39. The past returns.

304 17 3
                                    

Sono passate quasi due settimane da quando il Victory Tour ha ripreso le sue tappe. Michael e Jane ancora una volta insieme in una trasferta, sembrano aver ripreso la loro normale routine da 'viaggio', routine destinata a finire dato che questa sera ci sarà l'ultimo concerto.
Era quasi ora di pranzo e Jane ebbe una dolce idea per deliziare Michael al suo arrivo dalle prove di questa sera. Fa arrivare in camera il pranzo.
"Salve questo è il pranzo che mi aveva ordinato" afferma gentilmente il cameriere. Ragazzo alto, snello e spalle larghe, il classico tizio per cui tutte andiamo matte. Ormai Jane lo conosceva bene di vista, si può dire che negli ultimi 4 giorni abbia visto più lui che Michael. "Grazie sei molto gentile" gli dice lei in maniera dolce. Il ragazzo si ferma per un momento sorridendole. La guarda come se non la dovesse più rivedere. Jane rimane un attimo sospettosa. Perché la guardava così quel ragazzo? Lei diretta.. " perché mi guardi così?" Chiede esplicitamente.
"In che senso?"
"Perché mi guardi con quello sguardo?"
"Chi io? Ehm... scusi non me ne ero accorto"
"Scusami tu forse è per la mancia"
"Ma no che dice. Anzi, ci mancherebbe... per me è un piacere aiutarla e mi scuso umilmente per averla messa a disagio" si scusa il ragazzo diventando rosso come un peperone.
"Dammi del tu, mi fai sentire vecchia... e poi non ti preoccupare, solo che ti eri fermato e non capivo il perché"
"Beh... sarebbe fuori luogo dirti il perché" ammette alzando le spalle.
"Cosa vuoi dire?"
"Niente... solo che... sei molto bella e assomigli tanto ad una mia vecchia amica" afferma lui quasi a malincuore.
"Noto una certa tristezza nel dirlo.."
"Si, ma è una storia lunga"
"Vuoi parlarne?"
"La ragazza di Michael Jackson che mi invita a parlare? Davvero? Non è che ci stai provando con me?" Chiede lui ironizzando. Quella frase fu sufficiente per iniziare a ridere e scherzare.
Il ragazzo fa per entrare, prendendosi prima la sua pausa. "Quando Michael è a lavoro io a volte sono confinata in albergo e mi sento sola... spesso torna tardi" ammette Jane sedendosi sul divano di quella lussuosa suite che sembrava un vero e proprio appartamento. Beh, Michael non ha mai badato a spese da quando è diventato ricco.
"E quindi hai approfittato della mia storia per stare un po' in compagnia" continua il ragazzo.
"Scusa" sussurra Jane ma poi continua " se devi andare vai non voglio che hai problemi per colpa mia"
"Assolutamente no, sono contento di parlare con te... in effetti avevo anche bisogno di parlare con qualcuno"
"Come mai? Non hai amici?"
"Si ma, non da confidarmi"
"Chi è la ragazza che mi somiglia?"
"Era la mia migliore amica, si chiamava come te, Jane. Era la mia vicina di casa e spesso uscivamo a giocare al parco adiacente. Poi un giorno sì è trasferita e non ho più saputo nulla di lei."
"Scusa ma tu di dove sei?" Chiede Jane come se avesse avuto un intuizione.
"Io Wilshire, California" Jane non appena sente quelle parole comprende subito di essere lei la ragazza di cui parla. Un tuffo nel passato si fa strada nel presente.
"Non ci posso credere, Jake!"
" e tu come fai a... no! Sei davvero tu?"
"Si Jake! Sono io!" Esclama Jane felice come una bambina. Jake è così incredulo che forse ancora non aveva realizzato. I due si abbracciano nella sorpresa più totale. Mai all'idea di ritrovarsi di fronte al primo amore. "Come ho fatto a non riconoscerti? Sei così diversa! Però dicevo che assomigliavi a lei, cioè a te del passato"
"Anche tu sei cambiato tantissimo!"Continuano a parlare di loro e di cosa avevano fatto negli anni in cui non si erano più visti.
"Perché non mi hai mandato più tue notizie? Credevo che non volessi più saperne nulla di me" afferma Jake triste.
"Jake ho trascorso davvero un periodo triste della mia vita dopo poco che mi trasferii, sai che io sono stata adottata quando avevo pochi mesi, e ho avuto due stupendi genitori... poi purtroppo sono morti e sono rimasta da sola a 16 anni. So di avere un fratello maggiore, quello vero, ed è stato lui ad ucciderli e..." Jane piange a dirotto ricordando il passato che si era ripromessa di non riportare mai più a galla. E nemmeno con Michael o Stephany ne aveva mai parlato. Invece con Jake, risultó tutto più facile, come se potesse essere l'unica cosa più vicina al suo passato.
"Ehi Jane, non piangere! Scusami, non volevo essere così egoista"
"Eccolo lì, sono contenta di sapere che hai ancora questa sensibilità"
Jake di risposta la abbraccia e la coccola come se fosse ancora la sua ragazza. Poi le asciuga le lacrime con il pollice della sua mano. "Dai non parliamo ancora di te. Cosa mi racconti?? Sei fidanzato?" Chiede lei. "Beh, mi sono lasciato pochi mesi fa... ma non era storia tanto seria"
"Capisco..."
"Invece tu, con Michael Jackson? Come caspita hai fatto ad incontrarlo? È praticamente impossibile!"
"Perché lui si nasconde bene!"
"E sei felice?"
"Si, ma il lavoro a volte ci tiene tanto lontani"
"Infatti lo vedo non è ancora arrivato. Il pranzo ormai si sarà fatto freddo. Non mangi?"
"Si ma volevo aspettare Michael"
"Se vuoi posso comunque continuare a farti compagnia a momenti avrei staccato il mio turno"
"Bene!"
Ad un tratto chiama Michael. "Pronto amore?"
"Si Michael?"
"Mangia senza di me... purtroppo tornerò tra un oretta perché devo finire con delle scartoffie"
"Ma avevo fatto portare il pranzo in camera"
"Lo so cucciola mi dispiace, è stato un gesto così carino ma non posso muovermi"
"Vabbè... allora ci vediamo dopo, vorrà dire che me ne starò in compagnia del buon vecchio Jake" afferma a telefono mentre sorride al cameriere.
"Jake? Chi cavolo è?"
"Poi ti dirò quando torni a dopo amore"
"Ma"
Jane stacca prima che Michael potesse fare una scenata a telefono. Nel frattempo Michael sta per andare su di giri. Chi è Jake? E perché era così tranquilla? Cosa gli stava nascondendo? Cerca di ritornare sulle 'scartoffie' ma non riesce a restare calmo così richiama. Purtroppo non risponde nessuno. "È uscita. È uscita! Ma che già sapeva che non sarei tornato?!" Michael inizia a parlare da solo per il nervoso. Perché non conosceva nessun Jake. "Cazzo. Ha dovuto conoscerlo per forza adesso! Io non conosco nessun Jake... questa è un'altra delle sue stronzate! Ah ma sta volta non la passa liscia" Michael mette la giacca intento a ritornare in hotel ma purtroppo qualcosa lo trattiene o meglio qualcuno.
Michael rimane interdetto. Un uomo che si può definire suo coetaneo, di bella presenza: alto, viso squadrato, occhi di ghiaccio e barbetta rasata ad 1, vestito delle migliori marche. Ma aveva un qualcosa che Michael avrebbe riconosciuto anche sotto a tante maschere. Il suo sguardo beffardo, furbo... nulla di promettente. " Bob?"
"Ciao anche a te Michael"

Continua...

 Who's Bad?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora