56. Shall we play?

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I due erano già preparati per la cena così alla fine decisero comunque di andare a cenare insieme al ristorante dell'hotel. Nessuno dei due biascicava parola, Michael aveva paura di parlare mentre Jane aveva paura di restare da sola con lui. "Gradite dell'altro vino signori?"
"Si! Cioè, si grazie" commentó Jane all'improvviso. Michael si sorprese. "Da quando ti piace così tanto il vino? Non eri astemia?"
"Forse ti ricordi male" rispose lei.
"Tesoro, ricordo benissimo che più di un cocktail non l'hai mai preso o meglio non lo hai mai finito" le incalzó lui.
"La tua memoria ti inganna" rispose ancora Jane mentre finiva gli stuzzichini. Il vino iniziava a fare effetto. Per quel momento così imbarazzante e difficile per lei dopo tanto tempo pensó bene che l'alcol potesse aiutarla ad essere più audace.
"Sei brilla o sbaglio allora?"
"Ti sbagli Jackson, sei tu che non sai cosa dire e ti stai aggrappando alla prima cosa che vedi"
"Ma davvero? Forse hai spifferato il tuo intento di questa sera" riprese Michael.
"Cioè?" Chiese lei sorridendo beffarda.
"Che stai bevendo perché sei nervosa con la speranza che l'alcol possa aiutarti, ma non è così mia cara. Ti conosco troppo bene"
"Non penso proprio, anzi non sai un bel niente di me"
"E allora spiegami perché non mi guardi negli occhi ma da un'altra parte quando ti parlo o quando ti guardo"
"Cosa dici? Ti guardo okay ma mi guardo anche intorno"
"Non è vero, non riesci a tenere alto lo sguardo perché hai paura di perderti nel mio, esattamente come è sempre accaduto"
"Stai divagando ora" afferma lei in difficoltà.
"E allora dimmi perché continui a mangiarti le labbra mentre continui a a girarti quella ciocca di capelli"
"È una mia abitudine"
"Un'abitudine che tiri fuori quando sei nervosa e non sei sicura di te"
"Cosa diavolo vuoi questa sera Michael?! Cosa stai cercando di fare?! Perché vuoi mettermi in difficoltà?!"
"Lo stai facendo da sola, e questo, non mi fa pensare ad altro che una sola cosa" dice lui creando delle aspettative ma decide di guastarsi il vino guardandola intensamente negli occhi.
"Allora? Cosa?"
"Perché sei così curiosa di saperlo?"
"Sai com'è stavamo parlando"
"La mia frase è finita"
"Come cavolo ti pare" dice lei nervosa mentre manda giù un altro bicchiere.
"Adesso basta, stai esagerando"
"Faccio quello che mi pare"
"Ti ricordo che tecnicamente sei a cena con il tuo capo e dovresti avere un comportamento consono"
"Dovevi pensarci prima di provocarmi"
Disse lei bevendo ancora.
"Se proprio vuoi bere continua in camera senza rischiare di fare delle scenate qui, non voglio attirare l'attenzione di nessun paparazzo"
"È una proposta?"
"Del tipo?
"Non so, hai voglia di ubriacarti con me?"
"Ho superato il limite già troppe volte per colpa tua"
"Ma se non abbiamo mai bevuto così tanto insieme"
"Chi ti ha detto che eravamo insieme"
Jane rimane quasi stupita, era una sua piccola confessione. Di quando stava male per lei.
"Stavo male Jane e tanto, per te, per Eddy" confessó così dal nulla Michael.
"Volevo morire io in quel momento ed evitare tutto questo dolore"
"Non sono qui per parlare del passato"
"Jane non posso vederti così"
"Così come? Ho solo bevuto un po' cavolo sto bene"
"Non voglio che tu stia nervosa in mia presenza"
"Infatti non lo sono"
"Sempre testarda"
"Sempre"
"Una delle cose che mi hanno sempre attratto di te" disse lui provocandola. Adorava sapere che aveva ancora un certo effetto su di lei. L'alcol non aveva fatto altro che aumentare ancora di più le speranze di Michael. Era nervosa, trasaliva e ingoiava spesso. Era evidente che provava qualcosa per lui.
"E poi non mi provochi eh? Anche tu sei una carta scoperta per me Jackson"
"Touchè" disse lei alzando le mani.
"Non pensi alla tua ragazza quando fai questi teatrini?" Gli incalzó lei.
"Ora cosa c'entra la mia ragazza?"
"Beh, non mi sembra giusto nei suoi confronti"
"Non mi pare di aver fatto niente di male, anzi"
"Anzi cosa? Che stai cercando solo di mettermi in difficoltà"
"Cosa che mi riesce molto bene a quanto pare, l'alcol non ti aiuta per niente. Il tuo corpo parla per me"
"Il mio corpo non ti interessa e l'alcol è davvero molto buono stop"
"Ecco, un'altra cosa che mi è venuta in mente è che quando sei in difficoltà sotto effetto dell'alcol inizi a parlare e non la finisci più diventi un'isterica"
"Cosa? Io sarei L'isterica? Credimi bello l'unico paranoico qui sei tu"
"L'unico che si delizia a guardare come non sia cambiato nulla tra di noi, anzi sembra proprio l'inizio di quando ci siamo conosciuti"
"L'unico che si delizia? Beh si perché io non mi sto più divertendo"
"Infatti, diventi sempre più carina quando ti innervosisci" le dice Michael con voce sensuale avvicinandosi pericolosamente a lei prendendola per il mento. "Io me ne vado in camera" dice Jane dopo l'ultimo sorso, peccato che i sensi sono andati a farsi benedire così barcolla. Michael la prende giusto in tempo e finiscono in uno sguardo d'amore che non si è mai affievolito. Egli può leggere tutto ciò che Jane non gli ha detto per due anni e chissà se glielo dirà mai. Mentre lei, lei si perde nei meandri del suo viso e dei suoi capelli supplicandogli quasi di baciarlo. "Vuoi che ti baci piccola Jane?" Gli sorride lui. Lei si ricompone sfuggendo alla sua presa. "Non fare il porco, piuttosto la morte"
"Ah è così? Vuoi dire che questa sera non hai fatto tutto questo con la speranza di cavartela e di sfuggire al mio fascino?"
"Non ne ho bisogno, tu non mi fai più nessun effetto"
"Nemmeno se mi avvicino a te e sussurró all'orecchio? Dicendoti che sei terribilmente sexy quando ti arrabbi, quando cerchi di fare la dura. Sei così bella Jane, ti ho sognata tutte le notti"
Le sussurra all'orecchio mentre le sfiora delicatamente la schiena da sotto la camicetta. Jane si irrigidisce mentre il suo stomaco va in subbuglio. "No.... Per niente" gli incalza lei cercando di rimanere impassibile. "I tuoi giochetti sono superati ormai con me, buonanotte Jackson"
"Mmmm vedremo Jane"
Jane va in camera e pensa all'incredibile eccitazione che continua a riprovare dopo tanto tempo. Ecco perché non poteva continuare con Jake, ecco perché nessuno è stato mai capace di andare oltre con lei. Michael rappresentava l'unico che potesse superare i suoi limiti, con la passione che riusciva a farti provare, le emozioni infinite, i brividi lungo il corpo e gli sguardi che ti incollano a lui. Non poteva farci niente... Michael aveva ragione, ma avrebbe fatto di tutto per non dargliela vinta. Dopo quasi mezz'ora, Michael ritorna in camera mentre Jane è fuori a fumare una sigaretta. "Credevo fossi già a letto" piombó Michael fuori alla terrazza. " non ho sonno" rispose lei senza guardarlo. "Bello vero il panorama?"
"Si, da togliere il fiato"
"Come te" aggiunse Michael. Lei si giró e notó che stava mangiando delle noccioline. "Mangi ancora?" "Si, la serata non è ancora finita"
"Che vuoi dire?"
"Ti sfido a fare di meglio, adesso siamo solo io, tu e il vino.... E la verità"
"Cosa vuoi fare Michael?"
"Mangia qualcosa e prova questo buon vino dell'79"
"Vuoi sedurmi così?"
"Non ho bisogno di sedurti sarai tu a venire da me e ci scommetto questa bottiglia di vino"
"Come devo dirtelo che non voglio più avere a che fare con te e con queste stupidaggini?" Gli disse lei faccia a faccia.
"Quindi hai paura"
"Di te?"
"Si, hai paura di lasciarti andare ma so che non vuoi altro che me in questo momento, come io voglio te" le incalza Michael prendendola per i fianchi a facendole sentire tutta la sua passione.
"Ti sbagli di grosso"
"Allora scommettiamo se sbagli dovrai bere, se resisti dovrò bere io"
"Ok, ci sto qualcunque cosa per farti capire che non mi piaci più!"
"Tu dici?"
"Cosa devo fare?"
"Una cosa alla volta"
"Aspetto non mi fido di te"
"Dovrai fidarti questa volta"
"Se mi baci ti ammazzo"
"Il gioco prevede tutto tranne baciarti"
"T-tutto in che senso?"
"Tutto ciò che ti piace piccola"
"Non vorrai mica..."
"Sedurti? Ovvio! Ma sarai tu a condurre le danze senza nemmeno sapere come"
"Non voglio"
"Hai paura di lasciarti andare quindi, lo ammetti?"
"No!"
"Tanto ti farò confessare"
"Neanche per sogno"
"Adesso vieni qui e togli il pantalone"
"Non ci penso proprio"
"Non farò nulla che vada tanto oltre tranquilla"
"Non mi sembra opportuno"
"Tu parli troppo" le dice Michael mentre le sfila il pantalone. "Ma che fai?"
"Che c'è Hai vergogna? O sai di non poter resistere?"
"Cosa c'entra è che..."
"Tu hai deciso di giocare quindi giochiamo! Sennò smettila e ammetti che ti piaccio ancora"
"Mai!"
"Allora provalo"
"Ok, muoviti però"
Michael le toglie il pantalone la fa sedere su una sedia e le benda gli occhi.
"Ricorda non puoi toccarmi... se mi tocchi devi bere e io ti farò bere piccola"
"Non penso proprio"
"Che il gioco abbia inizio"

Continua

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