Quella sera erano appena le 19:00 e Michael era irrequieto. Si alzava, si sedeva, sfregava velocemente le mani sui suoi jeans, e imprecava a bassa voce.
"Mike, tutto bene?" Lo interruppe Fred mentre lavorava al computer.
"Certo, ho solo" Michael cercava una scusa per mascherare il suo nervosismo. Aprì il frigo "ho solo sete"
"Ah.."
Fred ritornó a lavorare portando gli occhi sul suo pc. Michael nel frattempo si buttó sul divano incrociando le gambe. Guardava il soffitto, ed esso si colorava degli ultimi ricordi passati con Jane. Si portó subito una mano alla fronte coprendo gli occhi come per scacciare via quei pensieri. Si alzó di nuovo e si affacció alla finestra, vide una ragazza di spalle che somigliava Jane. Lui si giró di spalle per non farci caso ma ritornó a guardala. Spió per alcuni minuti quella ragazza.
"Vecchio mio, che stai facendo?" Chiese ad un tratto Fred dandogli una pacca sulla spalla facendolo saltare, tanto che era concentrato.
"N-niente, guardavo i passanti..."
"Quella da lontano sembra Jane" notó Fred.
"Ah sì? Non ci avevo fatto caso" affermó lui non curante.
Fred si voltó a guardarlo alzando gli occhi al cielo.
"Comunque non è lei!" Esclamò poi Fred.
Michael lo guardó per poi passare lo sguardo sull'orologio appeso al muro.
"Sono le 7 e mezzo"
"E quindi?" Chiese Fred.
"Nulla, io vado di là, mi appoggio un po' sul letto, tra poco usciamo e andiamo a mangiare fuori ti va?"
"Va bene, possiamo andare al nuovo pub che hanno aperto a Broadway"
"Poi vediamo"
Michael andó direttamente a prepararsi incitando Fred a fare lo stesso.
"Scusa non dovevi riposarti?"
"No, muoviti"
"Ehi? Perché adesso sei nervoso?"
"Tu muoviti, poi ti spiego"
"Chi ti capisce è bravo!"
Intanto, Jane era quasi pronta, stava ricorrendo alle ultime cose. Stephany la vide da lontano nel bagno e scuoteva la testa.
"Aah, se ti vedesse Michael"
"Perché Michael?"
"Così capirebbe cosa si è perso!"
Nel frattempo Stephany la raggiunse in bagno e la aiutó con i capelli e si offrì lei di truccarla.
"Grazie Steph, senza di te mi sentirei davvero sola"
"Non dirlo nemmeno per scherzo! Però mi devi promettere che domani usciamo solo io e te!"
"Promesso"
"Questo vestito ti sta davvero bene"
Affermó Stephany ammirando l'amica nello specchio.
"Grazie per avermelo prestato, io non ho gusti seducenti come i tuoi" le disse Jane sorridendo.
"Credimi questa sera farà la sua figura tale abito, di solito mi succede sempre qualcosa"
"Tipo?"
"Sorprese, cose che non ti aspetti"
"L'ultima volta cosa ti è capitato?"
"Beh, non so se ti ricordi ma... abbiamo conosciuto Michael e Fred"
"D-davvero?"
"Già!"
"Lo sai che Fred mi ha chiesto di te?"
"Quando?"
"Alla sera del ballo quando litigai con Michael"
"Ah sì? Buono a sapersi"
"Io un pensierino ce lo farei" ammiccó Jane.
"Chi Fred? Mah..."
"È carino per i tuoi gusti"
"In realtà si allontana, ma non è male, non è bellissimo, però è intrigante"
"Dovresti uscirci"
"Non lo so, tu perché non fai pace con Michael?"
"Che? Io? Dopo lo stronzo che ha fatto? Nemmeno per sogno, al massimo potrei pensarci se mi chiedesse scusa e si facesse perdonare facendo qualcosa ma... Michael è solo una perdita di tempo. Dovevo star a sentire la mia testa"
"Credi che non ci sarà modo di riallacciare i rapporti?"
"No, adesso mi interessa solo fargli capire che io non sto a casa ad aspettarlo e voglio divertirmi stasera"
"Il bello è che lo incontri lì e ne succederanno delle belle"
"Se nei tuoi sogni"
Nel frattempo Michael uscì di casa seguito da Fred intento ad entrare in macchina. Dopo un pó inboccó la strada e... si diresse a, a casa di Jane... si a casa di Jane! (?).
"Michael ma dove siamo? Il pub è a Broadway, qui è più lontano" notó Fred.
"Appunto"
"Appunto che?!"
"Non andiamo a Broadway"
"E dove stiamo andando?"
"Poi ti dico"
"No adesso me lo dici"
Michael lo guardó sospirando, per poi distogliere lo sguardo portandolo avanti a se.
"Allora?"
"Andiamo allo Spago"
"Coosa?!o.O... vuoi mangiare di lusso questa sera?" Cercó di ironizzare Fred.
"Senti finiscila"
"T-tu sei matto amico!"
"Devo controllarla, non mi fido di quel pervertito"
"Proprio tu parli?"
"Sta zitto Fred"
"Tu un giorno mi farai uscire pazzo"
Ad un tratto Michael fermó la macchina.
"Beh? Perché ci siamo fermati?"
"Ma tu un pó zitto no eh?" Domandó Michael stizzato.
"Ma quella è Jane! Addirittura fin sotto casa? Che vuoi scortarla?"
Michael non rispose sbuffando alla domanda. Spense la macchina e si accostó dall'altro lato del suo marciapiede.
"Sono proprio curioso di vedere cosa faranno!" Esclamò Michael iniziando ad innervosirsi. Già, non l'avrebbe mai immaginato di poter fare una cosa del genere, per una donna. Era solito aspettarsi tutte queste attenzioni da una donna, ma non viceversa. Jane era diversa, in tutto e per tutto. Era riuscita a farlo emergere dalla propria zona confort, a destabilizzare il suo controllo, le sue abitudini, le sue emozioni. Cos'erano tutte quelle sensazioni che lo portarono fin sotto casa sua quella sera? Non riusciva a tollerare l'idea che potesse continuare la sua vita come se nulla fosse mentre lui era preda di inquietudine misto a rabbia e frustrazione.
"Perché non riesci ad ammetterlo a te stesso?" Rispose Fred con una domanda.
"Ma ammettere cosa, mi preoccupo semplicemente... non sopporto che questi tipi con la faccia d'angelo prendano in giro le ragazze"
"E tu che ne sai?"
"Beh, permettimi fratello, so come funzionano certe cose e Jane è un'ingenua, non voglio che corra pericoli"
Dopo pochi minuti Jane si fa viva nel suo splendore: vestitino color prugna e una giacca nera che rende il tutto elegante. Michael rimane a fissarla.
"Dannazione!" Imprecó di colpo sbattendo un pugno sul volante.
"Michael, calmati per favore"
"Ma hai visto come si è vestita? Ma lo fa apposta a farmi saltare i nervi?!"
Jane inizia a viaggiare ed essi la seguono. Dopo quasi mezz'ora raggiungono il ristorante Spago. Georgia raggiunse Jane alla sua autovettura e le aprí la portiera come un gentiluomo, dopo di che le bació una mano. Il volto di Michael si coloró all'istante di rabbia mentre Fred cercava di distoglierlo.
"Ma che persona falsa! anche il baciamano" resplicó irritato a quella visione.
"Beh sembra che a lei non dispiaccia" aggiunse Fred.
"L'ho detto che è scema"
Non appena i due entrarono Michael parcheggió la macchina e si sedettero ad un tavolo nascosto alla vista di Jane.
Michael ordinó subito senza distogliere lo sguardo dai due all'altro tavolo.
"Michael ricordami perché sono qui con te che a pedinare una ragazza"
"Fred, ti prego non prendermi in giro. È importante per me, non voglio che le succeda niente e di quello lì non mi fido"
"Michael, ma Jane è in gamba devi ammetterlo, o non avrebbe saputo tener testa neanche te. Ammetti che ti brucia vederla felice con qualcuno che non sei tu e andiamo via, domani le parlerai. Altrimenti, se non ti importa niente, non provi nulla, lasciala in pace" Fred cercó di farlo ritornare in se, invitandolo a ragionare.
Tuttavia, per quanto Fred potesse avere ragione e Michael detestava ammetterlo, lui non voleva mollare, doveva assicurarsi che non l'avrebbe sfiorata nemmeno con un dito.
"Non si tratta di provare qualcosa, ma di proteggerla"
"Amico io davvero non ti capisco, te l'ho già detto tre volte questa sera"
"Ti prego Fred, aiutami, ho bisogno del tuo aiuto"
"Io ti sto aiutando solo perché sei mio amico, ma lasciati dire che stai sbagliando di grosso!"
Nel frattempo Jane si alzó per andare in bagno. Michael si alzó a sua volta.
"Michael ma dove cazzo vai?"
"SSH, torno subito, aspettami qui"
Senza farsi notare Michael sgattaioló via dal suo tavolo e raggiunse Jane prima che potesse entrare nel bagno delle donne. La tiró da un polso facendola combaciare contro di lui.
"Michael! Mi hai fatto prendere un colpo! Che cavolo ci fai qui?" Chiese lei sorpresa e irritata allo stesso tempo.
"Mi sto facendo due risate" ammiccó con un sorriso freddo.
"Che vuoi?"
"Che tu ritorni a casa" disse seriamente senza lasciarla.
"Cosa?" Chiese lei sorridendo con sarcasmo.
"Jane quello fa solo il cascamorto con te, non è seriamente interessato"
"E tu che ne sai? Da quando ti importa con chi esco?" Chiese sciogliendosi dalla sua stretta mettendosi a mani conserte.
Lui rimase impassibile, senza dire nulla cosicchè lei non proferì parola e lo piantó li andando in bagno.
"Cazzo!" Esclamó sbattendo un piede a terra.
Michael ritornó a sedersi con un viso nero. Possibile che non le importasse nulla di averlo visto lì, che la mettesse in guardia. Egli ci rimase male dalla sua reazione. Cercava un modo per farsi ascoltare, doveva prenderlo sul serio, ma come poteva dopo il modo in cui si lasciarono l'ultima volta? Fred tutti i torni non aveva. Come poteva fidarsi di Michael se lui era stato il primo a trattarla in quel modo, solo per portarla a letto... e ancora ci sperava. Soprattutto non appena la vide camminare verso il suo tavolo, con le gambe lunghe e snelle che si ritrovava anche un morto avrebbe fatto parlare, dal modo in cui camminava e portava con stile i tacchi non troppo alti, l'abito che le aderiva a pennello, metteva in risalto le curve che oscillavano ai suoi movimenti. Ad un tratto George si alzó e le mise una mano sul fondoschiena. Michael inizió ad essere irrequieto sulla sedia, per un attimo si giró dall'altra parte per non fare nessuna cosa avventata. Il suo nervosismo era palpabile. Fred assisteva a tutto e sotto sotto gli dispiaceva, sebbene se la fosse cercata lui. Forse era la buona volta che fosse cambiato.
"Non ci posso credere, si azzarda a toccarla in modo così sfacciato"
"Calmati campione"
"Ma guardalo adesso la imbocca pure, tra poco vado lì e gli spacco la faccia" esclamò lui chiudendo gli occhi e sorridendo stizzito.
"No Michael, pensa come farai sentire Jane. Lei se la sa cavare, poi se davvero le darà fastidio interveniamo"
"Non posso guardare" disse poi Michael portandosi le mani avanti agli occhi.
All'improvviso Jane accarezzó George come una gatta seduttrice sotto gli occhi ardenti di Michael. Questo solo per farlo rosicare. Continuava, mentre gli diceva qualcosa, e Michael impazziva senza sentire di cosa si trattasse.
"La bambina vuole giocare con il fuoco questa sera"
"Ma chi? Jane?"
"Non vedi come mi guarda? Lo sta facendo apposta la stronzetta" ammise Michael inquieto. Dentro di se ribolliva dalla rabbia, un fuoco che non cedeva neanche all'acqua.
"Quindi vi siete parlati prima?"
"Si, ma non ha voluto darmi ascolto... d'altronde la capisco, io sono il primo che si è comportato così"
"Finalmente lo ammetti"
"Ma comunque non deve permettersi di continuare questa inutile uscita, chi mi dice che non lo stia facendo apposta?"
"Chi ti dice che non sia veramente interessata? È un bell'uomo, colto, gentile"
Michael si sentì mancare la terra da sotto ai piedi per un attimo non appena Fred pronunció quelle parole. No. Non poteva essere. Non poteva interessargli qualcun'altro.
"Ma tu da che parte stai!? E perché cazzo quello la continua ad imboccare, santo cielo" Michael stava per dare i numeri mentre Jane si crogiolava nella sua vendetta che non induceva a smettere. Accarezzava George, si faceva notare sorridente, allegra ad ogni sua battuta, era tutta per George, e Michael si incazzava ancora di più.
Questa volta fu George ad alzarsi all'improvviso intento ad andare in bagno. Michael non resistette e raggiunse Jane nuovamente.
"Michael! Fermati!" Esclamó Fred senza riuscirci.
Egli quando la raggiunse la inchiodó nel suo sguardo truce, come se avesse commesso qualcosa di davvero grave. Il corpo di Jane fu travolta da piccole scosse ma ciò non me fece perdere la sua sicurezza. Se qualcuno era in grado di tenergli testa quella era lei.
"Ancora qui?" Cominció lei a parlare.
"Devo parlarti"
"Sto aspettando il mio accompagnatore"
"Non me ne frega un cazzo"
"Modera i termini"
"Non te lo meriti"
"E tu meriti per caso di parlare con me?"
"Sei solo un impertinente da prendere a schiaffi"
"Provaci se hai il coraggio"
"Non essere stupida. Questa sera hai raggiunto il massimo del ridicolo, so che stai facendo!"
"Cosa? Non ti seguo"
"Non prendermi in giro"
"Non ti prendo in giro, non ne ho il minimo interesse"
"Stai esagerando, prima esci con me, poi con questo turzo... e menomale che non eri una facile"
"Cosa? Vuoi di nuovo litigare su questo? Ti ricordo come siamo finiti l'ultima volta"
"Infatti non ti azzardare mai più! Quello non ti merita, vuole solo entrarti nelle mutande"
"Già perché questo che sta parlando no"
"Davvero Jane, ascoltami, si hai ragione sono l'unico che non dovrebbe parlare, ma so come funzionano certe cose e questo ha tutta l'area da uno che vuole solo fotterti"
"Ah basta, mi sono stancata!" Esclamó lei alzando di scatto e andando verso di lui. "Ma che ti importa di quello che vuole fare o con chi esco, è la mia vita, io non ho nessun valore nella tua"
"Perché non ragioni cazzo, vuole solo scoparti, mi hanno detto che va a letto con le sue segretarie, vuole solo approfittarsi di te!"
"Non sono affari tuoi! Ma che t'importa? Che sei Geloso?!" Gli disse Jane tutto d'un fiato.
La tiró a se con forza, inchiodando lo sguardo di Jane nel suo, pieno di rabbia, con la scintilla di fuoco, di passione che bruciava nei suoi occhi, le rispose con un'indistinta convinzione
"SI, Sono Geloso, e allora!?"~Continua(c)
Spero vivamente che vi piaccia, ditemi che ne dite <3
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Who's Bad?
FanfictionATTENZIONE: SCENE DI SESSO DESCRITTO. Ragazzo cinico e diffidente dal passato non facile, s'imbatte in una ragazza intrigante capace di sconvolgere il mondo di certezze da lui costruito.