40. Threatned

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"Michael, non saluti un tuo vecchio amico?"
"Preferisco vederti morto" sputa Michael pieno di odio.
"Così, é questa l'accoglienza che dai alle persone?" Bob andava avanti e indietro per il camerino con non chalance e Michael iniziava ad innervosirsi. Chiudeva le mani a pugno cercando di controllarsi. "Che c'è vecchio mio? Sei nervoso per caso?" Chiede Bob nuovamente mentre si accende una sigaretta. Fa un tiro e poi espira verso Michael. "Che vuoi Bob? Sono sempre pronto a finire quello che avevo cominciato" rivelò Michael senza nessuna esitazione. "Ahm... le risse di strada non fanno più per me, insomma guardami adesso potrei sciupare il mio completo di lino" Michael di risposta si alzó di scatto e lo afferrò per la camicia. "Te ne vai o no?! Questo è l'ultimo avvertimento"
"Se fossi in te starei attento a parlare, perché vedi c'è qualcuno che sorveglia per bene la tua ragazzina... se non erro in questo momento è al parco con il cameriere. Michael! Come sei caduto in basso amico mio, acconsenti ad avere delle corna?" Michael lasció andare Bob andando in crisi. La sua Jane poteva essere in grave pericolo e lui non poteva fare nulla. Si porta una mano nei capelli, poi al viso. Bob rise a crepapelle per la sua barzelletta, non accorgendosi di Michael che gli si scaraventó addosso sfogando su di lui tutta la sua rabbia. "Puoi anche uccidermi ma poi non ritroverai più la tua donzella poiché se non telefono entro un tot di tempo ella morirà" afferma Bob ridendo mentre sputa sangue.  Michael si ferma e gli ringhia. Gli da un ultimo colpo con la sua testa facendogli uscire sangue dal naso, poi si rialza. "Che cazzo vuoi da me? Che sei venuto a fare?! Guarda che lo so che non sei in buoni giri!" Esclama Michael a gran voce.
"Ti odio Michael, ti odio dal primo momento che ti ho visto. Con quello sguardo da superiore del cazzo... non sei poi così diverso da noi. Tu hai ucciso" afferma Bob rimettendosi in piedi.
Michael cammina avanti e indietro furioso con la voglia di spaccargli la faccia.
"Ti ucciderei a mani nude" replica Michael.
"Come penso che tu sappia, non sono arrivato dove sono adesso facilmente" aggiunge Bob.
"E allora?"
"Da oggi in poi ti tengo d'occhio Jackson, un altro passo che fai con la polizia e ammazzerò prima la tua puttanella e poi te!" Esclama. Michael reagisce di nuovo ma questa volta Bob lo intercetta e lo stende a terra riempiendolo di calci.
"Sei avvertito, ritieniti fortunato... non conviene ne a me e ne a te il processo contro Notorius".
"Fa quella telefonata" dice Michael sibillando dal dolore.
"O già me ne ero scordato..." Bob fa la chiamata e per il momento Jane è salva.
"Spero di non rivederti più Michael"
Bob fa per uscire rimandando Michael a terra.
Nel frattempo Jane è al Central Park con Jake ma la prima di accorge di qualcosa o meglio qualcuno. Fa per parlare sotto voce con Jake.
"Jake... quel tizio ci sta seguendo" sibilla lei.
"Ma no, ti starai impressionando"
"Non è come pensi... guarda andiamo più in là e nota se non si muove anche lui"
I due fanno per camminare altri 50 m, e come di rimando anche l'uomo si muove senza dar nell'occhio.
"Si Jane hai ragione... ma lo conosci?"
"No ma non promette nulla di buono... credo che dobbiamo tornare in Hotel. Subito"
Jake e Jane vanno subito in albergo quasi correndo tra la folla, il tizio fa per insospettirsi così li rincorre mentre è in atto una telefonata. Poi riaggancia e li lascia andare. Nel frattempo Jane e Jake ritornano in albergo e quest'ultimo la riaccompagna in albergo. Dopo alcuni saluti e aver rassicurato Jake, Jane comprende che qualcosa è legato a Michael. Sente una strana sensazione di angoscia, come se fosse successo qualcosa, così si sbriga a richiamare Michael, tuttavia, nessuno risponde.
Perche quella sensazione? Perché non risponde nessuno? Ebbene sì, ormai Jane è più legata a Michael di quanto possa pensare. L'amore li ha uniti oltre il suo senso comune, oltre la passione. Come due anime gemelle, sono legate oltre lo spazio e il tempo. Finalmente sente una porta aprirsi e nota un Michael camminare con acciacchi aiutato da due guardie del corpo e ricoperto di varie macchie di sangue.
"Oh no, cosa è successo?" Chiede Jane impaurita.
"Sta zitta stronza, ora facciamo i conti" Michael le risponde quasi con disprezzo, era davvero arrabbiato con lei dopo lo spavento.
"Signor Jackson forse è meglio che si faccia visitare, lasci che le chiami un medico" dice una guardia del corpo.
"No grazie farò da me... dica solo al mio menager che il concerto questa sera è annullato e che rimborsino i biglietti venduti, se i fondi sponsor non bastano li rimetterò personalmente"
"Come desidera signor Jackson"
Jane è rimasta sorpresa di come l'abbia trattata avanti al suo personale, ma al momento è molto più presa a capire cosa sia successo che prendersela con Michael. Si accinge ad aiutarlo ma lui la rifiuta scansandola con una mano.
"Faccio da solo" dice seccamente.
"Michael, mi dici cosa ti è successo?"
"Che sei stata un imbecille a lasciare l'albergo! Per di più con uno sconosciuto, scommetto che è il tuo amico quello che voleva ucciderti" dice senza curarsene.
"Uccidermi? Jake? Se è così allora non era lui"
"Cosa dici?"
"Adesso tu parli, o ti finisco io per le feste. Ti presenti qui che a malapena puoi camminare. Cosa sta succedendo?"
"Succede che devi fare le valige. Ora! E voglio sapere cosa stavi dicendo prima"
"Non ti dico nulla se tu non parli! È della mia vita che stiamo parlando!"
"Tu adesso mi dici cosa cazzo ti è successo a central park!" Esclama Michael afferrandola per un braccio minaccioso. Jane ebbe quasi paura. Cos'era tutta quella rabbia negli occhi di Michael? Perché la trattava così?
"Io... io, stavo passeggiando con Jake. Q-quando.. mi sono resa conto che un uomo ci stava seguendo" racconta Jane ansiosa.
"Poi? Solo questo?"
"Ho messo in allerta Jake, anche lui se n'è accorto così siamo scappati senza dare nell'occhio, l'uomo si era messo a rincorrerci, poi se n'è andato"
"Ritieniti fortunata, quello era stato mandato per ucciderti, se io avessi fatto qualcosa a Bob"
"Cosa? Chi è Bob e perché dovevi fargli qualcosa?"
"Adesso prepara le valige"
"Ma"
"Quante volte devo ripetertelo?!" Le urla Michael contro.
"Perché mi tratti così?"
"Perché sei una stupida ragazzina che non sa quando stare zitta! E perché hai superato ogni limite uscendotene all'improvviso con questo Jake!"
"Ah adesso è per Jake?! Tu non sai niente su di lui"
"Infatti!"
"Qui l'unico ragazzino sei tu, e se proprio vuoi saperlo è il mio ex!"
"E tu esci con un tuo ex?! Cosa cazzo mi vieni a dire?"dopo questa confessione Michael esce fuori di senno.
"Tu esci con un ragazzo che non conosco, non mi dici nulla, e poi vengo a sapere che è un tuo ex. Come cazzo dovrei trattarti sentiamo? Con petali di rosa?"
"Avevo 16 anni quando ci siamo lasciati, ed erano appena stati uccisi i miei genitori adottivi perché il mio vero fratello mi rivoleva con se" dice Jane di istinto mentre si lascia cadere a delle lacrime amare.
Michael abbassa il capo senza dire nulla... non sapeva cosa fare in quel momento. Poi si avvicina a lei per abbracciarla ma lei lo rifiuta. "Devo andare a fare le valige"

Continua
LG

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