62. "Girl don't take your love from me"

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Passó un mese da quando Michael e Jane cominciarono una relazione di sesso senza che vi fosse una svolta. Michael arrivó a stufarsi poiché desiderava molto di più ma Jane non ne voleva sapere niente. Era stata così ferita che non credeva più all'amore, tanto meno riusciva a fidarsi di Michael e dei suoi sentimenti.
Michael si trovava in auto e si accinse ad andare nell'appartamento di Jane. Forse per consumare il solito sesso, ma ciò non eccitava più il nostro Michael, o meglio soffriva perché era diventato un limite, un limite non poterla baciare mentre facevano l'amore, un limite non poterla invitare a cena o cercare di creare dei momenti come quelli vissuti ad Aspen. Giá, da lí Jane é stata molto attenta a non far succedere situazioni strane, come quello sulla neve.
Michael arrivó a casa di Jane, attento a non farsi notare, sebbene si fosse presentato con un mazzo di fiori sotto l'uscio della porta. Jane aprí e rimase sorpresa nel vedere Michael tutto incappucciato con un mazzo di fiori, tutto ciò le ricordó quando le faceva delle sorprese insieme a quelle margherite, tuttavia, quel sorrisetto duró poco quando si ricordó di stare attenta a non far trapelare certe emozioni per non incorrere in equivoci.
"Ciao Jane, posso entrare?"
"Si Michael, accomodati" disse abbassando lo sguardo un po'imbarazzata. Michael entró e le porse i fiori. "Sono ancora i tuoi preferiti?"
"Si, ma non dovevi"
"Sentivo di farlo"
"Grazie, sono molto belli"
Jane lì annusó e chiuse gli occhi per non incontrare quelli di Michael, poi li appoggió sul tavolo. Nel frattempo finiva di prepararsi
"Ti ho disturbata? Vedo che ti stai preparando" notó Michael mentre scrutava il suo vestito scollato.
"Beh, in realtà ho un appuntamento" disse Jane cercando di essere il più naturale possibile anche se in realtà le tremava la voce. "Un appuntamento" riprese Michael. "E con chi?" Chiese di rimando.
"Con Franco"
"Con Franco... in qualità di?"
"In qualità di Franco, non ti interessa altro" disse lei cercando di frenare le parole di Michael. Egli reagí a quella affermazione avanzando verso di lei spedito per girarla e tirarla a se bloccandola tra le sue braccia.
"Ora mi sono stancato, cosa devo fare affinché il mio cuore venga ascoltato?" Chiese Michael nervoso e deluso allo stesso tempo.
"Vuoi farmi uscire pazzo?! O è un modo per farmela pagare? Per quanto ancora devo resistere? Mesi, anni? Dimmi quanto... perché se devo aspettare io aspetto, ma non chiedermi di rimanere a guardare mentre esci con altre persone sapendo bene che non proverai mai niente per qualcun'altro!"
"Non capisco la tua reazione Michael, sono stata molto chiara un mese fa che da te volevo solo sesso, e ora? Cosa è cambiato? Tra noi non è cambiato niente, io ho chiuso per sempre il mio cuore con te hai capito? Non mi fido più di te e non voglio fidarmi. Questa sera uscirò con Franco perché mi va e basta e semmai succederà qualcosa non è affar tuo ok?! Io e te siamo colleghi di lavoro" affermó lei liberandosi dalla stretta di Michael.
"Possibile che tu preferisca sedare il cuore e vivere di pochi momenti di passione? Preferisci aspettare l'amore di un altro, eppure hai avuto un occasione mi pare ma l'hai fatto scappare, mi hai dato la colpa della tua rottura con Jake quando in realtà sei tu il problema"
"Io sono il problema? Ma per favore"
"É ora che tu cominci ad affrontare te stessa e ad ammettere determinate cose perché stai facendo di tutto per essere infelice...se continui così rimarrai da sola"
"Non ho bisogno dei tuoi consigli. Pensavo fossi cambiato, che potessi rispettare le mie scelte senza impormi le tue cosa che hai fatto quando ho accettato il tuo lavoro, sei rimasto lo stesso manipolatore e arrogante, ma perche dovrei ascolatarti? Quando mi hai giurato amore eterno e poi? Mi hai tradito alla prima occasione... adesso devo ritornare con te... anche no, ma non ti sta bene questa situazione perchè non sei tu ad imporre ma a sottostare alle decisioni di un altro"
"Tu non sei 'un altro' sei la donna che desidero piú di tutto, tuttavia, mi sono stancato di vivere così. Non c'è la faccio più a stare con te e non poterti baciare, stritolarti dalle coccole, dirti ogni giorno quanto ti amo... perché é questo ciò che sento da sempre. Ti amo come non ho mai amato nessuna, e sono stato uno stupido, un pazzo ad averti tradita. Dio solo sa quanto sono pentito, e ne pago ancora le conseguenze. In questi anni non sono riuscito a stare con nessuna, sebbene lo volessi per dimenticarti, ma non ho potuto. Non ho fatto più l'amore senza te" Si confessó Michael portando alla luce tutto cio che avrebbe sempre voluto dirle in questi anni. Michael decise cosí di denudare il suo cuore, portando a galla il suo dolore, il suo rimorso e l'angoscia che ancora viveva non potendo amarla completamente.
"Sai dovresti pensare anche alla carriera da attore, se non l'avessi sperimentato sulla mia pelle ci sarei davvero cascata". Disse Jane sorridendo appena e riprendendo a truccarsi davanti lo specchio del bagno.
"É la verita, e tu lo sai" riprese ancora Michael nervoso poiché non veniva creduto.
"Michael cosa vuoi da me questa sera? Ti ho detto come la penso, io non mi fido piú di te, mi hai tradita e non solo una volta...e venirlo a scoprire dall'assasino dei miei genitori... e Fred che é morto" Jane inizió a piangere guardandosi allo specchio, il dolore, la rabbia e il rancore tornarono a farsi sentire come se tutto fosse accaduto da poco. I singhiozzi riecheggiavano nella stanza del bagno aperta e Michael si sentí trememdamente in colpa per averle suscitato ancora una volta tanto dolore. Una lacrima scorse anche sul viso di Michael mentre le si avvicinó pian piano per abbracciarla. Jane si lasció andare ad un pianto liberatorio strigendo Michael a sé.
"Perdonami piccola Jane, perdonami ti prego... é tutto ció che veramente posso chiedere al tuo cuore ancora in pezzi. Io non riesco ancora a perdonarmi della morte di Fred ma solo una cosa mi da ancora la speranza di vivere...ció che gli abbiamo promesso prima che ci lasciasse" le disse Michael.
Jane aveva capito a cosa si riferisse e cioé al fatto di ritrovarsi con Michael presto o tardi.
"Michael... io non ne ho la forza"
"Jane, non posso piu vivere senza di te ... ti ho fatto del male nel peggiore dei modi per colpa di Bob quando ti ha detto del mio tradimento, quando hai scoperto dei tuoi genitori, assistendo alla morte di Fred..."
"Michael ti prego basta, non continuare a farmi del male"
"No Jane no, devi affrontare tutto questo... lo devi a te stessa, deve ritornare la luce in te e puoi farlo solo parlandone e sfogandoti per davvero, anche se ció vorrá dire odiarmi ancora di piú"
"Quel bastardo mi ha rovinato la vita, tu mi ha ferita profondamente fregandotene di come mi sentivo, sei andato a letto con quella puttana" all'improvviso Jane si dimena per liberarsi dall'abbraccio di Michael.
"Hai ragione Jane, dimmi tutto quello che mi merito, tutto ció che non hai fatto anni fa, picchiami anche se ti fa stare bene, lanciami tutto ció che vuoi, ma non tenerti piu nulla dentro" riprese Michael piangendo anche lui.
"Va bene allora ti dico che sei un bastardo figlio di puttana! Hai idea di come mi sono sentita mentre mi diceva che mi hai tradito piu di una volta? l'ho scoperto mentre tu cercavi di farlo stare zitto, quindi non me l'avresti mai detto e avresti continuato ad andare a letto con quella... tutto ció mi fa veramente schifo, come puoi chiedermi di ritornare con te? Vuoi sapere la veritá? Fino adesso ti ho solo usato per farti sentire anche un minimo di amarezza che ho in corpo, perché io so che tu provi ancora qualcosa per me, ma ció non vuol dire che mi ami, l'amore é qualcosa di troppo grande e tu non lo meriti" gli rinfacció Jane con tutto il rancore che riuscí a provare in quel momento piangendo a dirotto. "Perché mi hai tradita? Percheeé!?" Gli urló contro. "Ti ho donato la cosa piú intima di me, il mio cuore l'hai fatto a pezzi" disse ancora tirando su col naso mentre i suoi occhi erano straziati dalle lacrime colorandosi di rosso. Michael ancora una volta avanzó per abbracciarla, lei cercó di spingerlo via ma lui la tenne ben salda e cosí si arrese continuando a piangere. "Mi hai ferita, mi hai fatto troppo male Michael, troppo" sussurró lei singhiozzando. Michael non diceva nulla ci pensarono le lacrime a parlare per lui. Non aveva idea che Jane portasse con sé ancora cosí tanto dolore, come lui d'altronde, ma egli aveva imparato a sfogarlo, poteva contare sulla sua migliore amica Sheryl che l'aveva salvato da se stesso. Jane invece non si fidava piú di nessuno, e non voleva piu amici veri dopo Stephany e Fred. Sentiva che non meritava nessun'amicizia.
Michael chinó la testa verso di lei con l'intento di guardarla negli occhi. Jane alzó lo sguardo e si ritrovava un volto affranto, rigato dalle lacrime ma che tendeva a contemplare quello di lei. Il suo sguardo cercava di parlare al posto suo quando un "perdonami..." sussurato, quasi impercettibile si sentí in quella stanza piena di dolore.
I loro corpi erano molto vicini e si sentiva sulla pelle il loro respiro. I cuori batterono all'unisono appena il loro sguardo cambió le varie sensazioni di dolore, di angoscia e du rabbia in quelle bisognose di affetto, di calore e di amore. Michael si avvicinó lentamente alla bocca di Jane e lei non si tiró indietro, come per magia, le loro labbra si unirono in un bacio. Gli animi si placarono raggiungendo finalmente l'armonia tanto attesa. Le lingue si toccavano e si sfioravano intrecciandosi intensamente in modo coinvolgente e passionale come se non ci fosse un domani. Quel bacio sembrava cancellare tutto il dolore e l'amarezza di quegli anni restati lontani e quello che si era verificato minuti prima. Infatti, sembrava divenire un unguento per lenire le ferite del cuore. Jane e Michael sentirono nel bacio tutto ció che é stato taciuto. Michael la bació lentamente per riassaporare quel momento che ha sempre desiderato e Jane mantenne il suo ritmo provando una profonda sensazione d'amore che non provava da tempo. Le labbra venivano cucite con fili di inesorabile passione via via che il bacio diventava piu veloce. Brividi lungo il corpo e la pelle d'oca che si manifestavano, l'eccitazione cresceva e tutto intorno a loro sembrava svanire, dimenticato nel vortice di quel furore che non cingeva a smettere, cosí il piacere delle loro lingue si facero sentire sempre di piú in un trasporto fatto di impeto, di desiderio, di delirio, di amore.

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magiadellamusica

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