63.Don't walk away

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Il bacio venne all'improvviso interrotto da Jane. Uno sguardo di confusione si faceva strada sul volto di Michael mentre lei si portava le mani sugli occhi.
"Jane, lo so che lo vuoi anche tu, e non solo il bacio ne è la prova" le disse Michael con la speranza che trapelava dalla sua voce.
"Michael, basta. Ti prego vai via adesso, devo uscire o faró tardi" rispose lei cercando di riprendersi.
"Perché mi rifiuti? Perché non vuoi sentire l'amore dentro di te?"
"Perché non voglio piú soffrire"
"Ti prometto che non ti faró piú soffrire, il mio cuore batte solo per te!" Esclamó Michael cercando di avvivinarsi ma lei indietreggió.
"Sta lontano da me Michael"
Michael era stanco, non sapeva piú che fare. Quel bacio sembrava regalargli un ulteriore speranza ma non bastava, non gli bastava.
"Jane cosa devo fare affinché tu mi creda?" Le chiese senza via di uscita.
"Niente Michael. Se davvero mi ami come dici, fa quello che ti chiesi anni fa... lasciami stare, non mi cercare piú"
"Che cosa? Mi stai chiedendo ancora una volta di rinunciare a te? Dopo questo incredibile bacio che mi ha ridato la luce tu vuoi portarmela di nuovo via?" Chiese Michael deluso e amareggiato.
"Io dopo questo bacio ho capito che non riusciró mai a perdonarti" ammise Jane seria nascondendo ogni emozione. Era diventata brava in questo.
"Incredibile come due secondi fa piangevi e adesso sei fredda come il ghiaccio" notó Michael piú deluso che mai.
"La vita fa questo ed altro"
"Come faccio a non cercarti piú? Noi lavoriamo ancora insieme non puoi abbandonarmi cosí" le fece notare Michael.
"Questo lo so e non ho intenzione di ladciarti cosí, ma potremo sempre sentirci per telefono e le scartoffie potrò darle a qualcuno che te le porti"
"Questo vuol dire che non verrai con me in tour, tra una settimana dovremo partire per New York"
"Ti prego, non mettermi in difficoltá, non dirmi che mi farai pagare una penale"
"No, non sono cosí cattivo come credi, l'avevo detto solo per farti accettare questo lavoro, anche solo per vederti, sapere che eri vicina in qualche modo, ma vedo che é stato tutto inutile..." spiegó Michael triste mentre si girava verso la porta.
"Ci ho provato Jane, ho provato a lasciarti andare come mi avevi chiesto, poi ho voluto in tutti i modi che tu entrassi nuovamente nella mia vita e tu ancora una volta stai sfuggendo da me, va bene... se questa é la tua volonta non posso farci piú nulla, per amor tuo, per l'ultima volta ti dimostro di amarti andandomene via" le disse Michael con una lacrima che bagnava la sua guancia. A Jane le si strinse lo stomaco, si sentiva male a recargli cosí tanto dispiacere ma non poteva far altrimenti, aveva troppo paura di fidarsi ancora, rischiare sapendo che forse avrebbe sofferto ancora. "Per sempre questa volta" le incalzó Michael annuendo con il viso. Jane alzó lo sguardo verso di lui e l'ultima frase le provocó una certa inquietudine.
"Che vuoi dire? Che mi lascerai in pace?"
"Vuol dire che mi metteró subito a cercare un nuovo menager e domani ti pagheró tutti i servizi che mi hai reso tramite il mio avvocato"
Jane fu sorpresa dalla velocitá in cui Michael prese questa decisione. Ma infondo era ció che voleva no?
"D'accordo..."
"Allora non mi resta che andarmene" disse Michael dirigendosi alla porta mentre Jane rimaneva lí in piedi, inerte. Uno stato d'ansia mista a paura si facevano sentire finché..
"Michael!" Esclamó Jane.
"Si Jane?" Chiese senza guardarla mentre aprí la porta.
"Mi dispiace" confessó Jane, non sapendo cosa dire, forse un piccolo disperato tentivo a far sí che rimanesse qualche secondo in piú per guardare ancora una volta i suoi occhi, i suoi ricci.. "Non ti credo, ma lo accetto. Addio per sempre Jane, spero che questa tua decisione ti renda felice" le disse Michael un'ultima volta. In un attimo la porta di casa di Jane fece sparire la sagoma di Michael, il suo corpo, quelle braccia che fino a poco tempi fa l'avevano tenuta stretta, le labbra che l'avevano fatta rivivere, gli occhi che le dicevano quanto l'amavano. Tutto era sparito e Jane cadde in un pianto di sconforto misto a disperazione, era rimasta solo la sua consueta solitudine, il dolore che non voleva andarsene e il rimorso di non aver detto di sí a Michael.

~ 2 mesi dopo ~

Stephan, il fratello di Jane, dopo due anni di carcere e la possibilitá di uscire con cauzione, varcava il cancello d'uscita dal carcere di San Francisco e si dirigeva verso una mercedes. Il tizio incappucciato gli fece segno di salire e dopo si abbracciarono.
"Michael ancora non so come ringraziarti per tutto ció che hai fatto per me" disse Stephan.
"Sono io a doverti ringraziare, se non fosse stato per te quel pezzente sarebbe ancora a piede libero" affermó lui.
"Come mai tutto incappucciato?"
"Beh la fama mi ha fatto questo... a volte non so che darei per una vita tranquilla, ma in fin dei conti mi piace"
"Si, peró io ancora non ti ho perdonato per ció che hai fatto a Jane"
"Beh, neanche lei, sebbene ci abbia sperato"
"Ma sbaglio o vi stavate rifrequentando?"
"Ti spiego meglio a casa, ah comunque sei mio ospite, e prenditi tutto il tempo per capire come ricominciare insieme alla tua libertá"
"Ma Michael, hai giá fatto tanto"
"Niente ma o mi offendo"
"E va bene..."
"Presto uscirá anche Dick... invece Bob fará la fine che merita"
"E cioè?"
"Andrá all'ergastolo per la morte di Fred"
"Io gli avrei dato la pena di morte"
"Io non sono d'accordo é pur sempre un essere umano"
"Si peró lui ha eliminato una vita umana, una vita per una vita" affermó Stephan.
"Adesso andiamo"
I due varcarono il ranch di Michael, Neverland, e Stephan non poteva credere ai suoi occhi. L'incredibile posto che fece costruire era un qualcosa di assurdo e sembrava davvero l'isola che non c'é. Dopo che Stephan sistemò le sue cose in camera raggiunse Michael nel grande salone.
"Michael questo posto é da paura, quanto tempo hanno impiegato per costruirlo?"
"Se non sbaglio 3/4 anni tutto il ranch, tra la casa principale, le varie depandance, le giostre e lo zoo"
"Cosa? Hai anche un zoo?!"
"Si, mi sarebbe tanto piaciuto portare qui Jane, ma non é mai voluta venire"
"Mi spieghi che succede?"
"Io te lo dico ma non ti demoralizzare. In poche parole, io e Jane ci siamo ribeccati ad una cena"
"E questo giá lo so, ricordo che mi dicesti che stavate lavorando insieme e vi stavate rifrequentando"
"Beh... in un certo senso"
"Che vuol dire?"
"Facevamo solo sesso ok?"
"C-cosa?"
"Ecco, sapevo che ti avrebbe dato fastidio"
"Beh, tutto ció é assurdo non capisco, ci andavi solo a letto? Dopo quello che le hai fatto?"
"Stephan, io fin dal primo momento che l'ho rincontrata le ho detto ció che provavo é che la storia di Sheryl era tutta una farsa, ma lei non crede piú in me, non vuole piú soffrire e mi ha chiesto una relazione fatta solo di sesso, perchè comunque l'attrazione si palpava nell'aria, ma niente di piú. Pensa che da quando ci siamo rivisti solo un bacio ci siamo dati"
"Non ci posso credere. Hai capito la mia sorellina... e durante i rapporti non vi siete mai baciati?"
"No, era un suo limite. Poi 2 mesi fa mi sono scocciato perchè non ne potevo più, avevi bisogno di amarla, dirle tutto insomma e le ho lanciato un ultimatum, ci é stato un bacio, molto bello, ma lei ha avuto paura e ha scelto di troncare tutto e io mi ritrovo qui, come un coglione ancora una volta, senza di lei, che mi manca, che la odio, non so neanche io cosa" si sfogó Michael quasi tutto d'un fiato mentre si alzava per versarsi un bicchiere di wisky. "Per giunta domattina dovró ripartire per Kansas City, il tour ricomincia... Sheryl mi dovrebbe raggiungere, dormirebbe qui questa sera, te la faró conoscere"
"Si mi piacerebbe. Comunque mi dispiace tanto Michael, ma non puoi negare che le hai fatto troppo male. Un dolore cosí non si puó dimenticare da un momento all'altro. Devi darle il modo di rielaborarlo. Per quel poco che la conosco, Jane fa di tutto per evitate il dolore, lo mette sotto al tappeto, e non mi meraviglia che dopo due anni sia ancora piena di rancore"
"Tu hai ragione, ma non ce la faccio a stare con lei e a non baciarla... ho provato anche a farle rielaborare qualcosa, volevo che se ne rendesse conto che sta diventando infelice perchè non riesce a lasciarsi andare alla vita. Le ho detto che la amavo e..."
Ad un tratto le parole di Michael vengono interrotte dall'arrivo di Sheryl che corre verso di lui per abbracciarlo. Fu cosí che Sheryl conobbe Stephan. La serata passó tranquilla tra varie chiacchiere, poi Michael si sfogó anche con la sua migliore amica in presenza di Stephan. " comunque la storia é questa, Sheryl ha deciso di non volermi mai piú perdonare e io non posso far altro che accettarlo" affermó Michael risoluto.
"Fammi capire quindi hai deciso di arrenderti?" Chiede Stephan.
"Si sté, ora basta... devo cercare di andare avanti, rifarmi una vita e non posso continuare a stare ancorato con il passato, ci é gia il ricordo di Fred che mi tormenta"
" beh ti capisco, non deve essere stato facile per te, anche tra il lavoro, le varie preoccupazioni"
"Michael, sei veramente deciso? Cosa faresti se adesso lei venisse da te?" Chiese Sharyl abbassando il viso un po' imbarazzata.
"Penso che non ci starei, non la crederei" ammise Michael guardandola diritto negli occhi.
"Dici sul serio?" Chiese Stephan.
"Si, bró é vero... io non credo piú nel nostro amore é finita, lei me l'ha detto e io questa volta le credo, quindi basta... che faccia la sua vita se é felice cosí, io ho gettato la spugna" disse Michael freddo. Poi prese una sigaretta e andó fuori. "Ora scusate fumo una sigaretta e vado a dormire domani devo uscire molto presto e anche tu Sharyl faresti meglio ad andare a letto"
"Agli ordini capo!" Esclamó Sheryl.
"Va bene ho capito, é finito il tempo di sfogo eh?" Chiese Stephan.
"Per il tempo che io non ci saró fai come se fossi a casa tua Sté, puoi invitare anche degli amici se ti va" gli disse Michael.
"Non penso che lo faró ma grazie mille"
"Michael, domani dovremmo provare meglio un paio di canzoni perché ho un piccolo problema con delle note" gli ricordó ad un tratto Sheryl.
"Va bene, ora vado fuori, buonanotte" salutó Michael.
"Sheryl ma tu esattamente che fai in tour?" Chiese Stephan curioso.
"Io faccio parte del coro, ma prossimamente canteró da sola con Michael in una canzone del suo nuovo album."
"Ah che bello, sono contento per te. Va bene allora io vado a letto. Ciao Sharyl!"
"É stato un piacere conoscerti!"
Stephan andó a dormire ma Sharyl era troppo sovrappensiero si bevve qualcosa e poi ritornó nella sua stanza. Passarono circa 3 ore e Sharyl non riusciva a chiudere occhio in ansia per ció che l'aspettava, ma non era solo questo. Decise di andare giú in giardino...

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