49.Gone too soon

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C'era un silenzio tombale, un terreno colmo di verde, un vento che ti accompagnava e qualche cinguettio di qua e là, tuttavia intorno risedeva la vita ormai vissuta delle persone, delle lapidi ricordavano il loro passaggio su quella terra.
Alcune persone vestite di nero erano riunite intorno ad un'altra persona che aveva detto addio, strappato dalla vita ingiustamente da un colpo di pistola.
Michael era lì, vestito di nero e con delle reyban nere che gli coprivano gli occhi. Voleva dire un ultima cosa prima di salutare per sempre il suo migliore amico, ma il senso di colpa gli impediva di parlare così invece di parlare Ai presenti scoppia in lacrime e non dice più nulla. Il dolore era troppo grande, perché era successo proprio a lui, Fred che era stato sempre così buono e onesto nella vita. Michael non fa che pensare ad una sola cosa: doveva esserci lui lì dentro. Sembra ancora di sentire la sua voce, quella che ogni mattina gli ripeteva di continuo di alzarsi e di sbrigarsi per andare a lavoro, quella del suo avvocato che grazie a lui hanno sempre vinto tutte le cause; sembra ancora di vedere Fred che gli predisse tutto su Jane, lui aveva sempre saputo che ci sarebbe stato qualcosa, qualcosa di profondo. E ora? Dove erano i suoi consigli? Ogni volta che lo ammoniva, le sere a bere per i locali, a chiacchierare fino a notte fonda, le risate, e anche qualche pugno. Fred era andato via per sempre.
Di fronte Michael c'è Jane, con sguardo distrutto e scavato dalle lacrime. Le loro vite erano cambiate per sempre. Guardava la tomba di Fred e con lui morire anche il suo rapporto con Michael dopo ciò che era successo. Stephany non smetteva di piangere, lei che aveva trovato finalmente l'amore in un ragazzo così dolce e rispettoso, sincero e di gran cuore, un cuore così grande da sacrificarsi per il suo migliore amico.
I parenti e gli amici fanno così un ultimo saluto a Fred.
Dopo il funerale Michael ferma Jane per un braccio mentre era intenta ad andarsene con la sua migliore amica.
"Jane.."
"Michael, non è il momento" dice fredda con un tono di voce basso e arido.
"Volevo solo dirti che preferirei esserci io lì dentro, pur di non aver fatto del male a Fred e a te. So che ti ho persa per sempre e non voglio giustificarmi per ciò che ho fatto, ma sappi, che anche se non ci credi, ti amerò per sempre. In questa vita e nell'altra" sussurra Michael mentre una lacrima esce da quegli occhiali neri. La sua voce era rotta, senza più alcuna emozione che rispecchiasse un minimo di speranza.
Jane ritrae subito il braccio e lo guarda impassibile, come se le parole non l'avessero minimamente sfiorata."Non hai colpa per la morte di Fred, ma per la mia si" gli incalza per poi girarsi e andarsene.
"Merito queste parole, quanto il tuo odio in questo momento, ma non dirmi che non ho colpa verso Fred." Le dice mentre lei è di spalle. Jane si ferma e dalla sua posizione gli risponde di rimando. "Ti ho detto ciò che penso poi non è più un mio problema cosa ti dice la tua coscienza." E riprende a camminare.
Michael la raggiunge ancora un volta sbarrandogli la strada.
"Santo cielo Jane, perché ti comporti così? Urlami, picchiami ma ti prego, non trattarmi così" gli dice con un suono di voce che sa di lacrime.
"Non ne vale la pena. Io oggi sono venuta per due funerali, per quello di Fred e per il tuo. Addio Michael. Non cercarmi più"
Jane fa per andarsene mentre Michael rimane lì, immobile ad assistere alla sagoma di Jane che si allontana sempre di più e divenire sempre più piccola, un puntino all'orizzonte.

~~~~~~ 2 anni dopo ~~~~|

Avete presente quando si dice che l'amore fa giri immensi e poi ritorna? Questo perché è il più saggio di tutte le follie, è il motore della vita, e la vita è una bastarda perchè bella, ma alcune volte ti fotte. Impari la lezione facendo prima pratica e poi teoria.
Siamo nel 1987, Jane ha ormai concluso tutti gli studi diventando manager a tutti gli effetti. Ha terminato anche il suo ultimo progetto con la Montown Records, beh vi chiederete se Michael e Jane si sono più incontrati a lavoro. Ebbene... no! Michael ha lasciato la Montown dopo aver deciso di intraprendere la carriera da solista allontanandosi da tutto e da tutti, specialmente da Jane che lavorava lì. I suoi tentativi di riavvicinamento con Jane sono ogni volta falliti e così non potè che rispettare la sua decisione allontanandosi del tutto. Egli sembra essere andato avanti con la sua vita buttandosi con anima e corpo nel suo lavoro, infatti tra pochi giorni uscirà il suo nuovo album intitolato BAD. Due nuove figure intravediamo nella vita di Michael e Jane: Jake, che abbiamo già conosciuto nel corso degli eventi, è ricomparso nel momento più triste della vita di Jane e dopo averla sostenuta e stato vicino, egli ha finito per riscoprire il suo primo amore. Sembra esserci del tenero tra i due, escono spesso insieme, sanno come divertirsi, parlano molto. Che Jane abbia nuovamente aperto il suo cuore?
Nella vita di Michael invece, si fa strada una donna sensuale a tratti dolce, con la quale ha un forte interesse in comune: la musica. Si tratta di Sheryl, una cantante e compositrice che Michael ha scoperto per caso a Los Anegeles mentre lei faceva la cameriera in un bar (cosa vera), nei momenti in cui Michael cerca di affogare il suo dolore uscendo e andando a sbronzarsi da qualche parte. Sheryl ha aiutato molto il nostro Michael ad uscire da una parentesi spaventosa della sua vita che non è finita con la morte del suo migliore amico. Per un po' aveva abbandonato l'idea di ritornare a cantare, non voleva più lavorare. La sua vita era finita quello stesso giorno in cui se ne andò Fred e con lui Jane. Nulla aveva più senso se non vivere alla deriva. Desiderava essere punito per le sue colpe. Aveva iniziato a bere e a fare botte ogni volta, le risse non mancavano mai fu così che Michael conobbe Sheryl...
"Ehi! Lo sai che la tua ragazza ha un sederone da paura?" Michael è in un bar, ubriaco fradicio ed è in cerca dì rogna.
"Sei ubriaco, vattene prima che ti spacchi la faccia!" Lo avvertì il tizio.
"Te la fai addosso... eeee vieni qui! Vieni merda! Sei un pisciasotto accanto a questa ragazza!" Michael insultó il tipo appositamente ed egli rispose con un pugno. Ci fu una rissa tra loro quando il proprietario del locale riuscì a separarli.
Michael era conciato male, non si reggeva in piedi, si sedette di nuovo al bancone ordinando del whisky. Il proprietario glielo vietó. Michael era nervoso.
"Voglio del whisky! Li ho i soldi!"
"Signore adesso basta, la prego"
Una dolce ragazza con i capelli ricci e biondi si intromise per farlo ragionare.
"E tu chi sei?"
"Mi chiamo Sheryl"
"Sembri tanto buona... non voglio farti problemi" disse Michael a bassa voce " andrò a bere da un'altra parte" continuó facendo un gesto con la mano. Cercó di alzarsi ma svenne a terra. Sheryl aveva quasi finito il turno e dato che non c'era più nessuno, decise di aiutarlo.
"Come ha fatto Michael Jackson a ridursi così?" Gli chiese mentre lo aiutava a fargli riprendere i sensi.
"E come sai che sono MJ?"
"Beh, le sono caduti i baffi"
Michael cercó di rimettersi i baffi caduti a terra.
"Non ha paura di farsi riprendere così dagli scoop?"
"Non me ne frega più nulla"
"Ieri è uscito su un giornale scandalo"
"Chi se ne fotte"
"Che le è successo?"
"Ho perso tutto" disse lui sospirando forte per il dolore.
" mi dia le chiavi la accompagno in ospedale ha delle brutte ferite"
"No, voglio andare a casa"
"Ma..."
"Ti prego lasciami in pace, non merito tante attenzioni"
"Ormai sono qui, non posso fare finta di niente"
"Troppo buonismo"
"Se lei è così idiota"
"Ci conosciamo?"
"No"
"E allora come si permette?"
"Senta, mi ha già rovinato la serata, ora non posso fare altrimenti. Su andiamo!" Esclamó Sheryl aiutandolo ad alzarsi e andare verso la macchina. Lo accompagnó a casa e gli curó le ferite.
"Non dovevi"
"Non c'è problema"
Sheryl gli preparó un caffè, lui la guardó mentre era di spalle e gli venne in mente quel dolce ricordo con Jane che la stuzzicava a casa sua mentre era intenta a fare il caffè cercando di non farsi sentire da nessuno o con George che li colse quasi in flagrante.
Si sentì ridere e Sheryl si voltó
"Ti diverto?" Chiese Sheryl.
"Mmh no è che... mi ricordi una persona"
"Un'amica?"
"Una specie"
"Una fidanzata"
"Giusto"
"E dov'è questa fidanzata nel momento del bisogno?" Chiese Sheryl riferendosi al momento attuale.
"Sento un tono accusatorio, quello cattivo sono io non è lei... non è la classica storia che lei mi lascia per un altro"
Sheryl gli porse il caffè ormai interessata alla sua storia. Le dispiaceva, vedeva un uomo solo, ricco sfondato ma con nessuno che bevesse un caffè con lui.
"Cosa hai fatto per perdere tutto?"
"Perché dovrebbe interessarti?"
" magari per farti stare meglio"
Disse lei guardandolo negli occhi quasi con un'empatia, come se avesse anche lei vissuto lo stesso tempo fa. " qualcosa mi dice che tu mi capisci bene"
"Cosa rende così triste il tuo cuore?"
"Ho perso l'amore e l'amicizia nello stesso momento"
"Cosa?"
"Mentre la mia ragazza scopriva che l'ho tradita il mio amico è morto al posto mio"
Insieme si guardarono negli occhi. Michael cominció a piangere ed ella non potè far altro che abbracciarlo.

Ritornando al nostro momento, Sheryl è diventata un pezzo importante per Michael a partire da quella sera. Da lì hanno cominciato a vedersi più spesso, a scoprirsi, non appena Michael sentí la voce di Sheryl, comincio a scrivere di nuovo e a provare. Fu per lui la sua nuova ispirazione, la spinta a ripartire. Tuttavia niente di più fino a quel momento ci fu tra loro. Lo stesso anche tra Jane e Jake. 

Al momento Jane era intenta a prepararsi per uscire con Jake, le avrebbe fatto una sorpresa. Anche Michael si stava preparando per uscire con Sheryl, oggi era il suo turno libero.
Jane andó a cena con Jake, e qual era la sua sorpresa?
"Jane sei contenta? Ti ho portato allo Spago!"
"Perché proprio qui?" Chiese quasi infastidita. Jake rimase sorpreso dalla sua reazione. "N-non ti piace? Nessun problema possiamo andare da un'altra parte"
"No Jake, anzi è bellissimo, scusami è che sono un po' presa dal lavoro, in questi giorni dovrò conoscere un nuovo cliente e ancora non so di chi si tratti"
"Come sarebbe a dire?" Chiese lui incuriosito.
"Che mantiene l'anonimato perché è fin troppo in vista, quindi preferisce farsi conoscere direttamente al colloquio. "
"Oh Jane, sei così brava come manager che anche ai piani alti è arrivato il tuo nome"
"Già per questo devo ringraziare Stevie Wonder, se non fosse stato per lui, non avrei mai avviato la carriera"
"Allora? Entriamo?"
"Entriamo!"
Jane fa per entrare insieme a Jake e come ben sapeva, dato dal suo fastidio, quel posto la investì subito con i suoi ricordi correlati a Michael e alla sua gelosia. Ma cercó di non pensarci, sebbene fosse molto difficile.
"Dai Michael che siamo già in ritardo! Ho prenotato per le 8 e adesso sono le 9!" Esclamó Sheryl mentre entrava, per puro caso, anche lei allo Spago. Michael fu riportato alla realtà dalla sua voce perché incantato da vari ricordi. Ricordava fin troppo bene quella sera al ristorante, quando seguì Jane, era anche insieme al suo migliore amico.
Michael e Sheryl si accomodano al loro tavolo. Egli si guarda intorno nella speranza di recuperare più dati possibili in memoria, un modo per non dimenticare del tutto. Michael e Jane erano seduti di spalle quindi non c'era modo che potessero vedersi dal loro tavolo. Quante probabilità c'erano che due persone che si sono amate tanto e non si vedevano da anni potessero essere nello stesso luogo e nello stesso momento? Lo spazio tempo si era annullato per loro senza che lo sapessero.

Continua....

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