovistare nella borsa è solo allora capì che gli mancava il necessario.
"Cazzo, ho dimenticato il protocollo in azienda"
"Beh va a prenderlo"
"Sono le 9, credi che si possa ancora entrare?"
"C'è sempre qualcuno che rimane fino a tardi nelle grandi aziende"
" e tu come fai?"
"Non preoccuparti, qualche ora senza di te ce la farò"
Jane mise la giacca e si catapultó in azienda. Per fortuna la fecero entrare anche se era vuota e silenziosa, una scena un po' austera. Così andó al suo piano prese le cose e si apprestó ad andarsene. Allo stesso tempo Michael stava andando via. Era sulle scale del pianerottolo di Jane, dato che erano vicini i loro reparti.
Michael era dissolto nei suoi pensieri e non si accorse di una figura travestita da tecnico che lo inseguiva. Ad un certo punto il tizio con una strana maschera lo aggredì. Michael seppe difendersi finché il tizio non tiró fuori la pistola. Michael si trovava in difficoltà.

~continua

_liberiangirl_

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