9.It's not usual

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Ad un tratto le luci si accesero come prima e l'ascensore ripartì. I due si alzarono da terra nell'imbarazzo più totale.
"Mi fanno uno strano effetto le ascensori" suonó Michael grattandosi sotto al naso.
Jane non disse nulla, lo guardò rossa. Si erano baciati, e nessuno dei due se ne pentì. Ma quello più sorpreso di tutti fu Michael. Si sentiva come un bambino che aveva appena vinto ad una corsa.
Finalmente uscirono dall'ascensore mentre i tecnici controllavano il guasto. Andarono in radio come promesso e lì Jane potè ammirare quello studio pieno di apparecchi per la musica, sterei, dischi, chi più ne ha più ne metta.
"Oggi abbiamo finito di registrare Say,Say,Say" le fece sapere Michael.
"Una tua nuova canzone?"
"Beh si, la duetto con Paul, questi erano gli accordi tra noi"
"Accordi di che genere?"
"Curiosa eh?"
"Beh sei tu a parlarmene"
Avanzó lei.
"Anche lui ha contribuito nell'album di Thriller e abbiamo firmato un accordo nel quale sia io che lui avremo aggiunto al nostro album una canzone cantata insieme"
"Mmm, buon modo per farsi pubblicità"
"Ma quello che ne guadagna di più sono!" Esclamó lui con tono arrogante.
"Solo perché sei ma novità del momento? Non montarti la testa! Lui è sempre parte dei Beatles"
"Ah quindi lo conosci?!"
"Certo! Non ascolto mica musica spicciola" gli disse lei con tono provocatorio.
"Mmm, quel tono non mi piace... che vuoi dire?"
"Che la musica di oggi sta diventano un po' scontata"
"Al momento la mia musica è al centro dell'attenzione" disse sospettoso. Si stava un po' innervosendo.
"Appunto"
"Appunto che?!"
"Ho l'impressione che la tua musica sia arrogante come te"
"Ehi peste ritira ciò che hai detto"
"Mh no se non ho una valida ragione"
"Prima mi seduci, mi baci e adesso deridi la mia musica e mi chiami arrogante... non so proprio cosa fare con te"
"Canta per me... voglio vedere di cosa sei capace"
"Io non canto mai per nessuna donna" disse ad un tratto irrigidendosi.
"Perché? Hai paura?"
"Ma di cosa?"
"Che io possa dirti altro"
"Non ho bisogno del tuo giudizio, so quello che produco"
"E io ne voglio una dimostrazione"
Michael la guardó duro, si giró verso il muro ma poi, dopo qualche secondo, iniziò a cantare qualche nota per poi cantare delle parole, e il tutto catturòle orecchie di Jane. Non aveva mai sentito niente del genere.
Lui cantava e la guardava intensamente come se stesse utilizzando ogni nota, ogni parola per parlarle davvero e dirle ciò che prova ogni volta che è con lei.
"Show you all the magic that a perfect love can
Make
I need you night and day" arrivó a cantare con la melodia della propria voce e Jane rimase in silenzio, ad ascoltare quelle parole che in quel momento erano solo per lei. Erano vere?
"So baby, be mine
And girl I'll give you all I got to give
So baby, be my girl
And we can share this ecstasy
As long as we believe in love" al momento del ritornello le sorrise quasi malizioso, ricordando che fu il desiderio di possederla carnalmente che lo spinse verso di lei.
Alla fine del ritornello lui si fermó dopo aver scosso un pó il suo corpo influenzato dal suo stesso ritmo. Jane si chiese perché avesse finito così presto. Le piaceva la sua voce. Ne voleva ancora.
"Perché ti sei fermato?"
"Non dovevo?"
"No, mi sono sbagliata lo ammetto... dai canta ancora"
"Vuoi troppo ora, non sei nemmeno mia fan"
"Se cantassi ancora potrei diventarlo"
Michael non se lo fece ripetere ancora e continuó a cantare finendo così la canzone a cappella.
Eppure era molto strano, lui non aveva mai cantato per le donne con cui era uscito in passato. Neanche per chi credeva di amare e invece gli aveva fatto molto male.
"Sai non ho mai cantato per nessuno, se non per i fan in concerto"
"Dovresti farlo più spesso, hai una bellissima voce, mi piace come ti muovi, come crei la musica con la bocca e le parole che riesci a tirar fuori"
"Ehi ehi, non dirmi che adesso ti sei innamorata di me" la stuzzicò lui quasi come se fosse un autoconvinzione del fatto che non dovesse accadere per davvero. Lui non era capace di amare. Non più.
"Nono tranquillo, non per te ma, non do il mio cuore alle prime note sdolcinate"
"Quindi tu sei una da grandi dimostrazioni"
"Non per forza, non mi piacciono le cose in grande, io guardo L'essenziale, mi basta poco per capire"
"Donna vissuta... ora ritorna la grande Jane presuntuosa che sa tutto"
"Da che pulpito viene la predica... proprio tu"
"Io, e allora?" La sfidó lui facendosi avanti.
Le strinse i fianchi bloccandola tra il bancone della sala registrazioni e il suo bacino. Si fece sentire. E lei chiuse gli occhi per un istante. Il desiderio cresceva a dismisura, una voglia irrefrenabile di farlo lì si faceva strada nelle loro menti. Lei non disse nulla, si limitò poi a guardarlo come se lo stesse invitando a fare la prossima mossa. Michael le piegó lievemente il collo e iniziò a baciarlo con una lentezza spietata. Qualche piccolo gemito si sentiva dalla bocca di Jane mentre gli accarezzava i muscoli delle spalle.
Lui salì pian piano fino all'altezza del mento. Le loro bocche erano separate dall'ossigeno, mancavano pochi millimetri. Che aspettava a baciarla? Gli piaceva farla soffrire? Ma Jane era più cattiva di lui, lo guardava e gli parlava attraverso gli occhi.
"Cerchi di dirmi qualcosa?" Le chiese Michael mentre l'accarezzava una guancia con il suo indice.
"Forse..."
Lui non aspettó più di tanto e si avvicinó alle sue labbra questa volta più spedito rispetto alla prima volta. Si differenziava per essere più focoso, caldo e avvolgente dove la lingua entró subito in gioco. Lei non fu da meno.
Michael la prese di scatto e la fece sedere sul bancone divaricandole le gambe per insinuarsi tra di esse e far sentire la sua eccitazione. Lei lo circondò con le gambe e abbassó il capo quando scese nuovamente sul suo collo. Gli sbottonò di poco la camicia per poter apprezzare parte dei suoi seni rotondi dalla misura perfetta, senza essere troppo abbondanti. Lei si stava lasciando andare, le piaceva il modo in cui conduceva i giochi, ma non si sentiva di affrettare i tempi così. Non voleva, non in quel luogo. E poi era con lui che doveva capitare?
Così, Jane cercó di trasformare la cosa in un momento più dolce. Sciolse le gambe dal suo bacino e lo riprese a baciare senza foga, ma con lentezza e dolcezza di una bella fanciulla, innocente (?). Lo strinse in un abbraccio terminando il bacio.
Michael per un attimo si sentì confuso, la desiderava, ma capì che lei in quel momento non voleva anche se il suo desiderio si faceva sentire. La sentì audace ma adesso era diventata così dolce. Altre non avrebbero aspettato altro e in questo momento sarebbe passato a soddisfare la sua eccitazione. E lui inspiegabilmente, non gli dispiaceva più di tanto come altre volte, come se dopo tutto avesse avuto già qualcosa.
"Sei pentita?"chiese ad un tratto lui.
"Dovrei?"
"Lo sto chiedendo a te"
"Al momento non me ne hai dato ragione"
"Allora è un no?"
Lei di risposta lo ribació.
Michael fece per riaccompagnarla a casa e si diedero appuntamento il giorno dopo. Jane si sentiva di buon umore tanto che entró in casa canticchiando. Decise di scoprire la discografia del famoso Michael Jackson così iniziò ad ascoltare qualche canzone. Subito dopo fa rientro a casa Stephany.
"Ehi, come mai stai ascoltando Jackson a tutto volume?"
"Mmm perché mi piace la sua voce, non conoscevo le sue canzoni"
"Bella questa, è Pretty Young Thing"
"Se la cava a cantare" disse lei.
"Devi dirmi qualcosa?" Chiese Stef a mani conserte.
"Si, no... cioè si"
"Avanti sputa il rospo!"
"Ci siamo baciati... in ascensore, e il primo bacio è stato così casto che non volevo più svegliarmi"
"Perché lo hai sognato?"
"Macché, siamo rimasti chiusi in ascensore, io come al solito mi sono fatta prendere dal panico e non so come sono svenuta e poi..."
"Ti ha baciata mentre eri svenuta?"
"Si! Ero tra le sue braccia"
"A però! E dopo?"
"Abbiamo continuato in radio"
"Mmm..."
"Non guardarmi così... non l'abbiamo fatto, non voglio"
"Ahaha, non si direbbe"
"Avanti Stephany, sono vergine. Non voglio farlo con il primo che mi capita solo perché è capace di farmi provare un po' di attrazione fisica"
"Cioè, ma ti senti? Michael Jackson? Il primo che capita?"
"A già... ma dai"
"Eppure non me la racconti giusta"
"Che vuoi dire?"
"Sei canterina, vieni qui e ascolti le sue canzoni... ti piace ammettilo, provi qualcosa di serio per lui"
"Mi fai paura"
Nel frattempo Michael parlava della stessa cosa con Fred.
"Ah finalmente! E cosa hai provato?" Chiese Fred.
"Mah, niente di che..."
"E allora cos'è quel sorrisetto stampato sulla faccia?"
"Il solito direi" disse non curante.
"Ma per favore, ti conosco ormai, e non è il solito!"
"D'accordo, mi è piaciuto e allora? D'altronde doveva"
"Doveva? Poteva anche non piacerti"
"La cosa strana è che dopo non l'abbiamo fatto"
"Ti dispiace così tanto?"
"No, è questo il problema... cioè la desideravo, perché ci è stata l'occasione, ma non mi sembrava il caso"
"Wow, questa qui allora ha fatto proprio breccia!"
"Ma sta zitto"
"Provi qualcosa di serio Michael"
"No, è sono un'avventura per me"
"Se, questa volta ti contraddici da solo"
"No Fred, rimango sempre della stessa idea... anche se ho provato qualcosa di diverso.."
"Aaaah, allora lo ammetti!" Esclamò Fred interrompendolo.
"Si, ma voglio solo portarmela a letto"

;Continua

-LiberianGirl

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