6.first impressions.

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Jane finì il suo turno alla Epic Records e si recó a casa. Una volta lì iniziò già a prepararsi per andare a lavoro. Non sapevo peró cosa indossare, quella sera sarebbe uscita con Michael e non volevo sembrare troppo chic ma se è per questo neanche sciatta. Optó per dei pantaloni blu scuro che le calzavano stretti sulle gambe e lasciavano più largo l'inizio del bacino, poi una blusa bianca con sopra una giacca rosa pallido. Dopo di che andó a stendersi sul divano.
I pensieri non la lasciavano in pace, non sapeva se quella fosse stata una buona idea, insomma una ragazza semplice come lei che esce con la star più famosa del momento, la più ricercata dalle donne, un mondo del tutto diverso dal suo. Non sapeva cosa si sarebbe aspettata da quella serata. E soprattutto si chiedeva semmai Michael ci avrebbe provato come sempre...ma sicuramente, era convinta lei.
"Jane! Sei un casa?"
"Steph!!"
Stephany rientra a casa dopo essere passata in facoltà. Anche lei studiava, ma non con Jane. Ella studiava cinematografia e sceneggiatura. Hollywood era il suo sogno.
"Ciao pupa! Come è andato il tuo primo giorno in azienda?" Le chiede Stephany interessata.
"Appena te lo diró ti metterai a ridere"
"Perché? Hai fatto i primi guai?"
Chiese lei ridendo.
"Mmm non proprio"
"Dai Jane, sputa il rospo!"
"Non ti ho detto che si tratta di un'azienda discografica e..."
"Discografica? Ammazza!"
"Si, dato che ho la media del 30 il rettore dell'università mi ha dato la possibilità di scegliere tra le migliori aziende e, quella discografica mi sembrava più vitale insomma"
"E quindi vuoi dirmi che uscirai con qualche bocconcino che canta?" Chiese lei maliziosa.
"Ehm, si ma..."
"Ma?"
"Ancora non hai capito?"
"N-no, aspetta..."
"Si ci siamo scontrati li"
"Non ci credo! Uscirai con Michael Jackson?" Stephany rimase stupita letteralmente. Cosa stava succedendo?
"Si... ti prego non chiedermi come ma è stato tutto così random che alla fine ho detto di sì"
"Per questo siamo così belle! Chissà che questa notte non possa provare anche tu l'adrenalina del sesso"
"Steph! ma no, che dici?"
"È inutile che continui a nasconderti dietro queste frasi! A chi vuoi darla a bere? Si nota da lontano un miglio che sbavi per lui e non negarlo"
"E va bene lo ammetto, mi attrae e anche parecchio, ma non voglio che questa cosa possa trasformarsi in qualcos'altro"
"Beh dipende da te"
"Lo sapevo, dovevo dirgli di no"
"Beh, se sei già convinta che non vuoi conoscerlo, che non vuoi nulla ti darei ragione... ma tu non ne sei convinta, sei solo confusa"
"Si, da una parte ho voglia di scoprirlo per quello che riesce a trasmettermi, dall'altra non voglio perché è un don Giovanni, e poi, è molto famoso"
"Sinceramente? Lo vuoi un mio modesto consiglio?"
"Si, non so cosa fare"
"Hai fatto bene ad accettare. Vivila così come viene, non aspettarti niente ma goditela"
"Tu dici?"
"Si"

Finalmente le 9. Michael non era nella pelle, sembrava un bambino. Eppure era solito uscire con le ragazze, ma già sapeva, sentiva come sarebbe andata invece con Jane, beh i dubbi esistevano anche per lui. Per lui Jane rappresentava l'entità che sapeva spogliarlo della sua corazza fatta di spavalderia, arroganza, elementi che a primo impatto ti mostrano più sicuro. Con lei la sua maschera quasi cadeva. E ripeto, quasi.
Arrivò puntuale sotto casa di Jane e si apprestò ad andare a bussarla.
Si ritrovò davanti una Jane snella e slanciata con quei stivaletti che portava. Non era elegante, ma la sua semplicità seppe sorprenderlo, come sempre.
"Ciao!"
"Ciao Jane, sei pronta?"
"Sisi, prendo la borsa e arrivo"
Jane salutó la sua amica ed entrò in macchina con Michael. Regnava un silenzio tombale, imbarazzante direi, nessuno dei due proferiva parola. Erano nervosi l'uno dall'altro, come de quella fosse stata la prima uscita con un estraneo.
"Ehm... non ti mangio eh, tranquilla" disse Michael in un mezzo sorriso imbarazzato.
" lo so, lo so figurati" alzó lei le spalle. "Dove stiamo andando?"chiese ancora Jane.
"Prima andiamo a mangiarci un boccone poi andremo in un posto"
"Dove di preciso?"
"Non riesci a fidarti semplicemente?" Replicó lui ridendo.
"Scusa se sono curiosa, ognuno é fatto in un modo" Jane si difese quasi irritata e questo stuzzicó ancora di più Michael. Egli continuó a ridere intento a provocarla.
"Beh, che ti ridi?! Non sono un pagliaccio!" Esclamó lei.
"Dopo intendo rapirti e chiuderti in una torre" le fece sapere lui "che solo io conosco, per tutte le volte che mi fai incazzare"
Jane ad un tratto si zittì e si voltó a guardarlo spalancando gli occhi. Si sorprese come lo disse seriamente e in parte oltre ad irritarla le fece un certo effetto positivo.
"Sese, tu provaci solo Jackson e sei un uomo senza palle" gli rispose lei con sguardo di sfida. Ecco la parte che Michael più amava di lei. Ora cominciava a divertirsi, ad eccitarsi come ogni volta.
"Non ti conviene sfidarmi"le disse calmo e sensuale.
"Perché, forse non le hai?"
"Puoi anche controllare, ma non credo che ad un primo appuntamento una brava ragazza come te faccia queste cose" ironizzò lui con un dolce sorriso. Colpita e affondata.
Jane non proferì parola ma lo guardò con un mezzo sorriso interessato. Michael era figo. Nel suo modo di vestire, per il suo talento, il suo modo di essere, come riusciva a tenere testa.
"Beh a quanto pare é vero allora"
"C-cosa?" Chiese lei non capendo.
"Che le brave ragazze sono cattive ragazze che non si fanno scoprire" le disse con sguardo malizioso. Lei rimase sorpresa.
"Scendi siamo arrivati"
"Non mi apri la portiera? I bravi ragazzi lo fanno"
"Chi ti dice che lo sia?!"
"Vuoi essere scoperto subito?"
"Non ti seguo"
"I bravi ragazzi sono cattivi ragazzi che non si fanno scoprire;)" dicesse per poi uscire. Michael porta a casa.
Entrarono in un locale sobrio ma invitante, stile western. Sulle pareti erano appese varie foto dalla più antica con le vecchie generazioni che gestivano il locale alle più nuove. All'entrata si potevano apprezzare vari sombreri appeso di tanti colori.
"Hai mai indossato un sombrero?"
"Si da piccola a carnevale" disse lei ridendo.
Michael fece per prendere un sombrero appeso e lo mise in testa a Jane.
"Bene, ora anche da Jane grande"
Michael andó alla cassa e lo compró anche se non era in vendita.
"Ma cosa hai fatto?"
"Te l'ho regalato" disse con non chalance.
"Ma non dovevi"
"Senti tu parli troppo, non hai fame?"
Chiese lui cambiando discorso.
"Lo so che stai cercando di cambiare discorso" disse lei mentre andavano a sedersi.
"No, ho davvero fame, tu no?"
"Certo!"
"Cosa vorresti?"
"Un bel panino doppio hamburger"
"Solo? Non vuoi altro?"
"Si patatine e coca"
Michael ordinó per entrambi e passarono almeno una buona oretta a mangiare e a parlare di cose di vario genere. Dal genere musicale a cosa Jane studiasse. Il talento di Michael a che film Jane preferisse. Le solite cose per conoscersi meglio.
"Quindi non conosci nessuna mia canzone?" Chiese Michael sospetto.
"Beh... si le conosco, ma non sono una tua fan accanita"
"Questo l'ho capito della prima volta che ti ho vista" disse lui scherzando.
"Volevo darti una sberla"
"Addirittura?!"
"Si, sei un tantino arrogante"
"Se, guarda chi parla"
"Io non sono arrogante!"
"Beh è normale che tu dica così. Lo sei così tanto che non potresti mai ammetterlo"
"Allora perché non lo ammetti?! Sei arrogante"
"Si è vero! Vedi... io non sono come te"
"Lo stai facendo ancora"
Michael non rispose, si limitò a guardarla negli occhi catturandone l'attenzione. Non riusciva a spiegarsi minimamente cosa avesse così di diverso dalle altre. E ciò che lo intrigava di più era sapere che per lei era lo stesso. Era compiaciuto e allo stesso tempo preso di essere al corrente che lui non le era indifferente. Che provavano le stesse sensazioni. Ma di cosa si trattava?
"Hai sporco qui"Michael le indicó l'angolo della bocca.
Lei si affrettò a pulire ma lui la bloccó da un polso. Con un movimento molto lento si avvicinó a lei guardandola senza distogliere lo sguardo e le diede un bacio come quella mattina all''angolo della bocca succhiando via la maionese. Le provocó una scia di tanti piccoli brividi lungo la schiena mentre si teneva saldamente sulla sedia sudando una mano.
"Che ne dici di andare?"
"Per me va bene"
Uscirono dal locale e Jane indossava ancora il sombrero.
"Ti manca solo il mandolino e dopo puoi metterti a suonare come in Messico e fare la mendicante " inizió a prenderla in giro.
"Si certo, ma dovrei chiedere aiuto a te, sei tu la star qui"
"No adesso mi scoccio e dobbiamo andare in quel posto"
"Ah già mi devi rapire"
Entrarono in macchina e Michael guidó per circa 20 min. Andarono verso la zona del Griffith Park, nei pressi di Hollywood.
"Dove stiamo andando?"
"Tieni a base la tua curiosità! Ora vedrai"
Dopo un pó entrarono in un parco molto grande. Durante la giornata sarebbe stato bellissimo ammirare tutto quel verde. Camminarono per circa 15 minuti e si ritrovarono all'entrata di un enorme osservatorio il cosiddetto Osservatorio Griffith.
"Osservatorio Griffith?"
"Ci sei mai stata?"
"No, mai"
"Meglio! Non hai idea di cosa si vede da quassù!"
"Adesso sono più curiosa di prima"
"Entriamo?" Chiese Michael offrendogli il suo braccio come un gentleman.
"Con piacere" accettó lei.
Entrarono in questa enorme struttura dove fu chiusa al pubblico proprio per quella serata. Si fecero un giro mentre delle cuffiette che avevano indossato spiegava loro la storia di quell'osservatorio. Dopo un pó arrivarono in cima e Jane rimase sbalordita dinanzi a tanta bellezza. Da quell'edificio era possibile ammirare lo Skyline del monte Hollywood e mezza Los Angeles per non parlare dell'oceano Pacifico a sud ovest. "Al confine del sud, è lì che finisce lo sguardo, ma il nostro puó continuare" disse Michael prendendole la mano e guidando la verso un grande telescopio. "Michael è incredibile da quassù, e che grande telescopio!"
"Guarda"
Jane si meraviglió dell'esistenza di tanta bellezza, di tanto sublime. Poté osservare tante stelle che si trovavano nello spazio. Si vedeva Venere in quel momento.
"Non ci credo, quella è Venere!"
"Si, al momento che stiamo girando possiamo vedere quella"
"Michael guarda! Una stella cadente!" Disse lei guardandola dal telescopio.
"Esprimi un desiderio" le disse Michael cingendole i fianchi e la pancia da dietro mentre appoggiava la testa su una sua spalla. Jane si giró verso di lui chiudendo gli occhi. Michael ebbe una gran voglia di baciarla, ma non sapevo se fosse una buona mossa non voleva rovinare..... non sapeva se il suo piano, o quel rapporto che si stava creando.

~Continua
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Liberiangirl

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