24.break of down

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Lo stomaco di Jane iniziava a brontolare ma non ci volle far troppo caso, da lì a poco finalmente avrebbe mangiato. Michael parcheggió la macchina dopo un po' sulla strada adiacente al lungo mare. Jane guardó l'orizzonte e non si aspettava di trovarsi dinanzi a quello spettacolo, ovvero una distesa d'acqua, con le onde cullate dal vento non troppo forte e il sole che si accingeva a toccare il mare per lasciare spazio alla luna, la quale, si faceva strada poco a poco. Jane guardó in cielo e una stella era lì che già vide per prima.
"Michael, mi hai portato davvero a guardare il tramonto?" Gli chiese lei intenerita.
"Questo è solo l'inizio" disse lui con un dolce sorriso.
Si accinsero a scendere dall'auto e Michael prese tutto l'occorrente per quella serata: cestino con la cena, candele, coperte. Tutto in una grande busta. Michael prese la mano di Jane e la portó con se verso la spiaggia.
"Stiamo andando davvero sulla spiaggia?"
"Certo! Faremo una bella cena a lume di candela proprio qui"
"C-cosa?"
"Che c'è? Non ti piace?"
"Certo, solo che non le l'aspettavo da te"
"Credimi nemmeno io!"
Michael posizionó un telo a terra e cominció ad apparecchiare.
"Lascia che ti aiuti" ammiccó Jane.
"No, tu non dovrai fare niente, faccio tutto io" la tranquillizzó lui.
"Sicuro di stare bene?" Inizió Jane a ridere senza più finirla.
"Sono così ridicolo mentre cerco di essere carino? E questi sono i ringraziamenti!"esclamó lui un po' infastidito.
"Dai, non te la prendere... non ci sono abituata, ecco tutto"
Una volta apparecchiato egli accese anche due candele, con una rosa bianca. Jane si sentiva stordita, non era sicura di quello che stava vivendo. Fino a un po' di tempo fa, interagiva con un Michael focoso, arrogante,cinico, per niente dolce, e adesso, tutto stava cambiando, e per quanto la situazione le piacesse, cominció a preoccuparsi. Per la prima volta si stava lasciando andare a quello che tutti chiamano amore, e questo voleva dire non solo prendersi le sensazioni più belle e tutto quello che ne seguiva, ma anche l'altra faccia dell'amore... come il rischio che tutto possa finire o andare male, soffrire, era pronta ad accettarlo? E davvero Michael l'aveva accettato?
Poco a poco si concentró sulle piccoli azioni che stava facendo Michael: lui era intento ad accendere le candele, mentre il vento gli ostacola ogni tentativo. Rise dinanzi a quella scena e notava come in quella situazione, un po' inbranato, fosse l'uomo più dolce che abbia mai visto.
Mentre cercava di accendere le candele Michael buttó un occhio verso Jane poiché si sentiva osservato.
"Che hai da guardare così? Ti stai divertendo?" Le incalzò lui.
"Si... e penso che non ho mai visto uno così inbranato nell'accendere una candela, e così dolce allo stesso tempo" gli confessó lei.
"Non so se prenderla come un complimento o un'offesa"
"Prendila come ti pare... almeno sono l'unica che posso goderti"
Lui la guardó senza dire nulla, concentrando lo sguardo nei suoi occhi, fino a farle sentire una strana scossa nel basso ventre, poi poco dopo, finalmente riuscì ad accendere la candela cercando di metterla in un vasetto apposito per non farla spegnere. Mangiarono degli squisiti saltimbocca fatti dal nostro Michael, tanto da essere capace di beccarsi anche dei complimenti sorprendenti. Nel frattempo caló la notte, e tra i due c'era un certo imbarazzo, per entrambi era la prima volta che avevano un appuntamento serio con una persona.
"Quindi ti sono piaciuti i saltimbocca?"
Chiese Michael per sciogliere un po' la situazione.
"Si, erano buonissimi... te l'ho detto prima"
"Già... senti, lo so che è una situazione strana questa, è che, non ho mai avuto un vero appuntamento mi capisci?"
"Certo, lo stesso vale per me"
"Davvero?"
Insieme si guardarono e iniziarono a ridere come due matti per aver scoperto questo elemento in comune. Poi Michael si fermó di colpo preso dagli che brillavano di gioia di Jane. L'idea che potesse essere la situazione creata da lui a renderla così spensierata lo faceva sentire sollevato, leggero come una piuma, L'allegria lo attraversava. Era bello scoprire che si potesse essere così felici con poco ed essere la causa di un altro sorriso. Jane smise di ridere anche lei accorgendosi dello sguardo di Michael inchiodato al suo che era l'interpretazione di mille parole. Era profondo, intenso, voleva parlarti, voleva avvolgerti. La reazione di Jane fu quella di un battito più accelerato, vuoti d'aria al centro della pancia. Sembrava una bambina al suo primo bacio. Inizió a le seccarsi la gola e quindi ingoiava cercando di distogliere lo sguardo. Anche se stavano insieme, era capace di farle l'effetto della prima volta. Senza dire niente Jane Cercó di accoccolarsi vicino a lui. Quella situazione già sapeva dove l'avrebbe portata, e quasi aveva paura. Michael si abbassó a guardarla cercando nuovamente il suo sguardo.
"Perché ti nascondi dai miei occhi?"
"Michael, m'imbarazzi"
"Io? A me piace guardarti"
"Guardami quando non me ne accorgo, il tuo sguardo... disarma"
"Dici questo?" Chiese lui facendo lo sguardo di prima.
"Dai" disse lei ridendo.
Michael prese una coperta e dopo che si stessero sul telo messo prima, de là musero addosso accoccolati tra di loro. Il tempo trascorse veloce tra le chiacchiere e qualche bacio, una coccola di qua e una coccola di la... erano più a loro agio, ad un certo punto fin troppo.
"Una stella cadente! Esprimi un desiderio" disse Jane.
"Fatto"
"Cosa hai desiderato?"
"Non si dice!"
"Ah vero..."
Michael si voltò verso di lei e Jane fece lo stesso. Questa volta gli sguardi si spogliarono subito e iniziarono una danza passionale che pian piano mi invitava ad avvicinarsi. Michael le fece pressione dalla nuca e la avvicinó a se combinando le sue labbra alle proprie. Il bacio prese subito fuoco e il Michael imbarazzato di prima era già scomparso da un pezzo. Si faceva strada il desiderio insieme alla passione che scatenava ogni pensiero irresistibile su di lei. Jane si lasciò a quella fantastica sensazione di piacere non appena sentì una lingua sfiorarle il collo e bagnarlo lungo tutta la parete. Dei gemiti erano già evidenti all'orecchio. Le loro bocche si unirono ancora questa volta in maniera più avida, insaziabile. Si muovevano all'unisono. Una mano di lei finì a tirare i ricci di Michael mentre egli Cercó di farla impazzire sussurrandole qualcosa all'orecchio. "Adoro quando sei te stessa in questi contesti" quella frase diede una buona dose di sicurezza a Jane e decise di sorprenderlo, di essere all'altezza di quella frase. Cominció a baciarlo da per tutto all'inizio del viso poi pian piano scese verso il collo provocandogli dei brividi lungo la schiena fino a fargli venire la pelle d'oca che insieme al vento che li toccava era un qualcosa di stimolante. Dopo di che posó una mano sui suoi pantaloni e scese più in basso fino a scorgere la sorpresa evidente negli occhi di Michael. Non si aspettava una cosa simile. Voleva giocare o faceva sul serio? Il dubbio si insinuó tra i pensieri di Michael insieme ad altri non del tutto casti. Jane inizió ad accarezzare più svelta le parti intime di lui fino a provocargli un erezione. Michael non disse nulla era curioso fino a che punto sarebbe arrivata e si godette quell'attimo che mai si sarebbe aspettato. Lui, intanto, la guardava di sottecchi e la toccava, studiandone i particolari. Amava la sua pelle, sentirne il profumo, il battito che poteva sentire anche da altre parti facendone pressione. Ad un certo punto Michael le afferró i polsi e la tiró a se bloccandola tra lui e il telo. Non aveva modo di liberarsi. "Vuoi che faccia qualcosa Jane?" Alluse lui a qualcosa.
"Sono curiosa, tipo cosa?"
"La curiositá uccise il gatto" affermó lui pronto a sferrare il suo sguardo magnetico.
"Tu non sei curioso?"
"Tanto"
"Cosa vorresti scoprire?" Chiese lei muovendosi sotto di lui, cercando di stimolare la sua intimità.
"Magari se stai solo giocando o c'è qualcosa di più... se andassi a sondare qui sotto" sostenne egli protraendosi verso di lei e incominciando a muoversi tanto da farle provare delle sensazioni particolari, provate poche volte nella sua vita, tutte con Michael nell'ultimo mese. "Mmmh" un suono sonoro proveniva dalla sua gola. Michael senza dire niente si alzó provocando una delusione in Jane. "Dove vai?" Chiese Jane vedendolo allontanarsi. Lui non rispose e andó verso una barca postata li sulla spiaggia tutta al contrario. Poi ritornó verso di lei.
"Che c'è Michael?"
"Niente ho visto che sotto la barca c'è abbastanza spazio per tutte e due"
"E allora?"
"Potremo passare la notte li"
"Sotto la barca?"
"Si è abbastanza grande ed è posta bene... ma prima devo dirti una cosa"
"Dimmi Michael"
"Tu lo sai che non sono solito fare queste cose, soprattutto le romanticherie... ma ci tenevo a dirti, che ti amo, e finalmente non ho più paura di ammetterlo. Ecco l'ho detto, sei una forza Jane anche se sei così minuta. Nei tuoi occhi si legge tanta allegria e a volta anche tanta malinconia. Riesco ad attirare l'attenzione su di te proprio perché non la vuoi, e solo Dio sa quanto ti desidero ogni volta che litighiamo... questa volta voglio chiedertelo esplicitamente... vuoi essere la mia fidanzata Jane?"
"Si! Si! Non voglio altro, Ti Amo Michael Jackson! E potrei stare qui per ore a dire cosa mi provochi, cosa mi fai desiderare"
"Ora vieni"
La prese per mano e la trasportó fin sotto la barca posizionando sotto il telo, la fece stendere e partendo da un bacio casto, cominció a percorrere la linea del suo corpo con le labbra accompagnato dalla liberazione dei suoi indumenti. La spoglió pian piano e Jane non disse nulla. Entrambi non erano nella pelle, soprattutto lui, nemmeno lei, la quale era la sua prima volta. Jane faceva lo stesso sbottonandogli la camicia e i pantaloni. Dopo che le tolse i vestiti, Michael la guardò come mamma l'aveva fatta. "M'imbarazzi Michael, non guardarmi, non sono un granchè" ammise lei.
"Stai scherzando? Finalmente posso vederti in tutta la tua bellezza, hai le misure al punto giusto" disse per poi chiudendo in una mano un suo seno. Infatti si racchiudeva perfettamente. Da lì cominció a massaggiarlo e a baciarlo per bene. Lei chiuse gli occhi mentre mugolava qualcosa. Successivamente si abbassò verso il suo ventre baciandolo appena e le diede una sensazione da far inarcare la schiena. Afferró gli slip bianchi di pizzo e dopo un bacio posato sopra la guardó con uno sguardo malizioso. Jane divenne più rossa di quello che era. Le divaricò leggermente le gambe e iniziò a leccarle nella sua zona calda. Jane portó la testa indietro provando un piacere crescente. Michael continuava incessantemente torturando quella zona con la sua lingua esperta "ohh" Jane si lamentava ed era musica per le orecchie di Michael. Eravamo sempre lì, l'idea di essere lui l'artefice di ogni sensazione bella di Jane, lo mandava in estasi. Michael intromise anche due dita mentre continuava a baciarla in quella zona, pompando a ritmo regolare. Dopo svariati minuti Jane venne gridando. Poi egli si stese per bene su di lei e la guardó bene negli occhi, era in cerca di una conferma, di una sua parola. Non se la sentiva di prendere altre iniziative anche se, sapeva bene che lo desiderava anche lei. Per la prima volta sentivano l'esigenza di unirsi, di fare l'amore svegliandosi tra vicenda. Jane lo guardó e annui. Michael annuì anche lui come per dire " quindi è un si?"
Michael senza dire niente prese un preservativo e se lo infilo sotto gli occhi increduli di Jane.
"Non ti preoccupare, poi diventerai larga" disse Michael una frase di rassicurazione, ma Jane non si rassicuró per niente. Tuttavia il desiderio era più forte. Michael le divaricò le gambe e bació delicatamente il suo interno coscia, vi di posizionó piano piano e fece un ultimo sguardo interrogativo a Jane. "Sei sicura?"
"Si Michael, voglio che la prima volta sia con te" quelle parole lo resero il più felice del mondo, non solo perché finalmente era arrivato ad ottenere quello che aveva sempre desiderato, ma perché ne era il primo è questa volta era del tutto diverso. Michael entró diretto con una spinta dentro di lei, e al suo urlo egli lo catturó con un bacio.
"Forse sono entrato troppo forte"
"Che male"
"Oddio, è la prima volta che lo faccio con una vergine"
"Davvero?"
"Si, facciamo che entro pian piano e poi inizierò a muovermi"
Lei annuì sgrignando la faccia dal dolore. Michael uscì ed entró una seconda volta piano piano, in modo da farle abituare con una nuova presenza nel suo corpo. "Piccola, ora mi muovo"
Lei annuì ancora senza dire niente e Michael la bacio per farla distrarre dal dolore. Egli inizió a muoversi piano piano, mentre un bruciore si faceva strada tra le gambe di Jane. Urlava di tanto in tanto e si lamentava, poi dopo 10 minuti che Michael aumentó il ritmo con spinte veloci, Jane cambió i suoi lamenti in gemiti sia di dolore che di piacere. "Prova a venire tu su di me, ti va?" Le chiese lui cercando di farle sperimentare le novità di quella nuova realtà che stava provando. "Va bene"
Si posizionó su di lui e attraverso il suo aiuto si muoveva, seppur inesperta, su di lui. Dopo un po' Michael ribaltó la situazione dato che stava per arrivare e la posizionó sotto di lui. Dopo un po' Jane arrivó prima di lui e Michael le diede qualche ultima spinta prima di arrivare. Uscì da lei dopo di che si accasciò su di lei, posando la testa al centro sotto il suo petto. Sfiniti e soddisfatti si cullarono tra piccoli grattini. "Questa prima volta è stata Wow, è la prima volta che mi sento così" ammise Michael mentre le accarezza una gamba.
"Io mi sento stranamente bene... non credevo che fosse così bello, ora capisco perché eri un patito del sesso"
"Lo sono ancora... solo che adesso lo voglio solo con te"
"Ti amo Michael"
"Anche io Jane"

Commentate e ditemi come vi è sembrata :)

Continua!!!
LiberinGirl

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